martedì 18 gennaio 2011

Quella ciofeca del caporale di Mirafiori


Non ha digerito il risultato, sorprendente, del bluff. Si aspettava il piatto pieno di Sì ed invece ha dovuto ingoiare una dose di No davvero indigesta. Dopo decine di alka selzer, il dott. Sergio Marchionne si è sdraiato sul lettino di Ezio Mauro:
"Noi, che siamo presenti in tutto il mondo, dal punto di vista culturale siamo stati una ciofeca, e la colpa è soltanto mia”.
Un’autocritica? Ma va, gente con quel pelo sullo stomaco non è abituata a perdere. Non gli bastavano le nuove “regole”, ha voluto stravincere cancellando con il voto del ricatto la dignità di chi lavora in fabbrica. Invece, lo sa bene, ha perso la faccia e con essa anche la maschera buonista. Ecco il significato della frase: “dal punto di vista culturale siamo stati una ciofeca”. Brucia molto il culo a quest’uomo che fa mostra di voler essere estremamente frugale, nonostante guadagni decine di milioni di euro, di essere stato surclassato proprio sul piano mediatico, dell’immagine, come un Veltroni qualsiasi. Ammette insomma di aver perso questo round, ma si rifarà. Ed infatti precisa, distillando odio di classe in gocce di saggezza obiettiva alla quale la stampa padronale ci ha abituato:
“Ho sottovalutato l'impatto mediatico di questa partita, ho sottovalutato un sindacato che aveva obiettivi politici e non di rappresentanza di un interesse specifico, come invece accade negli Usa. La Fiom ha costruito un capolavoro mediatico, mistificando la realtà, ma ci è riuscita”.
La frase, oltre che ingiuriosa, è minacciosa, disseminata di cattivi pensieri più di una battuta di Berlusconi. Dice: dal punto di vista culturale, alias mediatico, non dal lato della sostanza. Questa resta incisa nell’accordo imposto con la violenza: o mangi ‘sta minestra, oppure ti metto per strada e poi lo spieghi tu alla tua famiglia il perché e il percome.
Nel mondo costruito dai ricchi e governato dai grandi satrapi globali, non c’è più posto per i riti sindacali e i miti legali, l’equivalenza sociale e dei diritti. Basta con i figli di puttana, sia quelli che non firmano i contratti e vanno a declinare il loro cahier de doléances in televisione, così come per gli operai che non vogliono leccare il bastone, gli schiavi che piagnucolano per la tendinite e le cervicobrachialgie. Se non avete voglia di lavorare statevene a casa, morti di fame. Questo mandava a dire in soldoni il dott. Marchionne, ma ha ammesso che ha sbagliato stile; e anche l’appello reiterato del dott. Eugenio Scalfari alle motivazioni spirituali della fede moderna e universale, cioè la crisi e la “competizione” mondiale, non hanno fruttato granché. La prossima volta, c’è da scommetterci, faranno meglio.

1 commento:

  1. Bruciassero all'inferno.(Marchionne-Scalfari)
    Il problema,sta tutto nella mancanza di organizzazione dei Lavoratori.
    Non hanno coscienza di classe,quindi non lottano.
    E come potrebbero?
    Saluti.

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