lunedì 27 settembre 2010

Basta con le stronzate rivoluzionarie, godiamoci la liquidazione (40mln euro)


Il corsivo di Valentino Parlato del 22 settembre in cui definiva Alessandro Profumo un banchiere di “sinistra”, e “forse per questo un banchiere di alta qualità”, ha sollevato, come scrive lo stesso Parlato sul manifesto di ieri, "accalorati dissensi".
Parlato sostiene  “che affermare che non ci possa essere un banchiere di sinistra mi sembra ridurre il marxismo a determinismo assoluto: chiunque gestisce denaro è di destra”. Quindi prosegue illustrando degli esempi: Parvus, Rathenau, Mattioli.
Parlato ha ragione, si può fare (quasi) qualunque mestiere ed essere “di sinistra”. Marx ed Engels erano oggettivamente due borghesi, ed Engels un industriale di Manchester. Dov’è il problema? Solo che i nomi di Marx ed Engels sono noti universalmente anche per dei particolari che invece non riguardano affatto i curricola di banchieri  e affaristi quali Parvus, Rathenau, Mattioli e, si parva licet, Profumo.
La “seconda giustificazione” di Parlato, “riguarda il termine «sinistra»”. Scrive: “essere di sinistra non significa essere rivoluzionari, ma democratici, per la giustizia sociale, per una crescita civile e culturale”. Insomma, basta non essere degli aperti reazionari per avere diritto alla tessera di “sinistra”. Del resto anche Veltroni è di sinistra e poco ci manca che anche Fini lo diventi d’ufficio.
Parlato ci vuole dire dunque che i banchieri di “sinistra” sono favorevoli ad un riformismo democratico che apporti all’attuale sistema economico e sociale, di volta in volta, con gradualità e moderazione, quelle migliorie previste dal manuale delle compatibilità, promuovendo una “crescita civile e culturale”. Domanda: questi capitalisti di “sinistra”, quando speculano, per esempio, quando tagliano posti di lavoro, altro esempio, quando trasferiscono gli investimenti produttivi per sfruttare i differenziali di sfruttamento della manodopera, quando fanno tutto questo e molto altro ancora, essi si adeguano alle regole del mercato e del profitto e quindi agiscono "altamente" e “qualitativamente” come un qualunque altro banchiere e capitalista, oppure no?
«Due anime abitano, ahimé, nel suo petto, e l'una dall'altra si vuol separare!»

Altra domandina: che rapporti hanno questi capitalisti di Pandora nei riguardi dei “rivoluzionari”, dei comunisti (un aggettivo che a Parlato non è venuto fuori dalla penna e chissà perché). Sarà per caso che sono antirivoluzionari e anticomunisti come i capitalisti terrestri?

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