giovedì 9 novembre 2023

Sotto ipnosi


Come va con la meritocrazia? La mobilità sociale è il fatto di non occupare lo stesso posto nella gerarchia sociale dei propri genitori (se il loro scalino era in basso, ovviamente). Il nostro è uno dei paesi più sclerotici, e quindi anche uno dei più inefficienti perché dei giovani brillanti riescano a salire la scala sociale (il famoso ascensore è riservato a pochissimi e selezionatissimi, per esempio a quelli che indovinano, termine appropriato, tutte le risposte di quiz demenziali).

È storia vecchia, ma il fossato ora è diventato un canyon. Solo un altro paese è classista aristocratico come l’Italia, e questi sono ovviamente gli Stati Uniti, dove la possibilità dei ragazzini poveri di adire alle più prestigiose professioni sono inferiori che in qualsiasi altro posto nel “mondo libero”.

Qui non si tratta nemmeno del prestigio e della remunerazione, ma del fatto molto più semplice che una decisiva criticità è rappresentata dall’alto tasso di abbandoni precoci che si associa a rischi di esclusione dal mercato del lavoro. Si tratta di oltre mezzo milione di 18- 24enni con al massimo la licenza media.

Che cosa dice l’Istat nell’ottobre 2023? La dispersione scolastica è associata alle caratteristiche socio-economiche della famiglia di origine: se il livello di istruzione dei genitori è basso, l’incidenza degli abbandoni precoci è molto elevata. Chi l’avrebbe mai sospettato?

Quanto elevata tale incidenza? Se i genitori hanno un basso livello di istruzione, un giovane su quattro abbandona precocemente gli studi e uno su 10 raggiunge il titolo terziario. Con almeno un genitore laureato, le quote sono, rispettivamente, meno di tre su 100 e circa sette su 10. Malthusianamente.

Appena la metà dei giovani che conseguono il diploma s’immatricolano all’università nello stesso anno! Poco più di un terzo dei 25enni consegue un titolo universitario. Le ragazze, che più frequentemente proseguono gli studi e si laureano, sono comunque penultime in Europa. Nel Mezzogiorno lo svantaggio è particolarmente accentuato (incredibile se non lo confermasse l’Istat).

La cosa divertente è che l’Italia e gli Stati Uniti condividono la stessa spiegazione (tautologica) per questa sclerosi sociale, ossia la difficoltà di accesso all’istruzione superiore. Ma l’università non è gratuita in Italia, la Cost. all’art. tot non dice di promuovere ... ? Ebbene no, ci sono le tasse d’iscrizione, il nuovo computer, nuovi libri e dispense. E poi spese per alloggio, cibo, trasporto, eccetera.

Bisogna orientarsi nella selva oscura della cosiddetta offerta di formazione, poi devi osare, ossia permetterti di fare “studi lunghi”, e quando vieni da un ambiente di ristrettezze economiche e in cui gli adulti non hanno il diploma di maturità, tutto diventa più difficile. E poi, come puoi avere successo negli studi, soprattutto in certi corsi di laurea, quando devi lavorare venti ore a settimana?

Risultato: non ci sono abbastanza laureati, non tutti rimangono e pochi tornano dall’estero. Nel nostro Paese le opportunità occupazionali rimangono più basse di quelle medie europee anche per i laureati e dal 2008 si è avuta una perdita netta complessiva di 259 mila giovani di 25-34 anni, con saldi costantemente negativi (Istat 2021). Cazzo, vuoi vedere che la madre di tutte le riforme per rilanciare “lo sviluppo e la crescita” ha a che fare con queste robe qui? E vuoi vedere che la carenza di personale medico nelle corsie ospedaliere e nei servizi territoriali ha a che fare con mancata programmazione, carriera e stipendi?

Certo, il modello economico che diventa un modello valoriale che s’impone a tutti, che viene vissuto e subìto come unico orizzonte possibile, ma ciò non basta a spiegare la nostra remissività. C’è dell’altro: siamo sotto ipnosi. 

9 commenti:

  1. Nel primo paragrafo c'è un refuso.
    Serve " riescano " anziché riescono
    Con inalterata smodata stima

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  2. (Rielaboro parte di un vecchio post depurandolo dei riferimenti a persone e fatti)
    Se guardiamo indietro, rileviamo che nella prima metà del secolo XX permanevano condizioni di vita inaccettabili in varie parti del Paese e per vari strati della popolazione, specie nelle zone rurali. Oltre a essere inaccettabile, questa situazione era stagnante. Occorre tuttavia riconoscere che, nella seconda metà del secolo, l’ascensore sociale ha funzionato. I ragazzi delle famiglie meno abbienti hanno potuto andare avanti negli studi, e a milioni sono stati protagonisti dell’episodio di mobilità sociale più notevole nella storia d’Italia, e forse d’Europa. Il fattore principale che lo ha consentito era la qualità, spesso eccellente, della scuola statale italiana. Significava che, praticamente a costo zero, un ragazzo senza mezzi poteva avere le migliori scuole, proprio quelle dei suoi coetanei benestanti: caso forse unico in Europa, la scuola statale era meglio di quella privata. E da questo nasceva la mobilità sociale, che poi ha significato crescita economica per il paese.
    Purtroppo questo non è più vero. La scuola statale è diventata, mediamente, una ciofeca, e questa è una iattura per un ragazzo meritevole ma senza mezzi, perché lo ricaccia indietro. Una delle ragioni per cui questo è avvenuto è che in molti, a partire dalla generazione dei cosiddetti boomers, hanno fatto la loro personale mobilità sociale a spese e detrimento della scuola pubblica. Come riscaldarsi dando fuoco ai mobili di casa.

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    1. I motivi sono un po' più complessi, e va da sé che un post non è la sede migliore per enucleare. Un ruolo in quel grande processo di ascesa sociale lo ebbe la società civile, la parte più progressista o meno conservatrice. E gli insegnanti, ovviamente non tutti. Tuttavia il ruolo principale l'ebbe l'economia, c'era bisogno di quadri intermedi e apicali.

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    2. Non discuto su quali interessi ispirarono l'ascesa sociale. Faccio solo presente che la scuola, indispensabile passaggio, era già lì pronta a soddisfare le esigenze. Avesse dovuto essere costruita ad hoc per quelle esigenze, hai voglia. Per vari motivi anche professionali, ho avuto modo di comparare diversi sistemi di istruzione, compreso quello americano cui ti riferisci tu. Esisteva un vero abisso fra Italia e Stati Uniti, a totale vantaggio dell'Italia (mi riferisco alle scuole primarie e secondarie, non all'università). In sostanza, far studiare i figli era comparativamente molto più facile e economico in Italia. Oggi questa differenza forse in parte permane, ma è diventato vero anche da noi che chi può non manda i figli alle scuole pubbliche. È una cosa che mi disturba profondamente.

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    3. in una società socialista non esisteranno scuole private, contento?

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    4. L'Istituto Nautico verrà accorpato insieme al Commerciale e al Geometra al Liceo Classico. Motivo? Tagli e calo demografico. Visto che si parla di scuola bisognerebbe ricordare che le politiche scolastiche degli ultimi 40 anni hanno distrutto la scuola pubblica in nome del risparmio.

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  3. O. T: Continua la forte mobilitazione dei lavoratori e lavoratrici del settore tessile in Bangladesh, dove ieri é stata uccisa un’altra operaia negli scontri con la polizia che animano le piazze bangladesi [...]

    #Proteste #Bangladesh

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  4. Londra, 300.000 persone al corteo per la pace in Palestina

    A Londra circa 300 mila persone stanno sfilando oggi per le vie del centro al corteo che mira ad esprimere sostegno al popolo palestinese. La manifestazione si è
    svolta fra eccezionali misure di sicurezza dopo che Scotland Yard aveva chiesto di vietarla perché coincideva con la commemorazione dei caduti della Prima guerra mondiale. Si sono verificati scontri tra la polizia ed alcuni partecipanti ad una contromanifestazione che cercava di raggiungere il cenotafio dei caduti tentando di sfondare il cordone.
    Sono 82 per ora gli arresti.

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