giovedì 23 maggio 2024

Fasi lunari e ciclo mestruale

 

La luna fa sognare tutti. Gli scrittori, gli artisti e i poeti che giacciono dormienti in ognuno di noi. Ma fa dire anche molte cose stupide. Esempio tra mille: la Luna è legata ai cicli della natura e influenza anche gli esseri umani, i loro stati d’animo, le loro emozioni. L’esoterismo lunare è generalmente basato sul femminile, e certamente c’è una cosa in comune tra metà dell’umanità e il satellite terrestre: i cicli lunari e mestruali hanno all’incirca la stessa durata.

Secondo uno studio molto serio e condotto su larga scala, pubblicato su Science Advances, c’è effettivamente un legame tra le fasi lunari e il ciclo mestruale femminile, ma si tratta di un legame debole e occasionale e duqnue non lasciamoci trasportare dalle fantasie.

Sono stati studiati i cicli mestruali di circa 3.000 donne europee e nordamericane per diversi mesi (fino a quindici mesi per alcune). Ciò ha permesso di creare un database di circa 32.000 cicli. Innanzitutto i risultati chiariscono le somiglianze nella durata tra il periodo lunare e i cicli femminili: 29,3 giorni per il nostro satellite e 29,5 in media per le donne. Ma c’è una grande differenza tra questi due fenomeni. Il ciclo lunare è stabile, mentre il ciclo mestruale è molto variabile all’interno della popolazione femminile: 26 giorni per alcune e fino a 35 per altre. Non è un dettaglio, diceva mia nonna.

È la Luna che controlla il flusso sanguigno? Le regole sono governate da un orologio interno specifico per ciascun organismo. Se fosse un effetto diretto della Luna, inizierebbe alla stessa ora in tutte le donne ed avrebbe la stessa durata. Inoltre, se i cicli mestruali fossero controllati dalla Luna, anche tutti gli altri animali sarebbero soggetti alla sua influenza, le femmine degli altri mammiferi, a cominciare da quelle a noi più vicine, dovrebbero avere la stessa durata dei cicli mestruali. Invece, il ciclo è di circa 36 giorni negli scimpanzé e di 45 giorni nei bonobo, da 28 a 32 giorni nei gorilla e da 29 a 35 giorni negli oranghi.

Pertanto il ciclo mestruale delle donne non obbedisce alla luna. Vorrei ricordare, tra l’altro e per inciso, che l’antica leggenda (a volte sostenuta da alcuni operatori sanitari) secondo la quale durante la luna piena si nascite di più è smentita da tutti gli studi statistici.

Detto questo, come spesso accade nella scienza, c’è bisogno di sfumature. Perché questo studio rivela che c’è “un’influenza occasionale, debole, ma comunque significativa”, una “sincronizzazione” che può avvenire nel tempo, nel lungo periodo, più un fatto statistico che altro. In ogni caso, anche se questa influenza lunare è debole e occasionale, non è assolutamente frutto del caso, assicurano i ricercatori, perché “se fosse dovuta al caso, non sarebbe statisticamente significativa” (*).

La cosa davvero sorprendente è che le mestruazioni tendono ad iniziare al momento della luna crescente per le donne europee, e con la luna piena per le donne americane. I ricercatori non hanno ancora una spiegazione, ma proporrei un’ipotesi che però avrebbe bisogno che lo studio fosse allargato alle donne di altri continenti, tipo l’Oceania. Qualcosa come il campo magnetico o legato alla gravitazione universale.

Si tratta di una battuta, ovviamente. Tutte le masse si attraggono a vicenda, ma se i mari e gli oceani sono soggetti alle maree è perché si tratta di enormi quantità di liquidi, mentre nel corpo umano, nella specie quello di una donna non ci sono più di sei litri di sangue. Questa massa è attratta anche dalla Luna, ma in modo così infinitesimale che l’effetto è inesistente sulla nostra scala. Altrimenti vedremmo le maree in una pentola di minestrone, e ogni donna avrebbe il ciclo ogni volta che passasse vicino a un edificio di 12 piani, perché siamo attratti anche da qualsiasi massa, un muro, una montagna.

Quale che sia l’effetto della luna sull’organismo umano, non c’è nulla di magico in esso.

Veniamo al vino: non c’è alcun riscontro scientifico che le fasi lunari influenzino i processi chimici che trasformano il mosto in vino o influenzino l’imbottigliamento. Tuttavia ho sperimentato che imbottigliare in certi periodi piuttosto che in altri può avere degli effetti disastrosi sul vino, e ciò a prescindere dalle fasi lunari, così come il vino tende a intorbidire se imbottigliato nei giorni di vento.

(*) Piacerebbe un cenno su questo studio da parte del dottor L.C., nel caso fosse tornato dal Papahnaumokukea e si affacciasse da queste parti.

4 commenti:

  1. L'articolo da lei segnalato, cara amica, è la dimostrazione di come la scienza non faccia eccezione nel riflettere lo spirito dei tempi, al pari di ogni attività umana: ben lungi da essere espressione del solo metodo che si dà, e che insinua scendere dai cieli della logica, dunque dalla più pura delle astrazioni, essa risente pesantemente di quello che si muove nella società; come il resto, non agisce di per se stessa, ma è agita. D'altronde la stessa logica, che si presenta a noi come primogenita della matematica e cugina della geometria, altro non è il frutto – succulento, occorre dire – della società ateniese di VII-V sec. a.C., splendido manufatto delle elites molto schiaviste e un pochino pederaste bighellonanti tra portici e palestre. L'articolo da lei segnalato, cara amica, dimostra che i chierici non possono far altro che tradire la trascendenza di cui si dichiarano custodi: stanno a sentinella della statua di Atena, ma solo perché dietro ci sono gli otri zeppi di monete d'oro e d'argento riscossi a Samo, Delo, Efeso, Mileto, Meli, ecc. Divago, cara amica, non me ne voglia, è un difetto che non sono riuscito a vincere da giovane, figuriamoci da vecchio... In termini prosaici, l'articolo di Science fa cagare. “The ovarian cycle has a well-established circa-monthly rhythm, but the mechanisms involved in its regularity are unknown” – “unknown”, un cazzo! Fsh e Lh, entrambi prodotti dalla ipofisi, stimolano rispettivamente la crescita e l'involuzione dell'endometrio, fino al suo sfaldarsi per essere espulso dall'utero insieme al sangue che fuoriesce dai capillari più superficiali della cavità uterina che vengono erosi dalla ciclica perdita della sovrastante mucosa. Questo ciclo ha una ben determinata durata non già perché l'ipofisi faccia di testa sua o si faccia consigliare dalla luna: l'Fsh stimola la crescita di un follicolo germinativo nelle gonadi femminili (ogni ovaio ne stipa qualche centinaio che sono il corrispettivo di tutte le mestruazioni e di tutte le gravidanze che una donna avrà nel corso della sua vita fertile) e questa crescita, in condizioni date di “normalità” (una “norma” statistica, che poi è assunta come “regola”), è il risultato delle stesse proprietà fisico-chimiche del follicolo (pressione del liquido che lo riempie, concentrazione delle proteine in esso contenuto, resistenza parietale data dal circostante stroma ovarico, spessore e consistenza dell'albuginea, ecc.); questi elementi portano “normalmente” alla crescita di un follicolo intorno ai 1,1-1,4 mm/die, e al suo “scoppio” intorno al 14° del ciclo (considerando come 1° quello dell'inizio delle mestruazioni); dati questi parametri, si arriva intorno al 12°-13° giorno ad una quantità di estrogeni (prodotti dalle cellule che costituiscono il rivestimento del follicolo, da non confondere con l'ovocellula che adesa ad uno dei poli) capace di indurre l'ipofisi a sospendere la produzione di Fsh e dar luogo alla produzione di Lh, che promuove lo “scoppio” del follicolo, facendo virare la produzione di estrogeni a quella di progesterone, che è responsabile dello “sbriciolamento” della mucosa endouterina, come gli estrogeni ne erano stati della crescita, in attesa che un'eventuale ovocellula fecondata andasse ad annidarvi; se questo non è accaduto, la mucosa “buttata via” per farne ricrescere una nuova il mese dopo.

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  2. Il ciclo, dunque, si autoriproduce per un banale effetto di feed back, e la sua durata è influenzata dagli effetti che produce a livello ovarico, a sua volta determinati da costanti che sono intrinseche agli elementi molecolari messi in gioco. “Unknown”, allora, sarà per caso ciò che regola l'innesco della produzione di Fsh? Nemmeno perché gli ormoni che a loro volta stimolano la produzione di Fsh e Lh (Fsh-rh e Lh-rh, prodotti dal sovrastante ipotalamo) risentono, ancorché indirettamente, dalla quantità di estrogeni e di progesterone prodotti dall'ovaio, come è comunemente desumibile dal fatto che, una volta esauriti i follicoli immagazzinati ab initio nelle gonadi, Fsh e Lh arrivano a valori che salgono alle stelle, saltando oltre alla luna senza sfiorarla, ma di mestruazioni neanche un goccino; e Fsh-rh e Lh-rh zittiscono di botto, senza neppure sussurrare selenemeli a labbra strette.
    Che senso aveva un lavoro come quello da lei segnalato, cara amica? Nessuno. Cosa lo giustificava, se non un parallelismo col ciclo lunare che fa sorridere anche quando lo leggiamo in Plinio il Vecchio? Niente. Con una significativa differenza: Plinio il Vecchio scriveva in un latino divino, René Ecochard et coll. scrivono in un inglese opaco e piatto. Entrambe lingue ufficiali di un impero, ma quello di Plinio il Vecchio era al suo apice, quello di cui siamo schiavi è alle sue (ultime, si spera) convulsioni agoniche.

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    1. caro amico, il senso del mio post non stava, glielo assicuro e penso lei lo abbia intuito, nel dar conto di quello studio, ma nel creare ad hoc l'occasione di risentirla tra noi e in forma smagliante.
      è stato davvero un grande piacere, che si accompagna col rimpianto di non sentirla nel suo blog.
      bentornato, sia pure per un attimo, dal Papahānaumokuākea.

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