La pace non è ancora tornata in Medio Oriente, in Ucraina o persino in Congo, come Donald Trump aveva promesso a gran voce nella speranza di vincere il Premio Nobel, inviando in giro per il mondo dei loschi commercianti di cavalli. I suoi negoziatori alati vogliono spegnere incendi alimentati da Washington. I piromani giocano a fare i pompieri. Il gioco è fin troppo scoperto: si schiera l’islamismo selettivamente (utilizzando i regimi wahhabiti in Arabia Saudita, Qatar, ecc., che sono alleati degli Stati Uniti e hanno in parte finanziato lo Stato Islamico) contro attori che ostacolano gli interessi dell’Occidente imperialista: vedi quanto è successo in Siria, con i salafiti di Hay’at Tahrir al-Sham, affiliati ad Al Qaeda, che ora non sono più dei terroristi.
Odiatori anticomunisti di ogni tipo, gli amici della guerra americana ed europea, si stanno radunando sotto la bandiera della “civiltà occidentale”: dai custodi dell’Illuminismo borghese, che, oltre ai diritti umani, ha prodotto anche uno spietato imperialismo; ai fascistoidi che invocano la “tradizione giudaico-cristiana” come baluardo contro la barbarie. E così l’”eredità ebraica” fondata sulla Bibbia (sic!) può essere “difesa” dagli “invasori” palestinesi con l’invio di armi per sterminarli. A supporto, la narrazione del “nuovo antisemitismo”, che scredita ogni critica ai governi israeliani, discendente storico dei persecutori medievali e moderni.
La pace si ottiene non fomentando i nazionalismi e i fondamentalismi, ma riportando la Nato alle posizioni del 1989. Meglio ancora: sciogliendo la Nato. Riportando la comunità europea ai confini del 1989. Meglio ancora: sciogliendola e ripensandola in senso socialista. Creando un sistema monetario internazionale non più incentrato su un’unica moneta. Una nuova organizzazione internazionale della produzione e del commercio con ampi e concreti poteri di pianificazione e cooperazione. Disarmo. Fine del neocolonialismo in Africa e in Sud America. Eccetera. Ma tutto ciò non è realistico, dicono. E allora avanti così, con crisi, tensioni, minacce, fascismi e guerre.
Con zio Fulgencio sarebbe stata tutt’altra storia.
Ad un certo punto sul finire del post ho temuto che tu parlassi di... Comunismo. Un brivido felino che poi si è sciolto come neve al sole!
RispondiEliminaGià all'apparire del tuo commento ho sperato ti firmassi con un mickname o qualunque altra cosa, ma poi la speranza s'è sciolta come quella del Comunismo (con la maiuscola come piace a te).🥰 bacini
EliminaEh, senza Castro oggi Cuba sarebbe un paradiso come Haiti...
RispondiEliminaPer il resto, il popolo si muove ma ha paura di sporcare e di passare per scostumato; la piccola borghesia servile finché sta al calduccio più che scrollare il capo di fronte ai peggiori crimini non fa... che dire, speriamo il peggio.
Pietro
👍 un mare di questi
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