venerdì 22 gennaio 2021

In erboristeria con Rasputin

 

Come si creano le cosiddette fake news? Ascoltando Rai Storia. Non sembri un paradosso e non sto parlando delle rievocazioni fantasiose relative alla costituzione del PCd’I, di cui s’è sentita ogni assurdità in questi ultimi giorni da parte dei nostri Toynbee, che in materia di (anti)comunismo possono vantare curricula ineguagliabili, soprattutto se da giovanotti hanno aderito alle dottrine più ortodosse. Secondo queste merde, per esempio, fu la scissione a favorire il fascismo; bastava aspettare che i Farinacci e i Balbo si stancassero di manganellare, uccidere e bruciare, che se ne tornassero a casa loro (suggerisco la lettura di questo vecchio post).  

Questa mattina ascoltavo la rubrica “I giorni e la storia”, quando, rievocando la nascita del famoso e famigerato Rasputin (21 gennaio 1869), sento dire che questi riuscì, grazie all’aiuto di due erboristi di Pietroburgo, che conoscevano “perfettamente la medicina tibetana”, a guarire o a far star meglio lo zarevic Aleksej, affetto da emofilia, cosa che non era riuscita “né alla medicina ufficiale, né ad altri pittoreschi maestri dell’occulto”.

Causa divieti coronavirus non possiamo andare a curarci in Tibet, ma è consentito recarsi in erboristeria, se situata nel nostro comune, assieme al senatore Ciampolillo.

La realtà storica è molto più semplice: Rasputin pretese di guarire il figlio dello zar con la preghiera e bandì i rimedi che i medici gli avevano prescritto. Tra questi, lo riporta anche Wikipedia, l’acido acetilsalicilico. Oggi tutti sappiamo che l’aspirina è un antiaggregante. La sospensione del farmaco portò un risultato immediato sulla salute del primogenito maschio. In seguito, durante la guerra civile scatenata dalla reazione monarchica e appoggiata dalle potenze occidentali, il ragazzo fu eliminato assieme alla sua famiglia. Non si poteva fare diversamente.


3 commenti:

  1. Le condizioni di permanenza del capitalismo sono un rischio enorme per la biosfera e per l'umanità, e non a caso abbiamo intitolato un nostro articolo "Prove di estinzione". Nel rapporto I limiti dello sviluppo (1972) del Club di Roma si affermava che se la linea di crescita del capitalismo fosse rimasta inalterata, l'umanità sarebbe stata destinata a raggiungere i limiti naturali di crescita, e il risultato più probabile sarebbe stato un improvviso e incontrollabile declino della società. L'uomo ha sempre modificato la natura (modificando sé stesso), ma con l'avvento del capitalismo il suo apporto è diventato pericoloso. Il contatto tra gli animali selvatici e quelli dei grandi allevamenti industriali produce micidiali pandemie, e il disgelo del permafrost, il terreno perennemente ghiacciato dell'Artide, causa la circolazione di microrganismi finora poco diffusi o addirittura sconosciuti. La società attuale ha in sé elementi distruttivi nettamente superiori rispetto a quelle antiche, e non si tratta solo del possesso di ordigni nucleari.

    Si fa perciò sempre più necessaria la formazione di quel partito mondiale di cui parla la nostra corrente nelle Tesi di Napoli (1965), volto non certo alla contesa politico-elettorale, ma alla "difesa della specie umana contro i pericoli della natura fisica e dei suoi processi evolutivi e probabilmente anche catastrofici".

    https://www.quinternalab.org/teleriunioni/2021/gennaio-2021/699-approfondimenti-sulla-teoria-comunista-dello-stato?fbclid=IwAR20ugFCQIXYp5oRIwYd_0fk6ZpIMe5lWZv8zRxRXtdiHMK34CvGRqoiTvs

    RispondiElimina
  2. Beh...si scrive fake news. Strano non se ne sia accorto nessuno

    RispondiElimina