Non è casuale che sui fatti norvegesi si punti su categorie quali la follia e dintorni, dell’appartenenza al cosiddetto fondamentalismo. C’è qualcosa di meno fondamentalista di Ratzinger o del democratico Obama? È il compito degli specialisti del travisamento e dell’intossicazione mediatica esercitarsi in tema di fondamentalismo e di terrorismo. Attendiamo i commentari dei prossimi giorni, laddove, immancabilmente e pacatamente, il determinismo di tipo biologico avrà il sopravvento nella spiegazione dei fenomeni di comportamento, giammai intesi come programmi di comportamento ritualizzato e riproduttivo. In questo modo la violenza assume un carattere individuale, fatta di “forze oscure” che vanno ricercate nei risvolti altrettanto oscuri della psiche, nella mitica programmazione genetica, nella “devianza”.
Che la violenza definisca un carattere intrinseco e storicamente determinato dei rapporti sociali, normale divenire delle contraddizioni di questo stadio del sistema capitalistico, è fuori discussione. Ma sia mai che i media possano dar conto della coercizione spettacolare e subliminale che impone le finalità del capitale, cioè la violenza di feticci contro feticci. E quindi avanti tutta con le seghe sul fondamentalismo islamico e anti-islamico.
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