Sabato
scorso, entrando in una tabaccheria, ho visto tre persone completamente
inebetite, assenti, fissare un monitor dove venivano estratti dei numeri (una
specie di lotto che non so esattamente come si chiami). A una di queste persone
ho dovuto chiedere per tre volte “permesso” perché mi lasciasse passare. Solo
al terzo tentativo per un attimo e con fastidio s’è destata dalla trance scansandosi appena e
permettendomi di raggiungere la cassa. Negli altri giorni, verso mezzogiorno,
passando davanti e guardando all’interno di un’altra tabaccheria, vedo diverse
donne che con una moneta sfregano i famigerati “gratta e vinci”. Le conosco di
vista e qualcuna anche personalmente, sono colf e pensionate che si fanno
fregare il magro salario e le modeste pensioni dal grande biscazziere, cioè dallo
Stato.
I
numeri sul gioco d’azzardo in Italia sono impressionanti, una vera e propria piaga
sociale, tanto per usare la solita espressione. Ne sono colpite ufficialmente
circa un milione di persone – secondo il ministero della Sanità –, senza
contare chi gioca via internet che è in forte espansione. In Italia si stampa
un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo, con il record di apparati
elettronici da gioco, circa 416mila, a cui si aggiungono 50mila video lottery. Lo
Stato – secondo il Sole 24 ore –
incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di euro, e le mafie ricevono da
quello illegale non meno di 23 miliardi di euro. Il gioco è una tassa, neanche
tanto occulta, che colpisce le fasce sociali medie e soprattutto quelle più
povere.
*
Quello dei giochi è un fenomeno che indica chiaramente lo stato di salute di una società, quando raggiunge forme patologiche che coinvolgono milioni di persone è evidente che si tratta di un malessere molto diffuso. Ed è ciò che succede anche negli Usa, caso esemplare quello delle lotterie nazionali Mega Millions e Powerball (il nostro enalotto) che sono in crescita ogni anno. I jackpot sono cresciuti in proporzione diretta alla vendita dei biglietti e quest'anno ha eclissato la vincita di 390.000.000 dollari nel 2007, quella di 363.000.000 nel 2000 e il record di 656.500.000 del 2012.
Gli
americani spendono oltre 70 miliardi di dollari in biglietti della lotteria
ogni anno (2014), più di 230 dollari giocati mediamente da ogni persona compresi
i bambini, e più di 300 per ogni adulto. Gli americani spendono di più per il
gioco che per eventi sportivi, libri, videogiochi, biglietti per il cinema, e
le vendite di musica registrata. Il terzo più povero delle famiglie acquista la
metà di tutti i biglietti del lotteria. In West Virginia, secondo stato più
povero dell'America, la persona media ha speso 658,46 dollari solo per i
biglietti della lotteria dello scorso anno, e in Sud Dakota 755 dollari a testa
e a Rhode Island il record nazionale con quasi 800 per abitante. Chi vince più
di 600 dollari deve lasciare il 45 per cento d’imposte.
Le
vendite della lotteria sono cresciute del 9,9 per cento in tutto il mondo nel
2014, dopo la crescita del 4,9 per cento nel 2013. Si lucra cinicamente sui
poveri e soprattutto sulla disperazione dei più poveri, il tutto è legale ma
non meno criminale. Negli Usa, secondo una recente indagine condotta da
Bankrate.com, più della metà degli americani non ha abbastanza denaro per coprire
una spesa imprevista di 500 dollari, e circa il 62 per cento hanno risparmi per
meno di 1.000, e il 21 per cento non hanno alcun risparmio, in un paese dove la
disoccupazione può significare per più di un aspetto la rovina economica.
Nel
2013, gli americani erano quasi il 40 per cento più poveri di quanto non
fossero nel 2007, secondo un recente sondaggio del Pew Research Center (sui
dati del US Census Bureau e la Federal Reserve Board of Governors), e il 49 per
cento del reddito è andato alle famiglie benestanti (*). La ricchezza delle classi
medie è diminuita tra il 2001 e il 2013 del 28 per cento. Insomma, oltre a
diventare più povera, l'America è diventata economicamente molto più
polarizzata, come del resto l’Italia e altri paesi occidentali. E dunque il
nuovo sogno americano è la lotteria, laddove avere un lavoro stabile e
sicurezza sociale è pura utopia. Giustamente Balzac scriveva che la lotteria è
l’oppio dei poveri.
(*)
Fully 49% of U.S. aggregate income went
to upper-income households in 2014, up from 29% in 1970. The share accruing to
middle-income households was 43% in 2014, down substantially from 62% in 1970.
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