venerdì 7 ottobre 2011

La coerenza del vecchiaccio di Londra



Ieri ho scritto un post in occasione della morte di Steve Jobs.

Ho detto che di computer non m’intendo molto perché sono stati per me anzitutto un mezzo di lavoro. La linotype ha sostituito la composizione a mano (piombo), il computer, nello specifico la fotocomposizione, ha sostituito la linotype (sempre piombo) e il tavolo di montaggio.

Vedere uscire dalla sviluppatrice una selezione bella e pronta per essere trasferita su lastra e mandata in stampa è stata una vera e propria rivoluzione. Un po’ come il trattore meccanico per il bracciante.

Per questo motivo ho ringraziato Jobs, per avermi fatto risparmiare un sacco di fatica grazie al Mac. Inoltre questo fatto ha evitato a me e moltissimi altri di respirare ancora dell’altra polvere di piombo.

Semplicemente questo ho detto e ho inteso dire, senza entrare nel merito delle responsabilità, alcune vere e altre solo presunte, del “capitalista” Jobs.

Ora lascio a Marx:

«Una parola ad evitare possibili malintesi. Non ritraggo per niente le figure del capitalista e del proprietari fondiario in luce rosea. Ma qui si tratta delle persone solo in quanto sono la personificazione di categorie economiche, che rappresentano determinati rapporti e determinati interessi di classe. Il mio punto di vista, che concepisce lo sviluppo della formazione economica della società come processo di storia naturale, può meno che mai rendere il singolo responsabile di rapporti dei quali esso rimane socialmente creatura, per quanto soggettivamente possa elevarsi al di sopra di essi (Prefazione alla prima edizione del I Libro, Editori Riuniti, p. 34; Einaudi, pp. 6-7; in internet si tovano delle versioni sostanzialmente simili ma non uguali)».


* * *

Questo è un minuscolo blog, mediamente con un centinaio di visite uniche giornaliere. Ho idea che chi lo legge regolarmente è persona che non cerca gli elzeviri su “forza gnocca”. Auspico che vi siano sempre opinioni diverse e spero di ricevere i vostri commenti. Né io, né voi, né alcun altro ha la verità in pugno, perciò il confronto non può che farci del bene.

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Cosa avrebbe combinato Steve Jobs se fosse vissuto in Italia? Qui la risposta.

13 commenti:

  1. da qui
    http://blog.debiase.com/2011/10/ricordi-per-jobs.html
    traggo:
    «Preparò la moglie a prendere in mano l'eredità, 6,5 miliardi (2,1 in azioni Apple e 4,4 in azioni Disney). Occupazioni importanti, perfettamente umane. In attesa del cambiamento».

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  2. grasie luca

    Trovo interessante anche questo passo delle Considerazione supplementari di Engels al III Libro, esse riguardano la borsa ma si possono ben adattare anche al nostro discorso.

    «La Borsa era dunque ancora, in quei tempi, un luogo dove i capitalisti si sottraevano l’un l’altro i capitali accumulati, ed interessava direttamente gli operai soltanto come nuova dimostrazione dell’universale azione corruttrice dell’economia capitalistica e come conferma delle parole di Calvino, che la predestinazione, alias il caso, decide già in questa vita della salvezza e della dannazione, della ricchezza, cioè del piacere e della potenza, e della povertà, vale a dire della privazione e della servitù».

    dato che parliamo di computer, ho un problema: quando inserisco una certa statistica mi compare una pubblicità della google. fino a ieri con trucchetti empirici l'ho eliminata ma oggi si vede che si sono fatti più furbi. cosa posso fare?

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  3. ce l'ho fatta anche oggi a eliminare la fastidiosa pubblicità, grazie cmq se puoi darmi dei suggerimenti

    ciao

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  4. Non saprei... In che punto del percorso "blogger" ti appare? Quando sei sulla "bacheca" dove ci sono le opzioni per creare un nuovo post e tutte le altre comprese "statistiche" del blog?

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  5. Mi trovo assolutamente d'accordo con quanto scritto in questo post.Comunque sarà anche un piccolo blog ma senza dubbio si trovano opinioni interessanti e punti di vista non comunissimi. Ed anche la vicenda di Jobs ha dato modo di esprimere commenti un pò diversi da quello che si legge più frequentemente.
    Meno male :-)

    M

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  6. a proposito di computer e di frivolezze: rivoglio l'impaginazione vecchia nel sito!
    era bellissima e confortante in questa valle di lacrime.
    saluti

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  7. Ognuno se la crea la sua bella verità, è tutta una questione di credere, e il maledetto fanatismo fa il resto.
    Buona Giornata

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  8. Ottimo post.

    Comunque, viva Richard Stallman e il free software.

    "Nessuno merita di dover morire, né Jobs, né Mr. Bill, nemmeno le persone colpevoli di mali peggiori dei loro. Ma tutti ci meritiamo la fine dell'influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell'influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l'eredità, siano meno efficaci". Stallman, ieri).

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  9. @ Luca

    no, credo che abbiano escogitato un sistema per legarlo ai codici di freestat.ws

    cmq grazie

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  10. @ metapapero

    il tuo commento non è stato pubblicato e non so per quale arcano mistero. mi spiace, prova a rimandarlo

    quello che tu dici nel commento non lo sapevo neanche io

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  11. Richard Stallman dice ANCHE delle cose giuste, ma il suo atteggiamento da santone non mi piace

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  12. il precedente layout? questo è più luminoso, proviamo per un po'

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  13. Forse la figura di Steve Jobs, colpisce più che altro perché è l'ennesima incarnazione dell'eroe che, da un destino potenzialmente fallimentare, si riscatta fino al successo planetario.
    Gli esseri umani si barcamenano tra l'ammirazione-invidia degli esseri (considerati) eccezionali e la propria personale condizione di sfruttati del capitale.
    Ma non c'è niente di diverso dall'ammirazione che suscitava Napoleone nei suoi soldati, mandati a morire. O Cesare, o Hitler, o qualunque figura dominante.
    Siamo una specie gerarchica. Questo almeno è quanto sostiene la ricerca antropologica, biologica e genetica. L'impulso a sottomettere e sottomettersi ha reso possibile la sopravvivenza e la dominanza della specie umana sul pianeta. Che sia un bene o un male, è da stabilire.
    Il fallimento del sacrosanto esperimento comunista è stato in buona parte provocato da questo: una società tendenzialmente egualitaria si è rivelata gerarchica e autoritaria, alla mercé di figure dominanti e di un popolo desideroso di farsi dominare.
    Si può scardinare il sistema attuale solo deprogrammando l'individuo a essere meno individualista, ma anche meno gerarchico. Per farlo occorre andare contro tutte le tendenze costruite negli ultimi 5000 anni.
    Un'altra rivoluzione sarebbe l'ennesimo bagno di sangue, senza nemmeno la speranza di un vero cambiamento.
    In un'epoca nella quale perfino i baraccati di Mumbai possiedono un I-phone ...
    Marx si strapperebbe il barbone ...
    MAssimo

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