I costruttori di piramidi egizi e proto americani non conoscevano l’impiego della ruota; fino al terzo secolo dell’evo classico in edilizia non fu impiegata la malta. Eppure dopo millenni ammiriamo delle stupefacenti costruzioni antiche. Anche altre “tecnologie”, quali la scrittura, matematica, geometria e astronomia, furono il prodotto indotto da necessità pratiche.
Per venire a fatti salienti più recenti nell’ambito della tecnologia, i raggi x (detti così perché sconosciuta la loro origine) furono il risultato del caso; la scoperta della radioattività, dunque del radio e del polonio, avvenne cercando dell’altro. La gomma sintetica fu dapprincipio il risultato di un incidente domestico. Marconi fu un geniale empirista, non un fisico teorico. Alessandro Cruto arrivò alla lampadina ad incandescenza prima di Edison. La vicenda di Meucci è molto nota. La pasta che mangiamo deve molto alla selezione del frumento di Nazareno Strampelli.
Andiamo nello spazio extraterrestre sulla base di Keplero e non di Einstein. Per secoli la chimica non ha avuto bisogno di sapere come si comportano realmente gli elettroni attorno al nucleo atomico, e anche Gates e Allen non si posero mai il problema di come si comportassero.
Il primo chemioterapico antibatterico disponibile in commercio fu il Prontosil, un colorante azoico. La storia della scoperta della penicillina è troppo nota per essere rievocata qui. Giuseppe Brotzu ci ha dato le cefalosporine osservando dei ragazzi fare il bagno sul litorale cagliaritano. La risonanza magnetica nucleare deve molto alla ricerca petrolifera. Eccetera.
Per farla breve, dovremmo chiederci perché i vaccini si chiamano proprio con tale nome. Nel XVIII secolo già solo in Inghilterra morivano circa 40.000 persone l’anno di vaiolo. Era dunque l’infezione responsabile della morte di circa il 10% della popolazione, ma nel resto d’Europa si arrivava al 20%. Si praticava la variolizzazione, ma non senza rischi elevati. Il metodo introdotto da Edward Jenner si rivelò molto più sicuro ed efficace. Senza i vaccini e gli antibiotici, in particolare, non saremmo quello che siamo oggi; ma va anche ricordato che la nostra specie, come tutte le altre, esiste grazie al suo adattamento alla natura e alle sue leggi.
Nello spazio extraterrestre ci si va con Newton e non con Keplero. (E pure con Einstein, visto che la gravitazione di Newton è un caso particolare di quella einsteiniana ma non c'è peggior sordo eccetera eccetera...)
RispondiEliminaLe onde gravitazionali invece erano sconosciute a Sir Isaac (per tacere di Keplero) eppure le hanno rilevate pochissimi anni or sono. Da Newton al ventunesimo secolo ne sono successe di cose; va bene che l'età rende conservatori, ma tre secoli di ritardo mi sembrano eccessivi.
Fra l'altro con Newton il suo navigatore satellitare non potrebbe funzionare: ringraziate Einstein la prossima volta che il TomTom vi porta a destinazione
Federico
Non ho citato Newton, e non ho parlato del GPS.
EliminaAd ogni modo nessuno si sogna di usare formule relativistiche nella gestione dei satelliti o delle sonde interplanetarie, posto che è sufficiente l’equazione di Newton.