Il professor Massimo Cacciari, docente di “estetica”, con lo shampoo fatto di recente e la barba ben curata, imperversa. Ieri l’altro la signora Gruber ha funto da buca delle lettere, e ieri sera la simpatica signora Dandini, fresca di rinnovo contrattuale, si è data premura per il recapitato della raccomandata.
Si parte col refrain: la sinistra e la destra sono concetti superati. Il federalismo, la riforma della scuola, dell’università, il problema giovanile, non sono né di destra e nemmeno di sinistra (stanno in alto, stanno sopra, verrebbe da dire alla Grillo). “Gli stupidi cambiano idea ogni giorno, i cretini non la cambiano mai”, chiosa soddisfatto il cacciarone. Battuta vecchiotta ma con la quale, da showman consumato, riesce a strappare un facile applauso del pubblico addomesticato.
E allora? Il problema è dei partiti, della loro crisi, della mancanza di “armonia” (ha detto proprio così), di responsabilità e collaborazione tra politici. Se il Pd e il coacervo di transfughi centristi non trovano un accordo sul da farsi, Berlusconi e la Lega vinceranno sempre, ostrega.
Ma basta un simile accordo, o ci vuole un papa foresto, gli chiede la signora in nero con assist perfetto? Eh no, esclama Cacciari (altrimenti cosa l’hanno mandato a fare in televisione?) ci vuole un leader candidato a governare. Eccola qui l’altra chiarificazione pratica dei problemi esistenti, avere un leader terzo, al di sopra delle parti. La Dandini, come già la Gruber, suggerisce: Luca Cordero di Montezemolo? Proprio così, sorride sornione Cacciari, tanto più, aggiungiamo, che il nobile Luca è stato mandato a casa dalla Fiat e presto lo sarà anche dalla Ferrari. Insomma, risolviamo un problema alla volta, e per prima cosa troviamo un’occupazione a questo poveretto del signor Luca (vedi curriculum qui sotto!).
Quindi la crisi, a detta di Cacciari, è dei partiti, non del sistema. E basterà trovare un accordo parlamentare sulle riforme, cioè formare un governo con a capo il nobile Luca (che, va da sé, non è né di destra né di sinistra, ma uno dei tanti padroncini, ex presidente di Confindustria, che vogliono fare il bene anzitutto dei salariati e pensionati devastati dal welfare) per fare le “riforme”.
Non voglio farla lunga, chiedo semplicemente: quale riforma della scuola, per esempio, o quale legge sulle staminali o sul fine vita, o anche solo un modesto federalismo, si potrebbero mettere in campo con Casini, Rutelli, Binetti, Giovanardi, e compagnia cantando? E per quanto riguarda l’Eni e il South stream, ci mandiamo Fassino o D’Alema? Ma per le centrali nucleari Luca e Veronesi sarebbero perfetti!
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Luca Cordero di Montezemolo (Bologna, 31 agosto 1947) è un dirigente d'azienda italiano.
Presidente della Ferrari S.p.A. (dal 1991) di cui è stato anche Amministratore Delegato (fino a settembre 2006), presidente della FIAT S.p.A. (dal 2004 al 2010), della Fiera Internazionale di Bologna, ex presidente della Luiss (dal 2003 al 2010) e di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori); Consigliere di Amministrazione del quotidiano La Stampa, del Gruppo francese PPR SA (Pinault/Printemps Redoute), Tod's, Indesit Company, Campari, ex presidente della Maserati (dal 1997 al 2005). Fa parte del Consiglio Direttivo e della Giunta dell'Assonime. È membro dell'International Advisory Board di Citi Inc.. Ha fondato Charme, fondo finanziario imprenditoriale, con cui nel 2003 ha acquisito Poltrona Frau SpA, azienda di arredamento di cui è anche Consigliere di Amministrazione, e, nel 2004, Ballantyne, marchio internazionale di cashmere, cui si sono poi aggiunti i marchi Cappellini, Thonet e Gufram.
Un tizio, il marchese Cordero di M., che non soffre il conflitto d'interessi. Adatto, insomma.
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