venerdì 7 aprile 2023

Alla base di Babele

 

Pare vi siano delle avances per una trattativa che avrebbe come punto di partenza la questione della Crimea. È solo una finta, fumo negli occhi. La questione non riguarda il Donbass o la Crimea, per Mosca tutto potrebbe ritornare ante 2014. Lo scopo è quello di liquidare i fascisti di Kiev dietro i quali manovrano le iene di Washington. Tale obiettivo non sarà raggiunto perché il conflitto è stato affrontato dai russi con mezzi inadeguati ed eccessiva superficialità e dilettantismo.

Intanto la Finlandia è entrata nella Nato, senza averne reale motivo. Non ne aveva motivo dopo il secondo dopoguerra, né ha ancora meno oggi. Nessuna minaccia, né attuale né eventuale a riguardo della sua sovranità e autodeterminazione, viene da parte della Russia. Questa decisione di entrare nel patto militare atlantico fa parte di un disegno, che non è dei finlandesi ma di altri.

La Finlandia è stata un granducato autonomo nell’impero degli zar (1809-1917). Divenne indipendente proprio grazie alla Russia bolscevica. Nel 1939, il patto Ribbentrop-Molotov assegnò ai sovietici l’influenza sulla regione baltica. L’URSS stalinista vide riconosciuto il suo diritto ad ampliare i confini intorno a Leningrado, occupando verso ovest le repubbliche baltiche e la Finlandia a nord.

Resistette valorosamente all’invasione dell’Urss, ma sconfitta perdette la Carelia e il versante nord del lago Lagoda (questo lago, ghiacciato, il rivelerà fondamentale per i rifornimenti russi durante l’assedio tedesco di Leningrado (1941-1944). Fino al 1944 fu alleata dei nazisti e poi prese posizione contro i tedeschi.

Nel dopoguerra iniziò un periodo di pace e collaborazione con tutti i vicini del Baltico che dura ancora e che l’ha portata ad essere uno degli Stati più pacifici, ricchi, e con la più alta qualità della vita del mondo. È poco più piccola dell’Italia ed ha una popolazione di meno di 6 milioni di abitanti, è parte della UE dal 1995, in zona euro dal 2002, e fino alle recenti convulse evoluzioni politiche è stata un paese neutrale.

Nel 1948 firmò con l’Unione Sovietica un trattato di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca che ha garantito nel tempo ottimi rapporti con la Russia e permise, tra l’altro, che gli atleti sovietici partecipassero per la prima volta ad un’Olimpiade (Helsinki, 1952).

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La wilsoniana Società delle Nazioni (cui gli Stati Uniti non aderirono), dovette occuparsi dei molti nodi irrisolti lasciati nel 1919 dalla Conferenza di Versailles, senza peraltro riuscire a sbrogliarne molti e soprattutto a discioglierli al meglio. Un caso esemplare fu rappresentato dalle isole Aland, che erano appartenute alla Svezia e i cui abitanti erano di origine svedese. Dopo il collasso della Russia zarista desideravano tornare alla prima sovranità, e resero manifesto questo loro volontà con un plebiscito (95%). La Finlandia nel frattempo si era impossessata delle isole e non le voleva più cedere. Gli isolani si appellarono alla Lega delle Nazioni e naturalmente ebbero l’appoggio della Svezia. Che cosa fu deciso dal Consiglio della Società delle Nazioni? Di lasciare le Aland alla Finlandia, dopodiché un’apposita conferenza tenuta a Ginevra stabilì la neutralizzazione delle isole e un certo grado di autonomia per i suoi abitanti.

Al tempo in cui fu costruita la torre di Babele, la confusione delle lingue impedì all’umanità di raggiungere il suo scopo. La diplomazia nacque alla base di quella torre.

3 commenti:

  1. "La questione non riguarda il Donbass o la Crimea, per Mosca tutto potrebbe ritornare ante 2014. Lo scopo è quello di liquidare i fascisti di Kiev dietro i quali manovrano le iene di Washington. Tale obiettivo non sarà raggiunto perché il conflitto è stato affrontato dai russi con mezzi inadeguati ed eccessiva superficialità e dilettantismo."

    Dovrebbe argomentare di più su questi temi. A me interessa molto la sua opinione in proposito.
    Cari saluti!

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    1. lei però faccia lo sforzo di usare un nick name
      saluti e buona pasqua

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    2. Anche a lei, grazie!

      Signor X

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