Sarà questa l’ultima estate di pace? Pace per noi, non certo per quell’autentico inferno che è Gaza, né per gli ucraini chiamati alle armi e sotto attacco dei missili russi. A vederli, ieri, seduti a Wimbledon, stappare sciampagna, sembra proprio che nulla turbi certa gente. Sia chiaro, nulla contro quel simpatico ragazzo con la racchetta (sarò ospite nei prossimi giorni da suoi parenti a Villabassa), ma se c’è qualcosa che stride in questo momento è proprio l’enfasi tennistica a base di extra brut grand cru, che mi ricorda i sonnambuli de la douceur de vivre prima dell’agosto 1914.
Secondo Friedrich von Bernhardi, la guerra in Europa era “inevitabile”. Il generale tedesco lo scrisse nel 1911 nel suo saggio La Germania e la prossima guerra, ove sosteneva che la guerra fosse “una necessità biologica” e il motore del progresso umano. Che in passato la guerra sia stata uno dei motori del progresso tecnico-scientifico è indubitabile; che lo possa essere anche nel presente è probabile, ma con una differenza: poi resteranno solo macerie. Ah, il solito post pessimista e catastrofista, dirà qualcuno.
Deutschland und der Nächste Krieg! Provate a pronunciarlo, e vi sentirete già addosso una divisa, pronti al cimento. Vi sentirete come il cancelliere Friedrich Merz, il quale ha dichiarato: “Gli strumenti della diplomazia sono stati esauriti”. L’ultimo a pronunciare una frase del genere fu un boemo originario dalle parti di Linz. Questa gentaglia è davvero pronta per il massacro. Pensiamo davvero che possano avere qualche resipiscenza a riguardo di una guerra europea? E ciò mi riporta con la memoria ai libri di Barbara Wertheim, alias Tuchman, di cui ho detto anche in questo blog.
Nel fine settimana, il Financial Times ha riportato che il Pentagono ha formalmente richiesto a Giappone e Australia di rilasciare dichiarazioni in cui si impegnano a entrare in guerra con la Cina a fianco degli Stati Uniti per Taiwan: “Pianificazione operativa concreta ed esercitazioni che hanno un’applicazione diretta a un’emergenza taiwanese stanno procedendo con Giappone e Australia”. Ovvio che un’emergenza taiwanese può essere creata ad hoc.
Due giorni fa, si poteva leggere sul NYT un articolo dal titolo: Chi sta vincendo la guerra mondiale? Nel testo, si potevano leggere frasi come: “It’s useful for Americans to think about our situation in global terms, with Russia and Iran and China as a revisionist alliance putting our imperial power to the test.”
Ancora convinti sia una mia fissazione?
P.S. : nei post in cui citavo i libri della Wertheim, lamentavo che non venisse ristampato il suo I cannoni d’agosto (The Guns of August), ma devo aggiungere che nel 2023 il libro è stato riedito per i tipi di Neri Pozza. Un capolavoro di divulgazione storica (perciò, sciocchini, non vi venga in mente che ce l’ho con gli ebrei).
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