Ogni giorno è la stessa merda. E come potrebbe essere
diversamente dopo aver promesso per mesi, anzi per anni, 780 euro a ogni
disoccupato, una tassazione massima del 15-23 per cento “a prescindere”,
l’abolizione della Monti-Fornero e “cchiú pilu pe' tutti”?
Si evita di parlare del debito pubblico, come se
fosse maleducazione nominarlo, il quale aumenta mediamente e costantemente di
circa 70 miliardi l’anno pur con tassi d’interesse sotto i tacchi.
Ci sono dei burloni da Washington che richiamano "il
taglio della spesa primaria corrente, il sostegno alle fasce più deboli,
l'aumento degli investimenti e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, con
un ampliamento della base imponibile e uno spostamento" verso la
tassazione delle ricchezze e degli immobili e dei consumi.
È tutto da ridere, al momento. Questa gente non s’è
mai fatta un giro (non turistico) per l’Italia, ma soprattutto sembra ignorino
le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi.
Tassare le ricchezze? Se un partito proponesse di
riformare le aliquote di donazioni, successioni e roba simile, sul modello
tedesco oppure francese, alle prossime elezioni subirebbe un tracollo
definitivo.
Quanto alla tassazione sui consumi, essa colpirebbe i
redditi più bassi, come solito. Lo champagne e il caviale stanno al 22%, come
il pellet da riscaldamento; aragoste e ostriche, ma anche un cavallo per la propria
scuderia, aliquota al 10 per cento come il gas metano. E tale rapporto non
muterà, governo ladro dopo governo infame.
Incrociare i dati sulle consistenze patrimoniali (pensiamo
ai depositi bancari) con le dichiarazioni dei redditi è una cosa che nessuno
farà mai seriamente, per il semplice motivo che il più pulito ha la rogna.
Figuriamoci per quanto riguarda i beni e servizi demaniali, materiali e immateriali, dati in concessione. Le acque minerali, per esempio. Quanto al gioco d’azzardo, gli interessi sono enormi e gli intrecci consolidati (la vera Gomorra).
Figuriamoci per quanto riguarda i beni e servizi demaniali, materiali e immateriali, dati in concessione. Le acque minerali, per esempio. Quanto al gioco d’azzardo, gli interessi sono enormi e gli intrecci consolidati (la vera Gomorra).
L’elenco potrebbe continuare, ovviamente, e se esiste
un fiscalista o economista onesto in circolazione, potrebbe ragguagliarci “molto
più meglio”.
sono svariate e convergenti le prove che escludono l'Italia dal consesso europeo.
RispondiEliminaI redditi alti sono frutto dei patrimoni, non viceversa.
I patrimoni sono frutto di rendite.
La rendita, specie quella dinastica, si configura come conflitto d'interessi.
Chi non ha rendita non è nulla, deve servire e pagare tasse ai padroni.
La ricchezza, enorme, è oggi sostanzialmente infondata e senza controllo alcuno.
In parte nascosta dietro una forma democratica impraticabile;
e l'altra parte in Svizzera.
Non si può non prenderne atto.
In Europa.
ma fa paura il paese della mafia, del papa e del fascismo.
Il paese più bello del mondo.
Quei burloni dell' FMI: e se Mattarella desse a sorpresa l'incarico alla Lagarde? Ma io piglierei più volentieri il suo predecessore.
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