mercoledì 15 maggio 2024

Il diritto di lamentarsi

 

In Missing, il celebre film di Costa-Gavras, un americano va in Cile per ritrovare suo figlio scomparso durante il colpo di stato militare di Pinochet. Arrivato lì, mentre chiacchiera con la nuora in un ristorante, tra la portata principale e il dolce, in strada risuonano degli spari, colpi sparati dai militari. I sospetti “comunisti” vengono arrestati, rinchiusi negli stadi o nelle celle delle prigioni, torturati e assassinati. Il piccolo mondo tranquillo di questo buon padre americano si scontra con un altro di cui non sospettava l’esistenza, quello di una dittatura sanguinaria.

Cosa succede dall’altra parte del mondo mentre qui, comodi, ci occupiamo della nostra vita quotidiana? La sorte di Gaza, davvero spaventosa, mi ricorda la sorte dei neri in Sud Africa. Molti non conoscono la Palestina più di quanto generalmente conoscano il Sud Africa. Tuttavia per quasi tutti noi Nelson Mandela ha incarnato senza restrizioni, dal profondo della sua cella e con la sua forza d’animo, la lotta contro l’ingiustizia, la disuguaglianza, il razzismo. Si dimentica che per le autorità sudafricane, ossia per i bianchi sudafricani, Mandela era un terrorista. Israele forse non è il Sud Africa di allora (o peggio?), ma quanti Nelson Mandela ci sono nelle sue prigioni?

Mentre sediamo a guardare i partecipanti all’Eurovision schiamazzare quelle che chiamano canzoni, quante persone in Iran sono state arrestate, imprigionate forse anche giustiziate? Mentre ascoltiamo, quasi con le lacrime agli occhi, la commovente difesa di Toti da parte di Crosetto, quanti uomini, donne e bambini, non solo a Gaza o nello Yemen, sono uccisi o mutilati dalle armi, munizioni e mine fornite dall’Italia? L’attualità assomiglia ad un insieme di universi paralleli, disposti uno accanto all’altro senza mai che s’incontrino. E quando ciò accade, l’intrusione di un mondo in un altro non può che essere violenta e traumatica.

Ormai è diventato un truismo che ogni evento apparentemente banale della nostra vita è collegato da un filo invisibile a un altro che accade a centinaia o migliaia di chilometri di distanza. Non dico questo per demoralizzarvi e farvi sentire in colpa. Abbiamo tutto il diritto di lamentarci di avere il colesterolo alto mentre altrove dei bambini soffrono la fame o sono devastati dal colera. Lamentarsi di tutto e di tutti è un diritto fondamentale che dovrebbe essere sancito dalla Costituzione. Ma l’ignoranza, l’indifferenza e l’oblio, no.

9 commenti:

  1. No, oggi questo tuo post non mi va giù. (e non te ne puo fregar di meno, lo so!). Perché è più una geremiade che una critica.
    Cari saluti!

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  2. Mi scuso se il commento può sembrare retrogrado, mi appiglio alla faccenda Eurofestival.
    Da qualche anno la (sacrosanta) battaglia per il diritto all'identità sessuale è diventato una delle bandiere del mondo dello spettacolo, una rivendicazione, decisamente ostentata, di libertà.
    Che peraltro è diventata l'unica libertà che ci è concessa.
    Chi rivendica il diritto alla sanità, alla scuola pubblica è un pericoloso comunista, chi rivendica il diritto di scelta prima di farsi iniettare un farmaco è un sovversivo oscurantista, chi esprime solidarietà al popolo palestinese un antisemita. Rivendicare uno stipendio dignitoso o una pensione prima di andare al camposanto significa non rispettare la religione del libero mercato e quindi essere comunisti.
    Non si può nemmeno quella di dire che un uomo vestito da donna fa ridere, perché è lesivo dell'unica libertà che deve essere garantita.

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    1. Non è casuale che si punti sui diritti civili (alcuni) perché si taccia sui diritti sociali.

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    2. Più che 'civili' direi 'individuali', così il cerchio si chiude.

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  3. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!

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  4. Ignoranza, indifferenza, oblio = comodo egoismo
    NM

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  5. Questo è sempre un bel post da visitare
    Pietro

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