Eh sì, si tratta proprio di marchette. Le recensioni sulla pellicola di Clint Eastwood non sono molto meglio del film stesso: sicuri che l’ha girato lui? È prodotto da Spielberg e si vede. La sceneggiatura? Pessima e con sviluppi scontati. E poi, evocare le grande tragedie del nostro tempo va bene, tanto per colpire lo spettatore con il Fernet Branca alla menta di prima mattina, ma due bicchieri sono da cirrotici. La Marie è un ingenuo pedone mosso da Clint sulla scacchiera delle idee più convenzionali in materia, mentre George non sarebbe credibile nemmeno come croupier. Anche dal punto di vista tecnico c’è molto che non va, perfino il doppiaggio e gli effetti speciali (e gli affetti, melensi), tanto decantati, lasciano perplessi. Una fiaba a lieto fine, ma senza empatia, per adulti che in questo periodo non hanno di meglio. Raccomandato soprattutto agli atei, vero Curzio Maltese? Fa venire dei dubbi? Quelli sui soldi buttati del biglietto. Fammi un piacere, non scrivere più di questa roba, te lo dice un amico che legge i tuoi libri.
Non fattevi ingannare dalle tre stelle e mezzo, se proprio dovete andare al cine di questi tempi, scegliete una banda di babbi natale, almeno riceverete in dono la possibilità di farvi un paio di risatine defatiganti.
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