MASSIMO POLLEDRI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MASSIMO POLLEDRI. Signor Presidente, intervengo per segnalare un fatto avvenuto la settimana scorsa subito dopo il voto, quando all’uscita sono stato avvicinato da un giornalista armato di telecamera e vari microfoni, spintonato e provocato verbalmente con questi cinque centesimi che doveva consegnare. Mi dicono che sia stata mandata in onda recentemente. Signor Presidente, non sono né una vittima né un uomo sfortunato, anzi mi ritengo un uomo fortunato e tutti i giorni lo ricordo e ringrazio. Poi non so se ho altri vizi. Sono purtroppo leghista, non sono una vittima, sono eterosessuale, non ambisco ad avere niente, però chiedo, signor Presidente, non tanto per me, che una tutela in qualche modo vada restituita non tanto al parlamentare come persona, ma al Parlamento come istituzione. Non credo sia giusto questo clima di caccia alle streghe, come diceva il collega Zazzera, nei confronti non solo dei deputati, ma anche di quanti lavorano in questa pubblica amministrazione con onore e con senso di dedizione. Credo che non si possa lasciare a questa categoria, che molte volte è anche una casta, che però sicuramente non scrive di se stessa, il diritto, l’obbligo o in qualche modo il privilegio di potere non solo giudicare, ma anche aggredire persone che rappresentano il popolo.
LUCA RODOLFO PAOLINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA RODOLFO PAOLINI. Signor Presidente, mi riallaccio all’intervento del collega. I dati che il collega ha riferito li abbiamo ricevuti tutti. Sono pubblicati su un sito, che si chiama www.affaritaliani.it, che ha un direttore responsabile. Mi chiedo perché una falsità pubblicata su un giornale venga perseguita civilmente e penalmente, ma per una falsità scritta contro un’istituzione – perché piaccia o no siamo ancora un’istituzione, finché non arriverà la dittatura giudiziaria o del « popolo viola » – non si può obbligare questi signori quanto meno a pubblicare una smentita, come peraltro prevede la legge che stiamo approvando. Signor Presidente, chiedo che lei si attivi con il Presidente della Camera per perseguire civilmente questi signori, che devono scrivere la verità. Oppure mi dite che, poiché risulta che ho diritto al volo di Stato, lo voglio, che ho diritto all’accesso gratuito ai cinema, lo voglio, che ho diritto alle cure sanitarie, le voglio, che ho diritto a 19 mila euro netti al mese, li voglio, e potrei continuare. Non è giusto che noi come istituzione – siamo un’istituzione come la magistratura – continuiamo a tollerare che vengano diffuse delle falsità. Prendiamo – lo sappiamo tutti e ho qui la mia busta paga – 5.090 euro netti al mese, da 11.700 lordi. Il mio cachet di permanenza a Roma è di 3.500 euro. Semmai, tra l’altro, il vero scandalo è che lo prendono anche i romani, che non vanno in albergo come tutti noi non romani, che ogni note spendiamo 100, 150, 190 euro, come tutti sanno. Allora, vogliamo in modo bipartisan riportare le cose alla realtà, cioè le informazioni alla loro verità. Noi prendiamo tanto, prendiamo come i magistrati, prendiamo molto meno di tanti direttori, segretari comunali e dirigenti locali, che zitti zitti portano a casa molti più soldi con molto minore impegno orario. Infatti, se consideriamo un parlamentare medio – io mi considero un parlamentare medio – che viene qui il lunedì pomeriggio e se ne va il giovedì sera, fa circa 330 ore al mese. Prendiamo 10 mila, 12 mila euro netti a seconda dei casi. Noi della Lega versiamo anche molto al partito, ma non tutti lo fanno. Noi portiamo a casa intorno ai 9.000 euro netti, con una busta paga di 20 o 25 euro l’ora. Sembra una cosa incredibile, ma se fate i conti è così. Allora, mi chiedo: è molto ? È poco ? Lascio il giudizio al popolo, ma guardiamo anche chi si impegna molto meno sul piano orario. Se un parlamentare lavora e legge tutti I dossier altro che le sei, otto o cinque ore che fa un dirigente pubblico, ne fa tantissime. Entriamo qui alle 9 e finiamo alle 21, alle 22, alle 23, alle 2 di notte. Occorre che la Camera proprio come istituzione, a mio giudizio, si tuteli – lo ripeto – anche sul piano giudiziario. Chiamiamo questi signori che blaterano questi dati a dimostrare in giudizio la veridicità di quanto affermano (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
Atti Parlametari, resoconto sommario e stenografico, seduta di mercoledì 28-9-2011, pp. 56-57.
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