Ma cosa aveva chiesto Mattei in quella telefonata a Verzotto? Secondo le dichiarazioni successive dello stesso Verzotto, doveva convincere il presidente della regione, Giuseppe D’Angelo, e il suo vice, Salvatore Corallo, assessore ai lavori pubblici, di raggiungerlo a Gela per visitare lo stabilimento. Molto più probabilmente tale incontro era stato già organizzato in precedenza. Naturalmente Mattei cercava appoggio politico locale in vista delle iniziative intraprese e da intraprendere da parte dell’Eni nell’isola. Come quella di Gagliano Castelferrato, in provincia di Enna, dove si era scoperto il metano e il petrolio ed era prevista la visita di Mattei per il giorno dopo, sabato 27 ottobre. A prelevare Verzotto e gli esponenti politici regionali all’aeroporto Boccadifalco di Palermo fu inviato il bireattore di Mattei. Gli ospiti arrivarono quindi a Gela verso sera a bordo dell’aereo.
Intanto alle ore 11 il presidente e il suo seguito giunsero allo stabilimento dell’Anic per la visita che ebbe termine alle 12,45. Alle 13,30 sono a colazione presso il motel dell’Agip, dove trovano il direttore, Luigi Guarina, e il maître Gennarino Cavallino. A tavola si parla anche di Palma di Montechiaro, la Donnafugata resa celebre dal recente successo internazionale del romanzo di Giuseppe Tomasi. Life ha pubblicato un servizio fotografico sulle condizioni di quel paese, non troppo mutate rispetto a quelle descritte nel Gattopardo. Alle 15 è prevista una faticosa riunione tra Mattei e gli azionisti. Il presidente siede davanti all’assemblea tra l'ing. Semmola e il notaio Seca.
Dopo l’assemblea con gli azionisti, Mattei presiede alle 17,20 una seconda riunione con i dirigenti tecnici dello stabilimento Anic. Meno di un’ora dopo s’incontra con Giuseppe D'Angelo e il suo vice, giunti come detto a Gela da Palermo. D’Angelo dichiarerà in seguito che aveva vinto l’iniziale pregiudizio verso Mattei e la sua iniziativa economica, “capii l’uomo, seguii la sua opera, e mi affezionai”. In realtà – secondo Verzotto – Mattei voleva un chiarimento con D’Angelo perché questi riteneva che il presidente dell’Eni si fosse dimostrato troppo benevolo nei confronti di Silvio Milazzo, ex democristiano salito alla presidenza della regione con l’appoggio dei comunisti, dei fascisti e l’estromissione della DC (per i dettagli, vedi più avanti).
Alle 19 è già buio da un pezzo quando Mattei visita con D’Angelo e Verzotto nuovamente lo stabilimento e poi il Villaggio residenziale dell’Anic. Quest’ultima fu una visita minuziosa, poi volle andare più su, a passeggiare tra gli arbusti della collina. Non era la prima volta, considerava quel luogo ideale per passarvi, in futuro, gli ultimi anni. Rientrati al motel Agip, ci fu la cena cui partecipò anche l’on. Pompeo Colajanni, già esponente garibaldino in Piemonte e sottosegretario alla Difesa nel governo Parri, suo amico personale.
Dopo cena Verzotto chiese a Mattei di poter rientrare a Catania perché il giorno dopo doveva presiedere a una riunione di partito. Mattei acconsentì, invitando Verzotto per la ricorrenza dei defunti a Milano poiché desiderava essere informato dettagliatamente della sua attività in Sicilia. L’invitò pertanto a rintracciare il pilota Bertuzzi per farsi trasportare da Gela a Catania, dove all’hotel Excelsior prese alloggio il pilota. Quello fu anche l’ultimo atterraggio del bireattore.
[continua]
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