Il decreto, pubblicato il 30 luglio, contenente “misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica di Covid-19 deliberata il 31 gennaio 2020”, consente al presidente del Consiglio di prorogare per altri 4 anni sia l’incarico di Gennaro Vecchione, direttore del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), nominato a dicembre 2018 e in scadenza a fine anno, sia quello di Mario Parente, direttore dell’AISI (Agenzia informazioni sicurezza interna) che sarebbe dovuto terminare il 16 giugno ma è stato prorogato per un altro anno a causa dell’epidemia. Con questo provvedimento il presidente del consiglio ha di fatto cambiato le regole del gioco bypassando il Cisr, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica, di cui fanno parte – oltre al presidente del consiglio – sei ministri: Esteri, Difesa, Giustizia, Interno, Economia e Sviluppo economico.
Una proroga di ben quattro anni, mai s’era vista una cosa del genere. Giuseppe ora ha la copertura totale dei “servizi”. Con Salvini in crisi e a processo, il M5S nel caos, il Pd non pervenuto, aspettiamo la prossima mossa. Non è mistero punti ancora più in alto, e avere i vertici dei servizi, legati a doppio filo con quelli americani, è un indubbio vantaggio.
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Ieri s’è inaugurato il nuovo ponte di Genova. Con il passaggio della pattuglia acrobatica, tanto per restare in sobrietà. Alle 43 vittime dedicheranno una lapide. Come è già avvenuto per le stragi di P.zza Fontana, P.zza della Loggia, dell’Italicus, della stazione di Bologna, eccetera.
Per la strage dell’Italicus, 4 agosto 1974, di cui pare non ricordarsi nessuno, come per le altre stragi l’iter processuale s’è concluso con l’assoluzione degli imputati. Per la strage di Bologna invece sono stati condannati Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.
Fioravanti, processato e riconosciuto colpevole di diversi reati, tra cui l’omicidio di 95 persone (85 nella strage di Bologna, più altri 8, di cui 4 come esecutore materiale con altri e di cui si riconobbe colpevole), venne condannato complessivamente a 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesi di reclusione. Nel luglio del 1999 ottiene la semi-libertà, nel 2004 la liberazione condizionale, dall’aprile del 2009 è completamente libero. La pena è considerata definitivamente estinta.
Mambro, ritenuta colpevole dell’omicidio di 96 persone (85 nella strage di Bologna) e di diversi altri reati. Condannata complessivamente a nove ergastoli, 84 anni e 8 mesi di reclusione, è stata messa in libertà nel 2008. La pena è considerata definitivamente estinta dal 2013.
squadra vincente non si cambia
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