Questa sera, in un cinema di periferia, al modico prezzo di 4,5 euro (la vecchiaia offre qualche modico vantaggio), ho visto il tanto celebrato film C’è ancora domani di Paola Cortellesi. Buona prova tecnica della regista e grande sua interpretazione nel ruolo della protagonista (Delia). Un film in bianco e nero, ricco dei più vieti stereotipi, a tratti fin troppo lezioso e macchiettistico, perfino fiabesco (l’episodio dell’esplosione del bar). Incentrato su un tema giustamente molto sentito dalle donne, ossia i maltrattamenti subiti da Delia in famiglia da parte di un marito manesco (Valerio Mastandrea), in realtà punta a veicolare un altro messaggio, che traspare nel fatto che non vi è alcun nesso logico-narrativo tra la trama del film (le volenze subite da Delia) e il suo finale a sorpresa, laddove lo spettatore attende il riscatto della vittima e invece si trova in un seggio elettorale. Dunque un film di propaganda politica contro l’astensionismo elettorale. Un film la cui sceneggiatura poteva essere scritta da un Valter Veltroni, per intenderci. Un film che piace anche a Famiglia Cristiana (in fin dei conti Delia si rassegna alla situazione familiare) e centra il bersaglio: al termine della proiezione il pubblico applaude, soprattutto le donne. Cornute e mazziate, come usa dire da qualche parte.
Film godibile che si muove dentro determinati schemi (oggi "tira" il femminismo) per ammiccare ad una certa sn (radical), con la beatificazione finale del sistema democratico che rappresenta l'unica forma di riscatto possibile per la protagonista che continuerà a subire vessazioni tra le mura domestiche (a proposito di femminismo).
RispondiEliminaNota finale: film applaudito nei salotti borghesi (tra cui il cinema dove ho assistito alla proiezione).
AG
Perfetto
EliminaC è un refuso: Walter (pronuncia: Uólter) e non Valter. 😁
RispondiEliminaP. S: il mio voto non l'avranno mai, mai! Si fottessero!
😄
EliminaIo non vado al cinema, e certo se mi capitasse di essere in una sala dove applaudono un regista non presente mi vergognerei della compagnia. Si tratta di onanismo in pubblico, paragonabile a quello che aveva luogo nelle sale a luci rosse tanti anni fa.
RispondiEliminaQuanto al messaggio moralistico veicolato dal film, ti faccio presente che è una prestazione dovuta, visto che i film sono foraggiati dallo Stato. Una recente ipotesi di ridurre le laute mance ha provocato una levata di scudi nel sottobosco intellettuale cinematografico, e tra i suoi padrini.
Il presidente della società produttrice è il figlio del nostro Storico Nazionale (Mieli)
EliminaIl migliore era il nonno
EliminaGentile Madame
RispondiEliminaDal post intitolato " Il vuoto " in poi visualizzo lo scritto con un carattere enorme che rende difficoltosa la lettura.
Ne sai qualcosa ?
Puoi porre rimedio ?
Grazie
Saluti
immediatamente
EliminaAdesso è perfetto.
EliminaEfficientissima grazie
😉
Elimina"È opportuno il voto alle donne perché sono più
RispondiEliminaconservatrici e più legate agli ambienti ecclesiastici,
ma ciò non toglie valore alla loro necessaria
ineguaglianza e inferiorità in quanto la Sacra
Scrittura sottopone soprattutto alla nostra
attenzione due dei maggiori pericoli: vino e donne." -
Papa Benedetto XV°