Di
Maio Luigi. Leader del primo partito politico. Nato ad Avellino nel 1986, sceglie
dapprima la facoltà d’ingegneria per poi trasferirsi a giurisprudenza, senza
completare gli studi. Attività lavorativa: bibitaro allo stadio.
Salvini
Matteo. Leader del terzo partito e della prima coalizione. Nato a Milano nel
1973, sceglie dapprima la facoltà di scienze politiche, per poi passare l'anno
dopo al corso di laurea in scienze storiche, senza completare gli studi.
Attività lavorativa: nessuna. Nel 1985, partecipa a Doppio slalom su Canale 5 e nel 1993, a Il pranzo è servito, all'epoca in onda su Rete 4.
Maria
Alberti coniugata Casellati. Presidente del Senato. Nata nel 1946 a Rovigo, si
è laureata in diritto canonico e ha praticato come avvocato
matrimonialista (sacra rota).
Fico
Roberto. Presidente della Camera. Nato a Napoli nel 1974, a 27 anni si laurea in
scienze della comunicazione all’università di Trieste (?!) con una tesi sulla
canzone neomelodica napoletana. Attività lavorativa: dichiara di aver fatto il
manager in un hotel (??) e il dirigente per un tour operator internazionale.
Questi
sono i curricula dei principali protagonisti dei due mesi di “consultazioni” trascorsi
per la formazione del nuovo governo. Non voglio esprimere giudizi sulla qualità
delle persone, magari ottime dal punto di vista umano, e però santo Iddio
potremmo pretendere da un paese come l’Italia dei personaggi, da destinare alle
più alte cariche istituzionali, con dei profili un po’ meno … approssimativi?
Ma ciò che più fa incazzare è che poi questi soggetti ce li troviamo a pontificare di "meritocrazia", l'ennesima foglia di fico dietro cui si tenta di nascondere la lotta spietata e disperata per un salario o una rendita. A tutto beneficio dei soliti noti.
RispondiEliminaIn democrazia la "meritocrazia" per un politico si misura sulla base del consenso elettorale, dunque non v'è alcuna contraddizione fra la loro scalata ai posti di potere e il loro parlare di meritocrazia. Anzi a voler essere onesti dato che si ritiene il popolo in grado di giudicare e quindi eleggere le persone che "comanderanno" l'intero stato a maggior ragione dovrebbero essere in grado di giudicare (ed eleggere) i magistrati, i primari degli ospedali, i comandanti dell'esercito, i rettori delle Università e così via...
RispondiEliminaanche questo è vero
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