domenica 18 settembre 2022

La volpe nel pollaio


Il vento cattivo della Storia, dei suoi demagoghi e dei suoi assassini, sembrava risparmiare all’Europa il rischio di una guerra, ma non quello, invece accettabile, di una certa mediocrità. Non si può avere tutto. Passeggiavo o andavo in bici, guardavo il cielo, per quanto fosse grigio, respiravo l’aria, per quanto fosse inquinata, e a tratti potevo sentirmi tranquillamente immortale.

A volte immaginavo scene, situazioni, vite che avrei potuto avere. Anche peggiori di quella che ho avuta fin qui. Il mondo passava, come un film senza importanza, in uno spazio quotidiano monotono dove ero presente ma assente. Forse stavo guardando il mondo nel modo in cui in genere le persone non lo guardano, con opinioni contrarie, ma non le dicevo tutte, come anche adesso del resto. Nel frattempo stava tornando il cattivo vento, e ora che soffia più forte non si può non notare una depressione generale negli animi, rafforzata dall’idiota di cui abbiamo appena sentito in tv le parole.

Queste persone si prendono sul serio e difendono la democrazia in pericolo, senza rendersi conto che i loro sono appelli all’omicidio, al massacro. I loro numeri sono così burleschi, di tale violenza roboante, che scatena ancora di più i loro seguaci che poi scrivono sul web. La preziosità indignata di un branco che non ha mai sentito il tuono di un’arma da guerra a un metro dalle loro orecchie, salvo che in televisione, eppure ognuno di loro disponibile a fare a pezzi il “nemico”, chiunque sia in quel momento.

Ed eccoci a pochi giorni dalla celebrazione dell’elemento fondante della democrazia: l’elezione di quelli che passano per essere i nostri rappresentanti politici. Si basa su un principio apparentemente inattaccabile: istituire la scelta del popolo, evitandogli la spiacevole impressione di votare per un male minore, di dover eleggere “il meno peggio”. La formula sembra semplice, più scelte ci sono, minore è il rischio della spiacevole impressione. Neanche questo funziona più.

E allora ecco a supporto della libera scelta un’epidemia di sondaggi, per porre qualche rimedio alla disaffezione, ma in realtà quei sondaggi misurano la devastazione poiché il 40% non risponde. Si è persino tentato il rimedio scimmiottando le “primarie”. Non si trattava solo di prevedere l’esito di una votazione, ma di valutare chi sarebbe il miglior candidato. Fu John Maynard Keynes a chiamare le primarie americane “concorso di bellezza”. Scherzo, ma non troppo. Alla fine, non dimentichiamolo, qui da noi è sortito uno come Renzi! Si poteva scegliere uno più brutto?

«Non si tratta di scegliere quei [volti] che, al meglio del proprio giudizio, sono davvero i più belli, né quelli che l’opinione media ritiene sinceramente i più belli. Siamo arrivati al terzo grado in cui dedichiamo le nostre intelligenze ad anticipare ciò che l’opinione media si aspetta che sia l’opinione media. E ci sono alcuni, credo, che praticano il quarto, il quinto e gradi superiori» (Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta, UTET, Libro IV, cap. 12, Lo stato dell’aspettativa a lungo termine).

Un librone che cerca invano soluzione al motto preferito dai liberali (i liberisti sono una superfetazione): “Libera volpe in libero pollaio”. 

12 commenti:

  1. "un campione di 1200 soggetti maggiorenni residenti in Italia (4702 non rispondenti) tra il 31 agosto e il 5 settembre 2022. Il campione è stratificato per zona e prevede quote per età e sesso."
    Queste sono parole in piccolo riportate sotto i sondaggi del noto Mentana. Andiamo a indagare la significatività del campione. Pare che abbiano fatto 5902 telefonate, per ottenere 1200 rispondenti. Ammesso che ciò sia vero, la dinamica dovrebbe essere: prendo una tabella con la popolazione italiana per regione, applico la proporzione Aventi diritto al voto : 1200 = pop.region. : x. L'incognita mi dà, per ogni regione, il numero-target. Faccio un conto a mente: 200 in Lombardia e 10 in Basilicata. Sì, avete letto bene: dieci rispondenti daranno il fatal responso della Basilicata. E come sono stati scelti i dieci... posso chiamarli Grandi Elettori? Ci si attacca al telefono, e si chiede se vogliono rispondere. Se non vogliono (4 su 5 interpellati) si prova un altro numero telefonico della Basilicata (notisi che sono necessariamente numeri fissi, se no come faccio a localizzarli?). Se dicono di sì, potrebbero non andare bene, perché ho bisogno di 5 maschietti e 5 femminucce. Della Basilicata. Vogliosi di rispondere a Mentana.
    Posso andare avanti, ma per non tediare anticipo le conclusioni: sondaggi del c+++o.

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  2. Sui social gira questo scritto: «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
    Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.....» art. 48 della Costituzione.
    Domenica 25 settembre 2022 si vota per elezioni politiche, ora è il momento di farsi sentire, andiamo a votare e lasciamo la scheda in bianco, questa politica non rappresenta il popolo, sovrano della Res Pubblica , che poi con l'attuale legge elettorale, chiunque non sarebbe in grado di governare. Votiamo tutti così, facciamo capire che questa classe politica non ci rappresenta, bisogna attivare un assemblea costituente che cambi la legge elettorale e dia a chi vince la possibilità di governare senza accordi di convenienza con i partiti più piccoli, che poi cade il governo e abbiamo 10 anni di governo tecnico ( non rappresentativo del popolo). Basta votare chi ci sembra meno peggio, noi meritiamo il meglio... Ora il mio voto non è più segreto, ma è sicuramente LIBERO.

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    1. «Scorrendo i risultati elettorali dal 1948 al 2006, si assiste dapprima al timido apparire e poi
      sempre più al consolidarsi del voto bianco in Italia. Con un lento ma convinto procedere,
      infatti, le schede bianche sono passate dalle poco più di seicentomila del 1948,
      espressione del 2,3% dei votanti, ai quattro milioni e mezzo circa del 2001, pari al 12,39%
      dei voti scrutinati. Nel 2006, invece, in assoluta controtendenza rispetto ai risultati
      sostanzialmente stabili e crescenti delle precedenti tornate elettorali, si è registrato un
      crollo di tale dato di circa dieci punti percentuali, curioso al punto da richiedere l’apertura di
      un’inchiesta da parte della magistratura».

      Delle schede bianche ne tengono talmente conto che è impossibile sapere dal sito del ministero degli interni e da altri siti quante sono state per esempio nel 2013 e 2018.

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  3. https://www.officinadeisaperi.it/eventi/rosatellum-incostituzionale-si-puo-dire-anche-al-seggio-da-il-manifesto/

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    1. ogni morte de papa lascia un commento e non solo un link

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    2. visto che sono io a scegliere gli articoli da pubblicare sul sito dell'Officina dei Saperi, mi riconosco nel loro contenuto

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    3. Non si rileva questa sua delicata mansione nel sito in questione, perciò non lo sapevo e forse anche nessun altro dei lettori del blog. Glielo dico senza alcuna animosità, ciò che le chiedevo è semplicemente questo: “ogni morte de papa lascia un commento e non solo un link”, in modo che i lettori possano apprezzare il grado del suo riconoscimento, ed eventuali critiche, per ciò che scrivo. Dunque le sue segnalazioni non siano solo un modo per catturare clic per OdS. Buon lavoro, amico.

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    4. Gentile amica, ho 80 anni e studio Storia. Il suo blog è molto interessante e stimolante e mi fa piacere, quando leggo qualcosa che condivido, partecipare postando un articolo in sintonia. Però ha ragione e manderò articoli anche quando non sono d'accordo. Grazie e buon lavoro.

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    5. Caro Amico, sarà un piacere pubblicare i Suoi commenti.

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  4. Da trent'anni vince le elezioni politiche chi non è stato al governo (ho evitato di scrivere "chi è stato all'opposizione" perché trovano sempre il modo di ottenere favori ed indirizzare il Leviatano). Varrà anche per questa volta.
    Quelli che lasciano la scheda bianca non li capisco; non è tanto il permettere un'opportunità di broglio quanto il perdere un'occasione di sfogarsi e far sorride poi gli scrutatori.
    (Peppe)

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