La stampa italiana non se ne sta al momento occupando, ma quella americana sì, poiché lo scandalo delle tangenti che sarebbero state pagate da FCA, segnatamente con il consenso del defunto Sergio Marchionne, ai vertici del sindacato dei lavoratori dell’auto (UAW) pare dover assumere nuove dimensioni.
General Motors Co. sta chiedendo a un giudice federale di riconsiderare il rigetto, avvenuto a luglio scorso, di una causa contro Fiat Chrysler sulla base di nuove accuse secondo cui FCA avrebbe corrotto funzionari sindacali e dipendenti GM con milioni di dollari di tangenti in conti bancari offshore segreti.
L’obiettivo, sostengono gli avvocati di GM, era di fornire a FCA notizie riservate su General Motors e mirava a imporre costi di manodopera a GM meno favorevoli di quelli di Fiat Chrysler e costringere la GM a fondersi.
Paul Borman, il giudice federale nella causa GM-FCA, ha emesso un’ordinanza straordinaria nel giugno scorso, chiedendo alle due società di incontrarsi per risolvere la controversia in via stragiudiziale. Quando gli avvocati di GM si sono rifiutati, il giudice Borman ha archiviato la causa l’8 luglio.
Non è dato sapere allo stato se il tribunale accetterà gli argomenti e le prove di GM e se la causa sarà riaperta. Tuttavia, se ci fosse qualche fatto nuovo e grave nelle accuse della società, la riapertura della causa servirà come ultimo chiodo sulla bara di un sindacato dove regna dilagante e universale la corruzione.
Tuttavia è chiaro che è in atto una guerra tra le case automobilistiche che già si stavano preparando per una lunga recessione anche prima della pandemia di coronavirus. Tutte e tre le case automobilistiche di Detroit hanno registrato perdite nel primo e nel secondo trimestre a causa di un crollo delle vendite e una cessazione della produzione di due mesi, aggravata da una serie di scioperi spontanei dei lavoratori.
GM ha registrato una perdita nel primo trimestre di 5,98 mld di dollari, vendite -47%, e di 806 milioni, vendite -34%. Alla Ford, dove gli azionisti chiedono da tempo tagli più drastici, il CEO Jim Hackett ha annunciato il suo ritiro solo pochi giorni dopo che la società ha registrato una perdita trimestrale di 1,9 miliardi di dollari. Fca-Chrysler aveva chiuso il primo trimestre con una perdita netta di 1,69 miliardi di euro, e ha chiuso il secondo trimestre del 2020 con una perdita netta di 1,048 miliardi di euro, i ricavi sono scesi del 16% nel primo e del 56% nel secondo trimestre.
L'episodio è la dimostrazione che il Capitalismo è guerra commerciale e competizione economica che poi trascende in guerra guerreggiata! GS
RispondiEliminaLa stampa italiana, e in particolare la Stampa e la Repubblica, si sono occupate, a maggio, dell’opportunità che FCA prendesse un prestito di 6,3 miliardi. La motivazione, espressa allora a chiare lettere da John Elkann, era di favorire l’indotto italiano. Invece, gli stessi giornali tacciono oggi sulla lettera inviata alle aziende italiane dell’indotto per dirgli che verranno preferite ditte francesi. In compenso, sulla Stampa si dà doveroso risalto a questo: https://www.lastampa.it/torino/2020/08/04/news/coronavirus-fca-produrra-27-milioni-di-mascherine-al-giorno-a-torino-e-avellino-1.39158378.
RispondiEliminaPossiamo stupirci del desiderio del governo di prolungare all’infinito lo stato di emergenza?
FCA è una multinazionale, fa il suo mestiere
Eliminachi non lo sa fare sappiamo chi sono ...
faremo mascherine e cassaintegrazione, gli altri auto
finirà male, molto male
Benemerito quindi il governo che prolunga lo stato d'emergenza. Serve a creare occupazione, come Keynes suggeriva di fare un gran buco in terra e poi coprirlo.
Eliminapromuovendo la domanda aggregata causa scarsa propensione psicologica al consumo
Eliminanon ci siamo fatti mancare nulla nel XX e nel XXI i frutti maturi al governo