lunedì 17 ottobre 2011

Black block alla Philips, in borsa, dappertutto


La Philips annuncia 4.500 licenziamenti e la Borsa spicca il volo. Il Vaticano non ha parlato di «violenza che colpisce la sensibilità dei credenti». Evidentemente son cazzi loro, dei disoccupati, anche se credenti di obbedienza apostolica romana. Del resto, nessuno scrive commenti su internet contro queste minuzie, troppo occupati a dare dei fascisti ai black block, oppure a cercare spiegazioni nell’indole psichica piuttosto che nelle situazioni sociali concrete (la psicologia borghese vanta una consolidata tradizione in materia di esorcismi).

Un merito va riconosciuto a questa vituperata feccia gregaria: la manifestazione di sabato al massimo avrebbe resistito sulle prime pagine fino a ieri. Oggi invece se ne parla. Si dirà, si tratta delle violenze non delle motivazioni che hanno ispirato la  manifestazione. E delle motivazioni dei No questo e No quell’altro se ne sarebbe parlato per tre giorni? Ha avuto più rilievo la statuetta di gesso rotta che il ragazzo investito da un blindato.

Ma torniamo alla Borsa. Poi frau Merkel ha definito «un sogno impossibile» sperare che il prossimo meeting europeo possa portare a un accordo che risolva tutti i problemi della crisi del debito. Siccome l’affermazione non è parsa troppo teutonicamente perentoria, allora è intervenuto il ministro delle Finanza della Deutschland über alles, Wolfgang Schäuble, secondo cui il 23 ottobre non arriverà una decisione finale sul programma di salvataggio dell'Eurozona. Le borse prendono atto e scendono, perciò chi s’era affrettato a shortare e chi aveva puntato al ribasso torna a guadagnare (*).

* * *

La Corte di Giustizia Europea, con sentenza del 15 novembre 2001, ha condannato lo Stato Italiano per non aver recepito nel proprio ordinamento la direttiva 89/391/CEE in quanto il legislatore statuale non ha imposto al datore di lavoro di valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori esistenti nel luogo di lavoro.

Naturalmente nessuna delle sacre figure istituzionali ha preso posizione, poiché il protocollo di palazzo prevede esternazioni solo sulla base di un minimo di 5 morti al giorno. Siamo solo a tre e mezzo.

Tutto nasce dalla petizione di un operaio metalmeccanico di Firenze, Marco Bazzoni. A novembre del 2009, a titolo individuale e senza organizzazioni alle spalle, ha scritto alla Commissione europea, convinto che il decreto Sacconi appena approvato violasse alcune disposizioni dell'Ue. La Commissione ha dichiarato ricevibile la petizione a marzo del 2010. Poi i tecnici che si occupano di affari sociali e lavoro per mesi hanno passato al setaccio il Testo Unico, parlando anche con i funzionari del ministero del Welfare. A settembre di quest'anno, è stata decisa "la costituzione in mora" contro l'Italia.

Nessun commento pervenuto da fonte sindacale. Del resto non s’erano accorti del decreto Sacconi, impegnati altrove.

(*) «short selling», ovvero vendite allo scoperto. In borsa si può fare di tutto, anche vendere azioni che non si hanno. Uno si fa prestare (a pagamento) le azioni che vuole vendere, le vende e aspetta che la quotazione del titolo si deprima. A quel punto riacquista le azioni, realizzando un capital gain e le restituisce a chi gli le ha prestate. L'operatore che fa questa manovra è definito «ribassista», cioè uno che guadagna puntando al ribasso.

4 commenti:

  1. Chapeau Monsieur :)
    sia per questo che per il post precedente.
    E' una insormontabile scogliera dove l'intera popolazione mondiale si è incagliata. Difficile il recupero anche di uno sgangherato rimorchiatore che riporti in alto mare i velieri del pensiero pragmatico.

    RispondiElimina
  2. Se ne parla, e adesso il celerino nepotista dell'Italia dei Valori (suoi) - quello che "se Berlusconi non se ne va ci scappa il morto" - e il condannato per morsicatura di polpaccio di poliziotto si apprestano a varare una Legge Reale 2 (legge marziale). Su un blog del Fatto Quotidiano, Ruotolo - la spalla di Santoro - invoca pugni di ferro e delazioni anonime di massa.

    Poi riapriranno le isole Pontine, Ventotene ecc., poi l'OVRA, poi il Tribunale speciale, poi insomma un film già visto. Ma sarà tutto così democratico, signora mia, lei non immagina nemmeno quanto.

    RispondiElimina
  3. «la rivoluzione, ma la rivoluzione vera... Portiamo in piazza milioni di persone, facciamo fuori il palazzo di Giustizia di Milano, assediamo Repubblica: cose di questo genere, non c'è un'alternativa...»

    trovato il primo a cui applicare la reale bis

    RispondiElimina