Dal prossimo mese di maggio niente più posta di sabato. La decisione delle Poste volontà di potenziare i settori più remunerativi dell'azienda, quelli bancari e assicurativi, limitando le spese del servizio postale, per il quale peraltro l'azienda riceve un sussidio statale di 533 milioni di euro nel 2007, 670 nel 2008 e 739 l'anno scorso. All'inizio di luglio è stato deciso di trasferire allo Stato l'intera proprietà delle Poste, con la cessione al ministero del Tesoro del 35 per cento del capitale detenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti, ciò che prelude la quotazione in borsa di Bancoposta.
Il progetto ha avuto l'assenso dei sindacati, messi di fronte alla prospettiva di 6.500 licenziamenti. Con il nuovo assetto, circa 3.300 postini saranno spostati dal recapito lettere al settore bancario e assicurativo che interessa di più la dirigenza dell'azienda guidata dall'amministratore Massimo Sarni, mentre per gli altri sono previsti incentivi per il pensionamento o per le dimissioni.
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