Nessuno,
allora, avrebbe scommesso una lira già sul mio primo compleanno. Erano tutti
rassegnati alle divine disposizioni. A conferma di quanto mi dissero in seguito,
in un documento del Patriarcato risulta proprio questo: già due giorni dopo
venne incaricato un prete di somministrarmi il viatico per il paradiso. Invece
il buon Dio, che aveva atteso miliardi di anni tra il big bang e la nascita di questa stravagante creatura, pensò che poteva attendere ancora un po’
prima di annoverare un’anima irrequieta come la mia tra le voci bianche del suo
coro.
Bisognerebbe
avere il diritto di morire solo quando si ha una buona storia da raccontare,
sennò anche nell’aldilà sarà noia.
*
Posso
assicurare che il mondo, quando nacqui, non era molto diverso dall’attuale,
salvo per alcuni dettagli. Per esempio il profumo del pane che nessun fornaio
odierno riesce a imitare. E poi faceva un freddo boia e nevicava copiosamente. Il
nome di Stalin era ancora venerato in patria e fuori. Che altro? L’ozio già
allora non veniva più nobilitato dall’arte e l’arte stessa non esisteva
più. Basta guardarsi in giro, il buon gusto è scomparso da tempo immemorabile.
Laddove nella nostra epoca si fa con mezzi limitati e spirito di economia un
tempo si faceva con mezzi quasi illimitati. Non penso vi sia altro di notevole
da segnalare in questo passaggio d’epoca.
Si
potrebbe obiettare che la penuria di un tempo non c’è (quasi) più, e tuttavia
con altrettanta valida ragione si può osservare che le abitudini di spesa oggi
poggiano sulla volgarizzazione sistematica dei consumi e di quello che un tempo
era il lusso. Certo, questa volgarizzazione è preferibile alla miseria, e però
mi pare si stia tornando indietro lasciando il meglio per tenersi il peggio. Sia
le leggi che le nuove tecnologie hanno mutato forma alle cose, evviva, ma nella
sostanza il mondo è rimasto uguale. Continuano ad esistere i cittadini padroni
e i cittadini servi, i cittadini di palazzo Balbi e i cittadini gondolieri. Ah
sì, ecco, oggi le gondole hanno la targa e i gondolieri non lasciano il remo
per ciacolare ma per chattare.
Ad
ogni modo godersi la vita non è solo questione di temperamento ma di fortuna e
di dieta.
Mi fa piacere condividere "anche" il segno zodiacale: tanti auguri.
RispondiEliminamerci mon ami
EliminaIl profumo del pane appena cotto alle 3 del mattino a Ferrara. Tanto tempo fa. Auguri.
RispondiEliminale manine ferraresi. grazie
Elimina"L'Italia sta marcendo in un benessere che è egoismo,
RispondiEliminastupiditò,incultura,pettegolezzo,moralismo coazione,conformismo:prestarsi in qualche modo a questa marcescenza è,ora,il fascismo" P.P.Pasolini
Chiamiamolo individualismo.Passati i tempi del pane fresco ed eravamo tutti quasi uguali, la solidarietà se nè andata quasi andata. L'invidia non muore mai.
Nulla di nuovo sotto il sole.
si è sempre detto e scritto e lamentata la fine dell'arte da un pezzo. Più che fortuna e dieta, mantiene giovani riconoscere l'arte sempre presente. Ciao, e auguri.
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