Scrivevo il 20 giugno:
Sono tutti soddisfatti, da Grillo ai blogger de “sinistra”, perché finalmente Lusi va in carcere. Lusi è un mascalzone ma è anche un reo confesso, non ha la possibilità di reiterare i reati, d’inquinare le prove e non c’è pericolo di fuga. L’inchiesta è praticamente chiusa, quindi perché arrestarlo, perché metterlo in carcere prima del processo? Già, perché?
Se lo chiesero in molti, tranne coloro che in parlamento, senza conoscere gli atti, hanno votato per la carcerazione. Naturalmente se lo sono chiesto anche gli avvocati della difesa che hanno presentato istanza di scarcerazione al tribunale del riesame, il quale l’aveva rigettata. Ora la cassazione dice che non c’erano i motivi per la carcerazione. Pertanto Lusi è stato liberato? Manco per sogno, in Italia la giustizia è un mistero buffo infinito.
I buffoni dei media, senza commentare, danno notizia che la suprema corte ha deciso l'annullamento del provvedimento di carcerazione ma con rinvio degli atti allo stesso tribunale del riesame per una nuova valutazione. Che cazzo devono valutare visto che la cassazione ha già valutato che non sussistevano i motivi per il carcere? Questione di procedura, l'imputato non si poteva e doveva carcerare, ma dato che è in carcere, tanto vale che ci rimanga almeno fintanto che il tribunale del riesame prenderà in considerazione la sentenza il cui deposito è previsto tra un mese, salvo complicazioni. Poi i giudici ci penseranno su. Speriamo che nel frattempo al detenuto non succeda nulla di male.
E si tratta di un senatore della repubblica, pensa un po’ se era un povero cristo qualunque. Lusi è accusato di aver rubato decine di milioni di euro e per anni dalla cassa di un partito senza che nessuno si accorgesse di nulla.
Naturalmente quei giudici che hanno incarcerato un uomo senza che ve ne fosse la minima motivazione sul piano procedurale e sostanziale, continueranno pacifici a far carriera, magari a incarcerare senza alcun plausibile motivo altre persone. I parlamentari che per ragioni squisitamente politiche – compresa la setta pannelliana – hanno votato a favore dell’arresto di Lusi, non c’è dubbio che avranno ancora la faccia di dire che hanno agito secondo coscienza.
Nelle fandonie abituali si parla di Stato di diritto, ma questo Stato è il primo a stravolgere le sue proprie leggi e anzi si arriva al punto di fare delle leggi perché siano stravolte da coloro che sono in grado di farlo, come nel caso del finanziamento ai partiti, o come nel caso in cui lo Stato è venuto a patti con la sua entità omologa, la Mafia. Questo Stato, in tutte le sue articolazioni, è necessariamente disonesto perché disonesti sono gli scopi di coloro che lo controllano nella fitta rete di complicità funzionali fatte di legami personali di dipendenza e di protezione, di obblighi di gratitudine e di fedeltà oppure di ricatto.