mercoledì 5 aprile 2023

Fanculo l’astrazione!

 

Tale Miriam Cahn ha esposto presso il Palais de Tokyo una presunta opera d’arte, un dipinto che rappresenta un adolescente in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena costretto da un adulto a una fellatio. Il titolo del quadro è altrettanto eloquente: Fanculo l’astrazione!



La signora Cahn è stata denunciata penalmente dalle solite associazioni, in questo caso francesi, che non hanno niente di meglio per farsi, a loro volta, pubblicità.

Cahn è stata assolta con questa motivazione: “il dipinto [...] affronta il modo in cui la sessualità è utilizzata come arma di guerra e fa riferimento ai crimini commessi nella città di Bucha in Ucraina durante l’invasione russa, rappresentando in maniera cruda la violenza subita dalla popolazione ucraina. Quest’opera non potrebbe tuttavia essere compresa al di fuori del suo contesto e del lavoro dell’artista Miriam Cahn che denuncia gli orrori della guerra, se non fosse che tutto ciò è ricordato nella documentazione distribuita al pubblico”.

Che dire? In generale, pagare 15 euro d’ingresso, in piena inflazione, per vedere quella che passa per arte contemporanea, è voler soffrire. Il mio è un giudizio estetico. Poi, nello specifico, potrei esprimere un giudizio “politico”, tuttavia difendo il diritto di questa pseudo artista di esercitare non astrattamente la sua “arte” della provocazione. Propongo a mia volta un altro dipinto provocatorio, qui sotto, che sicuramente farà la gioia dei benpensanti di là e di qua delle alpi.


Alfred Courmes (1898-1993), L’esercito protegge la libertà di lavorare, 1984, olio su tela firmato, datato e intitolato, 130 x 195 cm..

Cela fait encore la différence entre la petite Italie et un pays où le mot liberté vaut encore quelque chose.

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