lunedì 14 luglio 2025

L'ultima estate


Sarà questa l’ultima estate di pace? Pace per noi, non certo per quell’autentico inferno che è Gaza, né per gli ucraini chiamati alle armi e sotto attacco dei missili russi. A vederli, ieri, seduti a Wimbledon, stappare sciampagna, sembra proprio che nulla turbi certa gente. Sia chiaro, nulla contro quel simpatico ragazzo con la racchetta (sarò ospite nei prossimi giorni da suoi parenti a Villabassa), ma se c’è qualcosa che stride in questo momento è proprio l’enfasi tennistica a base di extra brut grand cru, che mi ricorda i sonnambuli de la douceur de vivre prima dell’agosto 1914.

Secondo Friedrich von Bernhardi, la guerra in Europa era “inevitabile”. Il generale tedesco lo scrisse nel 1911 nel suo saggio La Germania e la prossima guerra, ove sosteneva che la guerra fosse “una necessità biologica” e il motore del progresso umano. Che in passato la guerra sia stata uno dei motori del progresso tecnico-scientifico è indubitabile; che lo possa essere anche nel presente è probabile, ma con una differenza: poi resteranno solo macerie. Ah, il solito post pessimista e catastrofista, dirà qualcuno.

Deutschland und der Nächste Krieg! Provate a pronunciarlo, e vi sentirete già addosso una divisa, pronti al cimento. Vi sentirete come il cancelliere Friedrich Merz, il quale ha dichiarato: “Gli strumenti della diplomazia sono stati esauriti”. L’ultimo a pronunciare una frase del genere fu un boemo originario dalle parti di Linz. Questa gentaglia è davvero pronta per il massacro. Pensiamo davvero che possano avere qualche resipiscenza a riguardo di una guerra europea? E ciò mi riporta con la memoria ai libri di Barbara Wertheim, alias Tuchman, di cui ho detto anche in questo blog.

Nel fine settimana, il Financial Times ha riportato che il Pentagono ha formalmente richiesto a Giappone e Australia di rilasciare dichiarazioni in cui si impegnano a entrare in guerra con la Cina a fianco degli Stati Uniti per Taiwan: “Pianificazione operativa concreta ed esercitazioni che hanno un’applicazione diretta a un’emergenza taiwanese stanno procedendo con Giappone e Australia”. Ovvio che un’emergenza taiwanese può essere creata ad hoc.

Due giorni fa, si poteva leggere sul NYT un articolo dal titolo: Chi sta vincendo la guerra mondiale? Nel testo, si potevano leggere frasi come: “It’s useful for Americans to think about our situation in global terms, with Russia and Iran and China as a revisionist alliance putting our imperial power to the test.”

Ancora convinti sia una mia fissazione?

P.S. : nei post in cui citavo i libri della Wertheim, lamentavo che non venisse ristampato il suo I cannoni d’agosto (The Guns of August), ma devo aggiungere che nel 2023 il libro è stato riedito per i tipi di Neri Pozza. Un capolavoro di divulgazione storica (perciò, sciocchini, non vi venga in mente che ce l’ho con gli ebrei). 

5 commenti:

  1. Forse non è la prima volta che lo dico: della stessa autrice, "Dall'Expo' a Sarajevo: il mondo agli esordi del XX secolo" importante descrizione dell'ambiente sociale che precedette la prima guerra mondiale.

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    1. Sì, ricordo. L'avevo citato anch'io in un post.
      Come si dice? Repetita juventus 🤣

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  2. A proposito delle dichiarazioni richieste dal Pentagono ad Australia e Giappone, su domanda la IA di Google ( non so quanto affidabile ma se lo dicono loro...) scrive: "..esistono diversi accordi e alleanze tra Stati Uniti, Australia e Giappone, i principali:

    -QUAD (Quadrilateral Security Dialogue) un dialogo di sicurezza informale che include Stati Uniti, Giappone, India e Australia. Sebbene non sia un'alleanza militare formale con un trattato di difesa reciproca come la NATO, il QUAD è stato istituito con l'obiettivo di coordinare gli sforzi per mantenere un Indo-Pacifico "libero e aperto", il che è ampiamente interpretato come un contenimento dell'ascesa della Cina. Le esercitazioni militari congiunte (come le esercitazioni Malabar) sono una componente chiave di questa iniziativa.

    -AUKUS patto di sicurezza trilaterale tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, annunciato nel 2021. L'accordo prevede la condivisione di tecnologie avanzate, in particolare la fornitura di sottomarini a propulsione nucleare all'Australia. Sebbene non direttamente legato a Taiwan, rafforza la cooperazione militare tra questi tre paesi e la loro capacità di proiezione di potenza nell'Indo-Pacifico, aumentando la deterrenza nei confronti della Cina.

    -Trattato di Sicurezza e Reciproca Collaborazione tra Giappone e Stati Uniti (1960), trattato di difesa vincolante che impegna gli Stati Uniti a difendere il Giappone in caso di attacco. La prossimità geografica del Giappone a Taiwan e la presenza di basi militari statunitensi sul territorio giapponese rendono questo trattato estremamente rilevante in caso di crisi a Taiwan. Il Giappone stesso ha espresso preoccupazione per la sicurezza di Taiwan, considerandola legata alla propria.

    -Accordo di Accesso Reciproco (RAA) tra Giappone e Australia, firmato all'inizio del 2022, questo accordo facilita gli scambi e le esercitazioni militari tra Giappone e Australia, semplificando le procedure per il dispiegamento delle truppe nel territorio dell'altro. Anche se non è un trattato di mutua difesa, migliora l'interoperabilità e la cooperazione tra le due forze armate, rafforzando la rete di sicurezza nella regione."

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  3. Della Wertheim bello anche il "Tramonto di un'epoca" ma il capolavoro sull'argomento per me rimane il "Il mondo di ieri" di Stefan Zweig.

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  4. Io di quell'epoca, meravigliosa e terribile, ho avuto una testimonianza diretta. Nella famiglia di mia madre c'erano cinque figli: tre maschi e due femmine. Era una famiglia dell'alta borghesia, notai, avvocati, magistrati. Dei maschi uno morì cadendo da cavallo, uno divenne un famoso avvocato ma il terzo combinò qualche guaio per cui fuggì a Parigi. E nella fuga si porto via la dote di mia madre.
    Ricomparve dopo cinquant'anni: era stato preso a benvolere da un banchiere ebreo e con gli anni era diventato ricchissimo (tenute vinicole, allevamento di cavalli e grandi dimore parigine). Però si era sposato tre volte e ogni volta il divorzio gli aveva dimezzato il patrimonio. L'ultima fu la sua segretaria che ereditò quello che restava.
    Quando tornò in Italia per rivedere la sorella (mia madre) ci raccontò la sua vita avventurosa: come avesse dilapidato una fortuna fra Parigi, Vienna, donne, alberghi di lusso e notti folli e meravigliose. Io avevo vent'anni e lo ascoltavo a bocca aperta sognando...

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