Tra giorni scriverò un post sulla morte di Enrico Mattei, presidente dell’Eni e figlio di quel carabiniere che catturò il famoso brigante Musolino. Un uomo convinto che i poveri sono poveri perché i ricchi sono ricchi. Di solito si ricordano gli anniversari a cifra tonda, i cinquantenari e i centenari, per esempio. Nel caso di Mattei mi prendo in anticipo, ne scriverò in occasione del 49° anniversario, anche perché nessuno può essere certo che il prossimo anno ci sarà.
È stato un incidente o un attentato? Un dettaglio, il ritrovamento d’un oggetto d’abbigliamento, può rivelarsi più eloquente di tante ipotesi. Dirò anche dell’uomo politico e dirigente dell’Eni che, poche ore prima, fu l’ultimo, prima di Mattei, a volare sul bireattore Morane – Saulnier 706 di produzione francese. Lo stesso uomo che avrebbe dovuto accompagnare l'imprenditore marchigiano nel viaggio verso Milano, se non fosse stato per un improvviso impegno politico a Siracusa.
Se si trattò di attentato, come sostenne il pm di Pavia Vincenzo Calia, chi furono i mandanti? Le Sette Sorelle, i francesi … ? Calma, non facciamoci prendere dall’esterofilia. Un certo Tommaso Buscetta, una gola profonda a orologeria, disse che … . Ma Buscetta non sapeva che Enrico Mattei amava pescare le trote con la mosca.
Tocchiamo il vertice, parlando di pesca con la mosca, della divina arte dell'alieutica. Niente a che vedere con la passata del dilettante (e magari anche a secco, sul greto), del domenicale panzuto. Fibrillo nell'attesa di questo post. Un saluto.
RispondiEliminaintenditore eh!
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