Con le liberalizzazioni e le privatizzazioni (tanto care ad Andreatta, Ciampi, Amato, Dini, Draghi, Bersani, Fassino, D’Alema, Bonino, Casini, Berlusconi, insomma tutti) si sarebbero dovuti raggiungere obiettivi plurimi: efficienza e trasparenza nei servizi, più posti di lavoro, tariffe e imposte più basse, la riduzione del debito pubblico, ecc.. Come efficienza siamo tra gli ultimi in Europa, tariffe e tasse tra le più elevate, il lavoro non c’è o è schiavitù pura, i salari sono, è vero, tra i più elevati, ma del Terzomondo.
Negli ultimi tre lustri il centro sinistra (ben cinque governi) è stato al potere per sette anni, quasi la metà del periodo considerato. In questi sette anni l’unica “riforma” effettiva è stata il taglio delle pensioni, oltre ad aver continuato a disastrare l’università e bombardare la Serbia. I gentiluomini del programma di 300 pagine non hanno messo mano ad una sola legge ad personam fatta dalla destra, infischiandosene del conflitto d’interessi; sono gli stessi che hanno elargito miliardi di euro di defiscalizzazione ai soliti ignoti inasprendo le tasse a chi già le paga; centellinato trenta lordi euro di aumento alle pensioni più misere d’Europa, salvo trovare subito l’accordo con la destra per destinare 1.700 milioni di euro per nuovi armamenti nel 2007 (dei 2,1 miliardi destinati in aumento alla Difesa), 1.550 milioni per l’anno 2008 e di 1.200 milioni per l’anno 2009.
L’introduzione dell’euro? Sì, è vero, con l’euro un chilo di pane costa 8.000 lire (4,15 euro ieri mattina), un paio di scarpe non meno di 300.000 lire, un litro di gasolio da riscaldamento 2.400 lire, un appartamento popolare 400.000.000, un libro di scuola mediamente 70 mila lire e per un viaggio in treno devi fare un leasing. E perfino l’acqua che esce dal rubinetto è diventata un costo non indifferente. Tuttavia dobbiamo essere grati all’euro e alla … Germania.
Questa doveva essere, ed è, l’alternativa a Berlusconi!
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75 anni fa, l’8 settembre 1935, veniva assassinato il governatore della Lousiana [qui].
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