domenica 16 agosto 2020

Un secolo d’idioti


Non ci sono più i compagni di merende di una volta, o un pasticciaccio brutto di via tal dei tali. Nell’agosto 2020 la morbosa attenzione dei media è concentrata su un’altra tipologia criminale: il delitto sociale, protagonista del quale sono quei giovani e meno vecchi che frequentano le discoteche.

Va detto che le discoteche, quelle al chiuso, non hanno mai riaperto e che solo una parte di quelle sotto le stelle sono ridiventate covi d’inguaribili (è il caso di dirlo) untori. Non pochi gestori, già a inizio stagione, per non correre rischi di multe salate, avevano preferito non aprire, oppure, sentita l’aria terroristica che tira, richiudere quasi subito.

A quanti ammalati ammontano i contagi da discoteca? Non lo sa nessuno, probabilmente sono quanti di qualunque altra situazione. Del resto da settimane i ricoverati in terapia intensiva, per citare quelli, si attestano tra non più di una cinquantina. Come se non si sapesse che le nostre vite cominciano in ospedale e finiscono lì. L’ospedale è diventato una parte fondamentale dell’umanesimo della società contemporanea.

Vedrete alle prime piogge autunnali che scacciano il sole, ci minacciano da mesi. Questo virus prima ancora di essere una malattia con una diagnosi, una prognosi ed eventuale cura, è diventato un teorema.

Tuttavia le superiori autorità, incapaci in tutto, hanno bisogno di un alibi. E quale miglior capro di quello di questi luoghi di perdizione? Alla fine ci consoleremo con cose trascurate troppo a lungo. Torneremo al bel tempo antico, ad attingere acqua da una vecchia fontana, al bagnetto il sabato nella tinozza e poi via a recitare il santo rosario e intonare salve regina, al latte appena munto, alle lucciole, a una vita sana e serena.

Ci aspetta un secolo d’idioti e di cattive previsioni.

6 commenti:

  1. Gentile Olympe, cosa intendi in questo contesto con "Teorema"? Ciao grazie
    GS

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  2. Il governo ha solennemente promesso la seconda ondata entro l’autunno, e intende mantenere le promesse. Finalmente, politici di parola.

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    1. Senza dimenticare gli editori che hanno bisogno di vendere pubblicità e i giornalisti di leccare il culo

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  3. Una tizia, che si dichiara "Libertaria, anti autoritaria e antidogmatica", aveva messo su un suo profilo social una vignetta in cui, appunto, faceva dei frequentatori delle discoteche degli untori che fanno stragi; ecco, io le ho semplicemente fatto notare che le stragi in discoteca, in Italia, furono fatte con lo spray al peperoncino (Corinaldo) o in Usa o in Francia con i mitra, e lei che fa? Mi ha accusato di essere un "sedicente anarchico".

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