con aggiornamento
L’idea di impiegare greggi di pecore per risolvere il
problema dell’ostinato ricrescere dell’erba nei parchi e giardini pubblici di
Roma non è poi così farlocca come può apparire di primo acchito. A ben
considerare essa presenta dei vantaggi prevalenti ad eventuali negatività. Anzitutto
si realizzerebbe un risparmio di spesa sul macchinario, i carburanti, il
personale, oltre ad evitare l’inquinamento acustico e dell’aria, il superamento
dell’indolenza (o altro) di chi oggi non provvede alla falciatura.
Se l’esperimento dovesse avere successo ed essere
imitato altrove, s’incrementerebbe il patrimonio ovino, la produzione di lana,
del latte e dei suoi derivati, oltre a generare un avvicinamento tra il mondo
cittadino e quello rurale, assai marginalizzato. Bisognerà però stare attenti,
specie in quel di Roma, in Magna Grecia ma anche in Gallia Cisalpina, che non
vengano a formarsi nuove municipalizzate e lobby pastorali di stampo
monopolistico.
Inoltre, e ciò non potrà non incontrare i favori del
nuovo ceto politico molto attento alle identità e tradizioni, in periodo
natalizio sarebbero in tal modo pronti e disponibili sul posto greggi e pastori
per l’allestimento di presepi viventi. All’uopo, per quanto riguarda gli asini,
il problema non sussiste, e anche per l’altro animale del presepe, quello con
le corna, l’offerta locale soddisferebbe adeguatamente la domanda.
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"Ho riscontrato diverse valutazioni
positive" ha concluso Montanari. "Dal Wwf alla Coldiretti che ha
addirittura riconosciuto che può essere un'alternativa moderna alla transumanza
che per secoli ha caratterizzato i nostri territori. È chiaro che gli animali
autorizzati devono essere indenni da determinate patologie e sottoposti a
profilassi particolari".
I situazionisti del bel tempo che fu a questi qui gli fanno le pippe.
Noi (veneti) ci avevamo gia' pensato con ottimi risultati. Per esempio http://www.lastampa.it/2011/08/13/societa/gli-asinelli-di-zaia-fanno-flop-lWuctrtVkVoZN1MJ1sACCK/pagina.html
RispondiEliminaa Roma sono più avanti: pecore!
EliminaIl vero problema è che, ancora per un mese dopo che se ne sono andate, il prato rimane una distesa di bagole di cacca di pecora, provare per credere.
RispondiEliminaogni anno, alla fine dell'inverno, un gregge viene a brucare l'erba su un prato vicino a casa mia. tutto molto suggestivo e pittoresco, pardon, fotografico.
Eliminalasciano, le povere bestie, uno strato di escrementi e milioni di zecche e altri insetti. spero che l'ironia del mio post sia stata colta.