La tregua che dovrebbe partire da oggi servirà allo Stato terrorista d’Israele a ricaricare le armi, a far giungere nuove forniture belliche dai suoi complici. Quanto alla Cisgiordania, che per gli arabi è Palestina, per i coloni ebrei è la Giudea e la Samaria.
Quasi 500.000 coloni vivono tra 2,8 milioni di palestinesi e continuano a guadagnare terreno secondo una strategia ben consolidata. I più radicali tra loro, conosciuti come i “giovani delle colline”, si stabiliscono negli “avamposti”, spesso sulle alture della Zona A (secondo il piano di spartizione della Cisgiordania, l’Area A è sotto l’amministrazione dell’Autorità Palestinese).
Piantano tende, costruiscono prefabbricati e vengono regolarmente sfrattati dall’esercito. Niente che li scoraggi, continuano a ritornarci finché non hanno partita vinta: la legge israeliana legalizza retroattivamente i loro insediamenti. Queste costruzioni sono accompagnate da demolizioni e sequestri di proprietà palestinesi. Nel 2021, il relatore speciale sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati ha indicato che gli insediamenti costituivano un crimine di guerra. Senza che la sua denuncia abbia cambiato nulla. Del resto, decine di risoluzioni dell’ONU, ignorate da Israele, non hanno prodotto alcuna sanzione economica o politica da parte dell’Occidente.
Quest’anno, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU rilevava che tra il 15 giugno e il 19 settembre, ad esempio, le autorità israeliane hanno portato avanti il piano di costruzione di 6.300 unità nell’Area C. In prima linea in questo movimento di occupazione (“ripopolamento”, secondo i coloni) ci sono i sostenitori del sionismo religioso, guidati da una visione messianica di questa conquista territoriale. Considerano la vittoria israeliana nella Guerra dei Sei Giorni nel 1967 un miracolo dell’intervento divino. Che interpretano come una sorta di via libera per fondare il “Grande Israele”, tra il Nilo e l’Eufrate.
Il giorno dopo il 7 ottobre, il ministro di estrema destra per la Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir (anche lui residente nella Zona A, ossia a Kiryat Arba) ha allentato le condizioni per l’ottenimento di armi e ha promesso la consegna di 10.000 armi, tra cui 4.000 fucili d’assalto, ai coloni della zona. Cisgiordania. Due settimane dopo, il consiglio regionale di Samaria ha distribuito 300 fucili d’assalto, in coordinamento con l’esercito. La settimana successiva all’attacco di Hamas è stata la più micidiale per i palestinesi in Cisgiordania. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), 75 palestinesi sono stati uccisi dai coloni o dall’esercito.
Si sentono sicuri del loro diritto di occupare la regione. Dicono che quella è la loro terra da quattromila anni, anche se fino a pochi anni fa abitavano, per esempio, negli Stati Uniti. Lì c’è la tomba dei Patriarchi, di cui sentono l’aura. Nonostante siano minacciati dai barbari, dagli animali (così chiamano i palestinesi), è la loro terra e niente li fermerà.
Vivono esattamente nel centro della città palestinese di Hebron, famosa per ospitare la tomba dei Patriarchi, definita la Moschea di Abramo per i musulmani. L’edificio è diviso tra moschea e sinagoga dal 1994, anno in cui Baruch Goldstein, fervente apostolo di Meir Kahane, autore di una dottrina favorevole alla conquista della Terra Promessa, aprì il fuoco su 29 musulmani in preghiera.
Tre anni dopo, la firma del Protocollo di Hebron conferì alla città uno status speciale. Da un lato (Hebron 1), la capitale economica palestinese con 200.000 abitanti; dall’altra Hebron 2, il centro storico, dove vivono ora 800 coloni protetti da 2.000 soldati. A Hebron 2 per decenni il paesaggio urbano è stato devastato da posti di blocco e filo spinato. In tale situazione, 1.700 negozi hanno chiuso i battenti e molte case palestinesi sono state abbandonate dai proprietari. Ora, la principale via dello shopping della città vecchia, è vietata ai palestinesi.
Sui giornali nazionali e sui canali tv nazionali, non leggeremo né ascolteremo mai quanto viene scritto in questo post.
RispondiEliminaSaluti!
GRAZIE.
Eliminaè così interessante che finora ha avuto solo 127 visualizzazioni. è una cosa di cui tener conto. ciao
Beh , il livello dei tuoi post seleziona ferocemente la clientela.
EliminaComunque se gli altri 126 sono come me ti puoi stimare.
Se pubblicassi un libro o facessi uscire un CD io lo comprerei. E non compro quasi mai niente
Quella del CD mi ha fatto scompisciare 😄 ciao e grazie
EliminaGrazie per l'articolo, come sempre interessante.
RispondiEliminaAggiungo "Non solo musulmani", visto che il disprezzo dei sionisti porta alla persecuzione dei Palestinesi tutti, compresi quelli cristiani (oltre ad uccisioni e demolizioni di chiese vi è da parte dei fondamentalisti ebraici la pratica quotidiana di sputare in prossimità dei luoghi cristiani). Naturalmente i Palestinesi atei ed agnostici non godono di trattamenti migliori.
(Peppe)
https://www.analisidifesa.it/2023/11/la-russia-punta-su-haftar-per-ottenere-una-seconda-base-navale-nel-mediterraneo/
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