Può capitare, nella foga di una
conversazione, d’inciampare sulla coniugazione di un verbo e poi, immediatamente, correggersi. Tuttavia,
usare “dasse” per il congiuntivo imperfetto “desse”, rivela una condizione di profondo
“disagio” in rapporto alla lingua italiana (*). Ho sentito l’on. Ettore Rosato,
diplomato ragioniere, già capogruppo del Partito Democratico alla Camera e
attuale Vicepresidente della stessa, ma noto alle cronache soprattutto quale
“ideatore” della legge elettorale che porta il suo nome (Rosatellum), affermare
senza il minimo sussulto: “avere una
legge elettorale che dasse il risultato del voto …”. Ebbene, credo vi siano le premesse reali per un
accordo di governo tra Pd e M5S, non sulle convergenze di un programma, ma altresì sulla scorta di un lessico comune.
(*) Trasmissione televisiva Carta bianca del 27 aprile, minuto 16,34. Curiosa l’espressione di disgusto di
Carlo Freccero, in quel momento inquadrato, quando sente lo svarione del
Vicepresidente.
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