mercoledì 19 ottobre 2011

Danni patrimoniali



Le ulteriori misure che il governo greco sta per varare su ordine del FMI e della Bce hanno provocato la proclamazione di 48 ore di sciopero generale. Il governo è ben consapevole che questa dichiarazione di guerra contro i salariati e i dipendenti statali non può essere effettuata senza opposizione di massa e richiede la repressione. Gli scioperi nelle ultime settimane hanno coinvolto anche i funzionari pubblici, gli addetti ai trasporti, i lavoratori portuali, insegnanti, operatori sanitari, giornalisti, bancari, avvocati, ufficiali giudiziari e funzionari doganali. Ad Atene ci si prepara a far intervenire l’esercito, le truppe speciali. 170 militari sono stati già assegnati per la guida dei camion della nettezza urbana e i lavoratori in sciopero sono stati precettati, tutti gli altri minacciati d’arresto e di multe. Il diritto di sciopero è carta straccia (come in Italia: quattro - otto ore una volta tanto, un comizietto e poi tutti al lavoro).
Un articolo del Financial Times di lunedì scorso esordiva così: «The degree of financial pain confronting the Greek population is twice as severe as that in Ireland and Portugal, fuelling concerns that the drastic austerity programme imposed by lenders could smother growth in the eurozone’s weakest economy». Tra gli interventi più osteggiati dagli aderenti allo sciopero, l'annuncio del governo il mese scorso di nuovi pesantissimi tagli che prevedono la riduzione degli stipendi del 60 per cento a circa 30mila impiegati, per la durata di un anno.
Invece di colpire le cause che hanno condotto alla situazione attuale (si calcola per esempio che i capitali dei ricchi greci all’estero ammontino a non meno di 600mld di euro), i burocrati della moneta stanno uccidendo il malato con continui salassi. Ecco cosa può produrre la “scienza” economica borghese e la relativa falsa coscienza al servizio dei grandi interessi. Di quanto possa succedere a livello sociale non interessa minimamente, i ricchi hanno dalla loro parte la stampa, la polizia e i vertici dell’esercito.
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I giornali questa mattina danno l’EFSF, il cosiddetto fondo salva stati (in realtà salva banche), a mille miliardi. Il Guardian parla di accordo Francia-Germania (il duopolio che governa l’Europa) per duemila mld. La Borsa schizza in alto, poi viene la smentita da Francoforte e la Borsa torna indietro. Il solito giochino quotidiano che fa ancora più ricco sicuramente qualcuno. Comunque stiano ‘ste cose, non si tratta di soldi veri, ed è questo il punto, ma di denaro elettronico, di trasferimenti di denaro a debito, cioè virtuale, dagli Stati al fondo. Sembra poi che il fondo potrà utilizzare la leva finanziaria per dare maggiori garanzie agli obbligazionisti, siano essi privati o pubblici. L’EFSF diventerebbe in effetti un assicuratore del debito sovrano, un altro CDS (Credit Defautl Swap) su cui la speculazione si tufferebbe a capofitto. Non se ne esce.
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A proposito di danni patrimoniali causati dai black bloc, sentite questa che riguarda, di riflesso, anche i tassi di riferimento pagati sui mutui ipotecari dei nostri appartamenti: per le banche arriva anche l'accusa di aver manipolato l'Euribor, ovvero il tasso interbancario applicato ai prestiti che gli istituti erogano tra di loro. Le ispezioni hanno colpito diverse sedi, tra cui uffici di banche a Londra, in Francia e in Germania. Vuoi che le banche italiane siano escluse? Vedremo.

Le ispezioni, che come fa notare il Financial Times, non sono state annunciate, rientrano nell'ambito di indagini lanciate ieri a livello internazionale, che hanno per oggetto il modo in cui i maggiori istituti finanziari raggiungono accordi sui tassi relativi a strumenti denominati in euro, dollaro e yen. Si “ teme che le aziende violino le regole antitrust che vietano cartelli e pratiche anti-concorrenziali”.

2 commenti:

  1. Voglio segnalare, al link sotto, un articolo di Mario Gangarossa, che sintetizza mirabilmente io credo, ciò che noi su questo blog, leggiamo di Olympe de Gouge.
    Saluti e buona lettura.

    http://laclasseoperaia.blogspot.com/2011/10/doveva-essere-un-giorno-di-festa.html

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  2. Va ricordato anche quanto accade in Portogallo, sotto il governo di "destra" (destra, sinistra, non è qualunquismo, sono davvero tutti uguali) uscito dalle elezioni farsa nelle quali marionette "conservatrici" hanno sostituito marionette "socialiste" grazie all'idiozia di milioni di cittadini che sono andati a votare anziché prendere il forcone.

    I dipendenti pubblici perdono non solo la tredicesima, come già in Grecia, ma persino le ferie pagate. Di fatto le ferie per l'impiego pubblico sono in massima parte abolite, dato che pochi potranno permettersi di perdere giornate di stipendio. Tutte le festività laiche e religiose sono accorpate ai weekend, cioè abolite.

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