domenica 17 gennaio 2021

C’è differenza

 

Cesare Battisti, condannato in contumacia per quattro omicidi. Per lungo tempo latitante, ora sta scontando l’ergastolo nel carcere di Rossano Calabro, quello in cui sono rinchiusi esponenti di Al-Qaeda (“Guantanamo calabro”). In isolamento da due anni, ossia da quando è stato arrestato, monitorato 23 ore al giorno, la sua posta è censurata, senza contatti con il figlio di 6 anni, gli viene rifiutata la qualifica di scrittore e l’accesso a un computer nonostante i suoi quindici thriller pubblicati.

Un romanzo scritto prima del suo arresto in Bolivia ha raggiunto Parigi presso l’Editions du Seuil, che per il momento ne ha sospeso la pubblicazione dato il baccano mediatico sulla vicenda giudiziaria dell’autore; tuttavia l’editore ha inviato una lettera alle autorità italiane per certificare l’associazione del detenuto con un’importante società di letteratura francese. Nessun risultato.

Anche i carcerati hanno dei diritti, quali che siano i reati di cui si sono resi colpevoli. C’è differenza tra giustizia e vendetta di Stato.


5 commenti:

  1. a getto mi vien da dire : Misery deve morire

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  2. Si stanno vendicando, c'est tout. Ed è terribilmente vergognoso che uno stato sulla carta liberale e democratico faccia ciò. Lo stesso vale anche per altri carcerati, beninteso. Soprattutto per quelli che "non si pentono". Mi viene in mente Nadia Desdemona Lioce che sconta da decenni la durezza del 41 bis.

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    1. concordo con te Luca,
      pero' dire '' terribilmente vergognoso che uno stato sulla carta liberale e democratico faccia ciò'' non fa testo: tutti gli stati fanno cosi', é cosi' che funziona.
      Poi si puo' anche discutere del perche' lo si faccia un simile atto e chi nello specifico lo ha deciso....

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  3. Non merita nulla, doveva essere fucilato appena possibile. Un essere infame, un omicida schifoso e borioso. Che abbia scritto bene o male per me non ha alcun valore.

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    1. Non sono d'accordo perché ci renderebbe peggiori dei colpevoli, e soprattutto peggiori dei maestri pensatori che tifano per quelli che "lo Stato non si cambia, si abbatte" ma poi pretendono che lo Stato rispetti le regole quando sono loro a rischiare di essere abbattuti.

      Max

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