giovedì 6 ottobre 2011

Una cosa che un vice conte non può apprezzare



Non capisco molto di computer, ma non me ne vanto come fa D’Alma. Non ne capisco molto forse perché con il computer ho, a suo tempo, semplicemente lavorato (sodo). Ho lasciato i vecchi ferri del mestiere negli anni Ottanta per le nuove tecnologie elettroniche, e nel 1990 lavoravo con un fiammante Quadra 700 della Apple (oggi è come la stele di Rosetta). Microsoft viaggiava ancora con l’ms-dos e poderosi manuali quando Mac aveva le “finestre” da sempre e snobbava le bibbie in demotico di mister Gates.

Steve Jobs era ignoto ai più. Quando dicevo ai miei pargoli smanettoni che Mac era il futuro, mi ridevano in faccia. Avevano ragione loro. Mac occupava una fascia di mercato, quella dell’editoria e della stampa, di circa il 3% (non ho dimenticato lo zero). Se Jobs fosse morto negli anni Novanta oggi i giornali gli dedicherebbero un trafiletto negli “esteri” o nella pagina economica. Non ha cambiato il mondo come Gutenberg, ma la sua mela ha reso più bello, facile e spontaneo il nostro rapporto con questa tecnologia.

Grazie Jobs, mi hai fatto anzitutto risparmiare un sacco di fatica.

8 commenti:

  1. Un altro blog da depennare dalla mia lista.
    La coerenza prima di tutto.

    RispondiElimina
  2. No, io non gli dico grazie. Jobs, un grande piazzista di idee altrui, era un padrone brutale come - non di più, come - qualsiasi altro padrone. Collaboratori trattati come servi, schiavi asiatici pagati un centesimo al giorno per produrre i pezzi dei suoi giocattoli venduti a peso d'oro. Il cordoglio universale per questo venditore di gadget chic sarebbe comico se non fosse un terribile specchio dei nostri tempi e delle nostre menti. Poi dicono che la gente non si ribella al sistema... per forza, il sistema è dentro la gente.

    Detto questo, apprezzo molto 18 Brumaio e io (che non sono l'anonimo del gran rifiuto) continuerò a frequentare il blog. Su Jobs ognuno può pensarla come crede. L'importante è pensare male del capitalismo finanziario.

    RispondiElimina
  3. Dover prendere le difese di Jobs come padrone delle ferriere proprio non me la sento. Addossargli più responsabilità individuali di ciò che merita neanche. In fin dei conti scriviamo tutti con i prodotti di Jobs o di Gates. Dovrei rinunciare a mangiare certi cibi perché sono prodotti da quella o quell’altra multinazionale? Che faccio, mi ritiro su un eremo e boicotto il sistema? Ciò non significa giustificare e su questo non ci piove.

    sì, hai ragione, il sistema è dentro di noi e possiamo farci poco.

    «Man mano che la produzione capitalistica procede, si sviluppa una classe operaia che per educazione, tradizione, abitudine, riconosce come leggi naturali ovvie le esigenze di quel modo di produzione (Il Capitale, I, VII, 3)».

    Nella fabbrica di Engels gli operai lavoravano per pochi spiccioli per 10 o 12 ore al giorno sei giorni alla settimana. Su questa questione della responsabilità del singolo capitalista proprio Engels scrisse qualcosa al riguardo. al momento non la trovo, ma nel caso la posto.

    grazie per il contributo, ciao

    RispondiElimina
  4. Vorrei precisare che il mio "diciamogli grazie" era ironico.. Difficilmente mi unisco al coro degli osanna per il solito "grande", che chi di dovere ha bisogno di edificare maggiormente nel momento tragico della morte. Uomini come Jobs e Gates sono macchine da soldi, da vivi come da morti.
    Questo è il mio pensiero, senza ironia questa volta.

    RispondiElimina
  5. Premetto che non sono l'anonimo di cui al primo commento, ma è curioso ringraziare un tizio per aver fatto bene il lavoro che lo ha reso miliardario. Sicuramente Jobs è stata massima espressione di quel capitalismo economico \ finanziario fatto di delocalizzazioni (vedi alla voce Foxcomm), sfruttamento del lavoro ecc.. Celebrarlo come fosse un benefattore dell'umanità (MA NON E' QUESTO BLOG A FARLO) fa impressione.
    A me ha fatto molto riflettere il fatto che non più tardi di 2 anni fa, a questo signore fu fatto un trapianto di fegato quando già affetto da tumore al pancreas. Faccio notare che purtroppo quella forma di cancro è mortale in oltre 80% dei casi. E infatti il caso Jobs non ha fatto eccezioni. Curioso protocollo medico dunque, considerando che ad esempio i trapianti vengono rifiutati a quei soggetti per cui è ritenuto inutile farli come ad esempio gli alcolisti o gli eroinomani in quanto rovinerebbero gli organi trapiantati con il loro stile di vita. Perchè "sprecare" (vista la scarsità di organi umani) un trapianto su qualcuno che ha probabilità elevata di morire comunque? E' altrettanto curioso che nei fiumi di cordoglio, analisi della sua presunta genialità, ecc.. non ci sia traccia di questo piccolo aneddoto medico. Ma non sarà che la vita di un capitalista vale molto, ma molto di più di quella di un altra persona?

    p.s. scritto con un mac

    M.

    RispondiElimina
  6. vi ringrazio per i vostri franchi commenti

    scriverò un breve post in proposito, in modo da precisare quanto ho scritto espliciatmente e quanto vi era di sottinteso

    RispondiElimina