giovedì 17 maggio 2018

Una buona idea



con aggiornamento


L’idea di impiegare greggi di pecore per risolvere il problema dell’ostinato ricrescere dell’erba nei parchi e giardini pubblici di Roma non è poi così farlocca come può apparire di primo acchito. A ben considerare essa presenta dei vantaggi prevalenti ad eventuali negatività. Anzitutto si realizzerebbe un risparmio di spesa sul macchinario, i carburanti, il personale, oltre ad evitare l’inquinamento acustico e dell’aria, il superamento dell’indolenza (o altro) di chi oggi non provvede alla falciatura.

Se l’esperimento dovesse avere successo ed essere imitato altrove, s’incrementerebbe il patrimonio ovino, la produzione di lana, del latte e dei suoi derivati, oltre a generare un avvicinamento tra il mondo cittadino e quello rurale, assai marginalizzato. Bisognerà però stare attenti, specie in quel di Roma, in Magna Grecia ma anche in Gallia Cisalpina, che non vengano a formarsi nuove municipalizzate e lobby pastorali di stampo monopolistico.

Inoltre, e ciò non potrà non incontrare i favori del nuovo ceto politico molto attento alle identità e tradizioni, in periodo natalizio sarebbero in tal modo pronti e disponibili sul posto greggi e pastori per l’allestimento di presepi viventi. All’uopo, per quanto riguarda gli asini, il problema non sussiste, e anche per l’altro animale del presepe, quello con le corna, l’offerta locale soddisferebbe adeguatamente la domanda.


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"Ho riscontrato diverse valutazioni positive" ha concluso Montanari. "Dal Wwf alla Coldiretti che ha addirittura riconosciuto che può essere un'alternativa moderna alla transumanza che per secoli ha caratterizzato i nostri territori. È chiaro che gli animali autorizzati devono essere indenni da determinate patologie e sottoposti a profilassi particolari".

I situazionisti del bel tempo che fu a questi qui gli fanno le pippe.

4 commenti:

  1. Noi (veneti) ci avevamo gia' pensato con ottimi risultati. Per esempio http://www.lastampa.it/2011/08/13/societa/gli-asinelli-di-zaia-fanno-flop-lWuctrtVkVoZN1MJ1sACCK/pagina.html

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  2. Il vero problema è che, ancora per un mese dopo che se ne sono andate, il prato rimane una distesa di bagole di cacca di pecora, provare per credere.

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    1. ogni anno, alla fine dell'inverno, un gregge viene a brucare l'erba su un prato vicino a casa mia. tutto molto suggestivo e pittoresco, pardon, fotografico.
      lasciano, le povere bestie, uno strato di escrementi e milioni di zecche e altri insetti. spero che l'ironia del mio post sia stata colta.

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