Come disse qualcuno, “La teoria è quando sai tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa perché”. Con la sindrome CoV-2 siamo riusciti nella sfida di unire le due cose: non funziona niente e non sappiamo perché.
Il che apre il campo della popolarità ai truffatori che fingono di sapere tutto. Esempi? Guardare e ascoltare l’attualità, anche se non è un bello spettacolo vedere tanta gente riuscire a mettere da parte ogni pensiero critico e anzi mettere alla gogna chi non ha bisogno di nessuno per pensare come un adulto e rifiuta la poltiglia che gli viene servita. L’accusa più blanda è di non essere buoni cittadini, responsabili, obbedienti, pieni di un profondo spirito civico.
Ma se eravamo un modello per l’orbe, che cos’è successo nel frattempo?
Ieri sera ho dato una sbirciata all’interno del duomo dove si celebrava la messa delle 17.00. Mancavano più di 20 minuti per l’inizio e la chiesa era già gremita: si arriva con largo anticipo per trovare posto. C’erano due persone per banco, quattro banchi per ogni linea, un totale di non meno di 200 persone, molte quelle anziane. Alla messa della vigilia di Natale non saranno sicuramente di meno, e tutto ciò in perfetta aderenza con le norme del dpcm. Possono toglieteci tutto, ma non la messa.
Sempre ieri sera, di ritorno, avevo scritto un post, corredato di cartine topografiche relative ad alcune realtà venete per evidenziare quanto sia assurdo il provvedimento amministrativo (che sta per essere convertito in legge mosaica) che vieta gli spostamenti da un comune all’altro, in certi casi (non casi limite, ma frequenti) anche da un quartiere all’altro laddove sussistono due entità comunali all’interno dello stesso centro urbano (non un agglomerato, ma realtà cittadine omogenee e senza soluzione di continuità).
Se invece si abita, per esempio, a Mestre, o più lontano ancora, a Zelarino o Campalto, il giorno di natale si potrà tranquillamente recarsi a Venezia, al Lido di Venezia o addirittura a Pellestrina, che nella cartina che avevo preparato neanche compare essendo una località più vicina a Chioggia.
Per un natale e un capodanno si può anche stare ognuno a casa propria, però la cosa non sta in piedi da un punto di vista razionale, in quanto ci si potrà “ricongiungere” fino al giorno 24 dicembre, poi di nuovo dal 27 al 31, volendo anche per ammucchiarsi, ma il 25, 26 e capodanno, scatta la “stretta”, cioè il confine invalicabile. Non ti sparano, per carità, ma se lo superi si è multati.
Soprassiedo, lascio perdere cartine ed esempi. Ormai parlare di razionalità in questa situazione è diventato inutile. Alla fine, a fronte di questa ennesima alzata di genio, si farà all’italiana, e però non venissero a lagnarsi che le persone, soprattutto le più giovani, snobbano le norme anti-covid.
Tendo l'orecchio, ma non riesco a sentire l'inno di Mameli che sale dai balconi d'Italia.
RispondiEliminaIrresponsabile disfattista
Eliminascuole chiuse, chiese aperte, ospedali mezzi chiusi, vai con l'inno "stringiamci a coorte, siam proonti alla moorte"
RispondiEliminaOrmai è chiaro: lo fanno per salvarci la vita.
ma a 'sto punto gli studenti vadano in chiesa a fare la dad sui banchi senza rotelle
RispondiEliminaI rapporti della specie umana con la biosfera sono problematici: non riuscendo ad individuare le cause dei disastri in corso, che sono da ricercarsi in un preciso modo di produrre, mancano le soluzioni. Perché la nostra specie faccia chiarezza in sé stessa, cambiando il proprio modo di conoscere e quindi di agire, è necessario che emerga un organismo politico con una visione globale del divenire sociale, che abbia superato tutte le categorie politiche ed ideologiche borghesi.
RispondiEliminaDaluti
sì, prima vediamo un attimo come la borghesia italiana ha affrontato l'epidemia, saluti
Eliminaa me sembra di aver visto abbastanza...
Eliminaaspetta che ora arriva il vaccino!
EliminaOff topic.
RispondiEliminaIn tempi d'isteria collettiva, ho voluto usare violenza contro me stesso.
In un bar ho ordinato un Cocktail Martini. Me lo sono degustato, si fa per dire, in piedi, sul marciapiede, in un bicchiere di carta.
Ah! Sensazione unica.