Ogni
giorno porta la sua perla (mettiamola così). Sentite questa:
«La
riforma Fornero ha preservato la pensione d'anzianità sotto il nome di
“pensione anticipata”: le donne possono attualmente accedervi dopo aver
contribuito per 42 anni e 3 mesi e gli uomini per 43 anni e 3 mesi. […].
L’obsolescenza di coefficienti così “giovanili” compromette l’equilibrio
finanziario del sistema, oltre a procurare iniqui
vantaggi a chi ha beneficiato di carriere lavorative non interrotte da periodi di lavoro nero e disoccupazione.»
Questo
garbato e inebriante sillogismo di Sandro Gronchi, presentato dal Sole 24 Ore come uno dei massimi maestri
in materia pensionistica e consulente di molti governi, è volto ad allungare di
altri 5 anni il periodo di lavoro a chi ha avuto carriere lavorative non interrotte da periodi di lavoro nero e disoccupazione.
È
questo genere d’inesausti e rosei personaggi, esteti di statistica ed esperti di
tornaconti immediati, che infine decidono delle nostre esistenze, non quelle
sognate e commercializzate, bensì quelle reali.
Il
voto è solo una presa per il culo, e questo mi pare di averlo già detto.
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