giovedì 5 luglio 2012

La matematica è come la sciampagna


Credo di dovere una risposta un po’ più articolata, peraltro relativa a un solo aspetto delle obiezioni sollevate, a Giovanni, un amico del blog che l’altro giorno mi ha scritto tra l’altro:

Ma si ha una minima idea di cosa sia una teoria, di come nasce nella testa degli uomini e del ruolo che in essa ricopre la matematica?

* * *
Non so se la "mia" idea sia quella "giusta", comunque la prendo un po’ alla larga e se dovessi farla ancora, per dirla con Giovanni, fuori dal vaso, avrò senz'altro come attenuante il fatto che sporco nel mio vasetto.

Da alcuni decenni è pervasa l‘idea che la vita delle persone sia fatta prevalentemente di attività lavorativa e di consumo, cioè di economia, proprio nel momento storico in cui si pensava che l’uomo si potesse affrancare come non mai in passato dal peso del lavoro coattivo e dal bisogno. Si riteneva ormai – almeno nelle società occidentali – di aver raggiunto uno stadio dello sviluppo nel quale fosse possibile valorizzare al meglio le attitudini creative dell’umano. Si deve prendere atto invece di una situazione opposta e nella quale il paradigma economico agisce ancor più come il fondamento finale della vita individuale e sociale. E tutto ciò ha cause e ragioni ben precise delle quali è l’ideologia dominante a incaricarsi di metter le pezze a colore.

A questa logica, per altri versi, non sfugge nemmeno la scienza (o ciò che passa per essa), anche quella più teorica e astratta. Si arriva al punto, come in questi giorni, d’imporre che talune uniformità e certezze matematiche divengano apparentemente popolari, e nondimeno colorando il “clamoroso successo” con i soliti truismi metafisici che fanno tanto bene al prodotto, cioè richiamando in causa il vecchio Dio e affini.

E, del resto, perché rimestare sul fatto che tutto ciò in cui noi crediamo, anche in rapporto alla scienza, non ha nulla di asettico, e che ogni atto è sociale ed è collegato a una fittissima serie di altri atti che rispondono a un certo ambiente? Meglio far passare l’idea che la coscienza dello “scienziato” è aliena e solitaria alle contaminazioni, diversamente dalla coscienza disgregata delle anime comuni che per contro si può ammettere (ma solo per un pubblico selezionato) si realizzi soltanto nelle forme ideologiche dell’ambiente che gli sono date.

Quella dello “scienziato”, invece, no! La sua coscienza viene a contatto con la realtà oggettiva o con i “modelli” teorici direttamente, non tramite il mondo ideologico che la circonda. Non per nulla si pone l’enfasi sull’aspetto “matematico”. E perciò si rifiuta in genere di considerare una teoria come un oggetto ideologico poiché l’organizzazione del materiale di cui è costituita si ritiene abbia un significato esclusivamente “tecnico”.

Anche in questo caso, come nell’esempio del mitico “mercato”, l’ideologia dominante vuol stabilire di accettare come scienza ciò che può non avere nulla a che fare con essa, tanto più quando si tratta di una teoria né provata né accertata oltre il suo carattere descrittivo della realtà osservata e nonostante gli imponenti mezzi tecnologici messi in atto, la quale peraltro è fondamentalmente e incontestabilmente il prodotto dall’incontro di una comunità d’interessi comuni e spesso cospicui.



17 commenti:

  1. leggendoti in questi giorni ho come l'impressione che tu abbia preso una sesquipedale cantonata su questa faccenda del bosone di Higgs o che voglia far risorgere la scienza proletaria.

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  2. A ridaje con la confusione!
    Nessuna cantonata per l'Olympe.

    L'organizzazione industriale e la parcellizzazione e la struttura sociale stessa del lavoro scientifico delle grandi equipes sono l'omologo dell'organizzazione produttiva come la conosciamo in altre attività di produzione,con tanto di sgobbo,straordinari e 7gg. lavorativi su 7,disponibilità 24h(Lo dice una di loro,contenta come un giapponese in una Zaibatsu).

    La credenza nell'investimento di scala come produttore invariante di risultati di valore é l'omologo della credenza con la quale ci bombardano tutti i giorni per spiegarci ad esempio perché siamo un paese arretrato che perde nella competizione capitalista.

    Dal cartesianismo o cartesianesimo in poi la matematica riveste il ruolo di causa prima immanente della realtà e giustificazione idealistica della (mah..)indagine scientifica.

    Che la matematica in questa operazione ideologica sia investita,suo malgrado ed a sua insaputa,di valenze metafisiche ed ideologiche non ha niente a che fare con lo strumento per se stesso,é ovvio,ma qualche matematico ci fa,non parliamo dei divulgatori("Dio non gioca a dadi" sentenziò quel tale il cui Cervello é conservato sotto formaldeide-ah,avete visto quel film?)

    Entrando per quel che posso nel merito:da quasi 100 anni la fisica della materia e la relatività generale confliggono.
    La prima non é riuscita a dar conto della massa delle particelle se non col meccanismo-artificio del bosone vettore che riveste il cosmo di un campo virtuale operante per entanglement dal primo picosecondo di vita dell'universo,dal quale si genera la massa.
    Bello esoterico questo concetto,però no,lo sembra perché scaturisce dalla quasi impossibile trasposizione verbale dell'analisi matematica.
    D'altra parte domandarsi cosa é l'inerzia e cosa il movimento é una domanda da un miliardo di $.
    L'attrazione gravitazionale,tutta la teoria del campo gravitazionale con questo non si concilia neanche a morire.
    Il gravitone non si trova ancora ma i tunnel spazio-temporali nei buchi neri sono più probabili di quelli del Gran Sasso.
    Dopo avere descritto la possibilità di un universo curvo positivamente o negativamente la relatività si trova davanti ad un valore della costante di Hubble che ti dice che è piatto euclideo al 99,999 %.Roba da chiodi.
    Poi é saltata fuori la materia oscura e la superforza o quintessenza che ha un'azione inversa rispetto alla gravitazione;almeno questa é una scoperta sperimentale.
    Gli é tutto da rifare direbbe Bartali,senza scomodare il cambio di paradigma scientifico dell'arcinoto Khun.
    Insomma qui i rasoi di Occam sono tutti a pezzi e di eleganza teorica in un pasticcio aggrovigliato come il nodo gordiano non se ne parla.
    Ci danno per certo che coi prossimi esperimenti a più alta energia salteranno fuori cose mai viste,destinate a rendere il quadro ancora più contorto o,come dicono i più seri,a fare saltare il tavolo.
    Il merito della cosa forse potrà risolverlo un brillante intervento teorico(mitologia del Genio,magari zoppo e fatto di LSD),un paziente-e costoso-lavoro sperimentale(ideologia della produzione)o meglio di entrambi(mitologia dell'Occidente).

    "Scienza proletaria" é un ossimoro e un orribile denigrazione,della classe del "miserabilismo" perlomeno.

    Saluti e perdonate la sesquipedale approssimazione con la quale mi butto a contestare gli Alti Dottori.

    Saluti e scuse(all'Olympe).Non é colpa sua se la legge certa gente.

    franz

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  3. credo abbia ragione bartali

    cmq il confronto è empre cosa positiva e le critiche portano a una sana riflessione (almeno per me)

    solo x Franz: leggevo la Pravda (giornale di parte come un tempo anche se ha cambiato padrone) ed è comunque interessante leggere le considerazioni sul "giochino" dei residui di decadimento di questo nuovo bosone che in realtà, come tu osservi, nulla spiegano ma semmai confermano in qualche modo un modello matematico (quello di higgs appunto). mi fa piacere che TU abbia capito il SENSO di ciò che ho inteso dire. grazie

    ci vorrà ancora molto tempo perché bartali venga preso in seria considerazione

    saluti

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    1. Non parlavo male del tuo ospite.Certa gente ero io :)

      Quanto al senso sì,+o- sembro aver capito,ma il post che hai scritto è ad un livello più raffinato del commento che ho postato.Bisognerebbe avere ben chiari i concetti di sovrastruttura e falsa coscienza,giusto?Se avessi un blog infatti non prenderei tanti complimenti se non da altri troll e produttori di trash come me.
      Ciao
      franz

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  4. Io mi sento abbastanza sicuro (anche se non potrò certo assistervi) che tra 70 o 100 anni, se sarà rimasta in piedi una parvenza di società (che a questo punto dovrà per forza essere molto diversa dall'attuale) ed esisterà una comunità scientifica "seria", gli studenti sgraneranno tanto d'occhi ogni volta che proveranno a spiegargli le farraginosità delle teorie fisico matematico quantistiche di fine XX inizio XXI secolo.
    La reazione più comune sarà stupore nei confonti della demenza e dell'enorme spreco di tempo e energia speso per piegare la realtà per farla coincidere con delle formule matematiche.
    Esagero? Non credo più di tanto.

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  5. spero un pochino prima, vorrei assistervi
    ciao

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  6. ma alla fine cosa criticate: la matematica iperuranica o la "big science"? Guardate che la prima campa tranquillamente senza l'altra. La seconda certamente no.

    Temete una tecnocrazia scientifica ma intanto propugnate una tecnocrazia economicista in senso marxista.

    Scusate la semplificazione, ma "lo sgobbo,straordinari e 7gg. lavorativi su 7,disponibilità 24h" non lo fate autonomamente anche voi, quando un'idea, un'abbozzo di analisi vi tormenta l'animo?

    Quanto al bosone di Higgs e' l'ultimo frutto del modello standard, complicato certo ma neanche tanto rispetto alle teorie delle stringhe, ad esempio.
    Probabilmente siamo alle soglie di un cambio di paradigma kuhniano (almeno lo spero) pero' in questo senso consiglierei una ri-lettura di Lakatos

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    1. criticare la matematica? un'idiozia. quando scrivo che la matematica è come la sciampagna intendo dire che è buona ma bisogna stare attenti a non ubriacarsi.

      per quanti riguarda Higgs, semplicemente mi permetto credere che la sua teoria di campo sia solo un'espediente

      credo insomma che l'spansione dell'universo, l'interazione gravitazionale (che il modello standard non contempla), la massa ecc. meritino attenzione anche da altri punti di vista teorici.

      credo per esempio, orribile dictu, che l'energia oscura probabilmente non esista, e ritengo (bruciatemi se volete) che l'indeterminazione di heisenberg (che gli è valsa il nobel) sia una boiata pazzesca

      eccetera

      insomma, come tutti i grandi presuntuosi ignoranti, dubito molto su ciò che ci è stato raccontato negli ultimi decenni (e anche più), non abbia solide basi scientifiche, nonostante le equazioni e le "scoperte" di elementi del decadimento di questo nuovo bosone

      spero cmq, caro eugenio, che continuerai a leggermi per tutte le altre boiate che racconto e che non riguardano la fisica

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    2. Cara Olympe ti leggo con attenzione da diversi mesi e sebbene alcune cose mi sfuggano - per mia incompetenza - in genere ti apprezzo perche' mi fai pensare e metti in chiaro alcune cose.


      Cio' detto, avevo subodorato l'astio verso Heisenberg, e credimi lo stesso Heisenberg non e' che fosse contento di quello che andava scoprendo - fini' in analisi da Jung nientepopdimeno. Se ti capitera' - o magari gia' l'hai fatto - di leggere qualche testo epistemologico che tratta di quegli anni vedrai come tutti erano sgomenti a fronte dell'abbandono del determinismo. Einstein non ci si arrese mai, eppure neanche lui riusci' a scalfire le basi della meccanica quantistica, che lui stesso aveva gettato. Fatto sta che la QED, la teoria che ne scaturi' funziona perfettamente nei suoi ambiti, anche meglio della fisica newtoniana, sempre nei suoi ambiti.

      Che poi una marxista come te aborra l'indeterminismo non mi sorprende piu' di tanto. Marx e' nipote di Hegel e cresciuto contemporaneamente al positivismo comtiano.

      Per cui capisco la tua insoddisfazione di fronte a eventi che sfuggono al materialismo dialettico. Pero' tant'e' se il Vaticano s'arreso all'idea che la terra gira intorno al sole anche i marxisti si arrenderanno al fatto che non tutto e' controllabile in maniera deterministica

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    3. non mischierei determinismo e dialettica

      e a proposito di dialettica e scienza, quattro mesi fa scrissi un post:

      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/03/storiella-di-un-fraintendimento.html

      credo sia istruttivo – nei limiti di un post – anche per la questione che stiamo trattando

      altra cosa: sapessi cosa penso della psicanalisi!!

      forse possono interessarti:

      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2010/03/sistemi-di-segnalazione-media-e.html

      http://diciottobrumaio.blogspot.it/2012/02/kultura.html

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    4. horribile dictu con l'acca, ovviamente

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    5. a proposito del positivismo comtiano marx usò un'espressione molto stringata: merda!

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    6. oops fu Schroedinger ad andare in analisi (quello del gatto) non Heisenberg

      cmq il principio di indeterminazione dalla fisica moderna e' l'equivalente della teoria del plusvalore di Marx: se lo elimini viene giu' tutto

      Ribadisco che Marx mi pare figlio di un epoca di determinismo imperante, per questo non sei in grado di apprezzare Heisenberg. Del resto ti capisco: se il mondo non e' deterministico il sol dell'avvenir non e' una certezza assoluta

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  7. Risposte
    1. ne conosco un'altra:

      Il professore del corso spiega un esperimento quantistico:

      “Quando si preme un bottone, appare un’immagine sullo schermo, misurazioni dettagliate indicano che l'immagine sullo schermo appare prima di premere il bottone.”

      Tutti i bambini stanno riflettendo, molto colpiti.
      Allora la piccola Molwik chiede:

      “Che succede se, quando appare l'immagine, si decide di non premere il bottone?”


      I bambini ed il professore riflettono nuovamente.

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    2. Questa lezione me la devo essere persa

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