martedì 12 gennaio 2016

L'oppio dei poveri


Sabato scorso, entrando in una tabaccheria, ho visto tre persone completamente inebetite, assenti, fissare un monitor dove venivano estratti dei numeri (una specie di lotto che non so esattamente come si chiami). A una di queste persone ho dovuto chiedere per tre volte “permesso” perché mi lasciasse passare. Solo al terzo tentativo per un attimo e con fastidio s’è destata dalla trance scansandosi appena e permettendomi di raggiungere la cassa. Negli altri giorni, verso mezzogiorno, passando davanti e guardando all’interno di un’altra tabaccheria, vedo diverse donne che con una moneta sfregano i famigerati “gratta e vinci”. Le conosco di vista e qualcuna anche personalmente, sono colf e pensionate che si fanno fregare il magro salario e le modeste pensioni dal grande biscazziere, cioè dallo Stato.

I numeri sul gioco d’azzardo in Italia sono impressionanti, una vera e propria piaga sociale, tanto per usare la solita espressione. Ne sono colpite ufficialmente circa un milione di persone – secondo il ministero della Sanità –, senza contare chi gioca via internet che è in forte espansione. In Italia si stampa un quinto dei gratta e vinci di tutto il mondo, con il record di apparati elettronici da gioco, circa 416mila, a cui si aggiungono 50mila video lottery. Lo Stato – secondo il Sole 24 ore – incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di euro, e le mafie ricevono da quello illegale non meno di 23 miliardi di euro. Il gioco è una tassa, neanche tanto occulta, che colpisce le fasce sociali medie e soprattutto quelle più povere.

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Quello dei giochi è un fenomeno che indica chiaramente lo stato di salute di una società, quando raggiunge forme patologiche che coinvolgono milioni di persone è evidente che si tratta di un malessere molto diffuso. Ed è ciò che succede anche negli Usa, caso esemplare quello delle lotterie nazionali Mega Millions e Powerball (il nostro enalotto) che sono in crescita ogni anno. I jackpot sono cresciuti in proporzione diretta alla vendita dei biglietti e quest'anno ha eclissato la vincita di 390.000.000 dollari nel 2007, quella di 363.000.000 nel 2000 e il record di 656.500.000 del 2012.

Gli americani spendono oltre 70 miliardi di dollari in biglietti della lotteria ogni anno (2014), più di 230 dollari giocati mediamente da ogni persona compresi i bambini, e più di 300 per ogni adulto. Gli americani spendono di più per il gioco che per eventi sportivi, libri, videogiochi, biglietti per il cinema, e le vendite di musica registrata. Il terzo più povero delle famiglie acquista la metà di tutti i biglietti del lotteria. In West Virginia, secondo stato più povero dell'America, la persona media ha speso 658,46 dollari solo per i biglietti della lotteria dello scorso anno, e in Sud Dakota 755 dollari a testa e a Rhode Island il record nazionale con quasi 800 per abitante. Chi vince più di 600 dollari deve lasciare il 45 per cento d’imposte.





Le vendite della lotteria sono cresciute del 9,9 per cento in tutto il mondo nel 2014, dopo la crescita del 4,9 per cento nel 2013. Si lucra cinicamente sui poveri e soprattutto sulla disperazione dei più poveri, il tutto è legale ma non meno criminale. Negli Usa, secondo una recente indagine condotta da Bankrate.com, più della metà degli americani non ha abbastanza denaro per coprire una spesa imprevista di 500 dollari, e circa il 62 per cento hanno risparmi per meno di 1.000, e il 21 per cento non hanno alcun risparmio, in un paese dove la disoccupazione può significare per più di un aspetto la rovina economica.

Nel 2013, gli americani erano quasi il 40 per cento più poveri di quanto non fossero nel 2007, secondo un recente sondaggio del Pew Research Center (sui dati del US Census Bureau e la Federal Reserve Board of Governors), e il 49 per cento del reddito è andato alle famiglie benestanti (*). La ricchezza delle classi medie è diminuita tra il 2001 e il 2013 del 28 per cento. Insomma, oltre a diventare più povera, l'America è diventata economicamente molto più polarizzata, come del resto l’Italia e altri paesi occidentali. E dunque il nuovo sogno americano è la lotteria, laddove avere un lavoro stabile e sicurezza sociale è pura utopia. Giustamente Balzac scriveva che la lotteria è l’oppio dei poveri.


(*) Fully 49% of U.S. aggregate income went to upper-income households in 2014, up from 29% in 1970. The share accruing to middle-income households was 43% in 2014, down substantially from 62% in 1970.

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