Nell’editoriale di oggi Ernesto Galli rilancia …
Renzi!
Ne critica il carattere, e finge di discuterne le
scelte politiche (non ne cita realmente una sola), rilevando che «dai partiti socialdemocratici una grande
parte dell’elettorato si aspetta di avere questo: libertà e sviluppo, e insieme
protezione ed eguaglianza.
[…] Ora è il
momento di mettersi totalmente in gioco. Ora è il momento di mostrare di aver
capito dagli errori commessi, di mostrare di voler cambiar strada, di indicare
con l’energia e il temperamento che egli possiede verso quali nuovi modi
d’essere e di pensare il Partito democratico deve muoversi.»
Sul modello di chi? Galli cita Bettino Craxi.
La borghesia italiana non cambia pelle. È cosciente
che bisogna pur cambiare qualcosa, altrimenti crolla tutto. Ma senza cambiare
davvero le cose, perché cambiare è impossibile.
*
Dopo nove anni dal sisma a L’Aquila non è stata
ricostruita una sola scuola. Ben gli sta a quegli illusi che a giugno dell’anno
scorso sono andati a votare per il sindaco. Ben gli sta se sono andati a votare
lo scorso 4 marzo. Se avessero disertato le urne in massa, se non altro
avrebbero richiamato l’attenzione su questo stato di cose, e dal clamore qualcosa sarebbe sortito.
Non votare è un primo atto di resistenza passiva, in
attesa delle circostanze che favoriscano quella attiva.
Il Gallopardo al soldo dei Gattopardi.
RispondiEliminabuona
EliminaPossibile che per il leaderismo non abbiano trovato ancora alcuna cura?
RispondiEliminaè esso stesso la cura, l'oppio che stordisce l'ansia sociale
Elimina