Caro Mantellini, non bisogna stupirsi più di tanto per quel manifesto. In Italia si legge poco, ma si produce molta immondizia editoriale.
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Si conobbero sul finire del secolo prima, a Parigi. Lui era un giovane segretario di legazione presso l’ambasciata imperiale di Germania; lei una donna sposata di circa 40 anni, l’età celebrata da Balzac. Il marito viveva separato dalla moglie, dunque non era terzo in quella relazione, contrariamente al consorte di madame de Warens nelle Confessioni di Rousseau.
Il giovane segretario e la contessa si erano trovati senza particolare passione, e così dopo alcuni mesi si separarono senza dolore. Diradarono le visite, si addormentò a poco a poco anche la corrispondenza.
Una trentina d’anni più tardi, quando l’ex segretario d’ambasciata era da tempo divenuto cancelliere del Reich, una notte sognò di lei. Sognava di rado, ma quella notte ella gli apparve dinanzi viva e inconfondibile. Gli si rivolse con naturalezza:
“Enfin je vous revois. Il y a bien longtemps que nous ne nous sommes plaus vus. Pourquoi ne m’avez-vous jamais écrit? A moi qui vous aimais bien?”.
Il cancelliere, non senza imbarazzo, le rispose con franchezza:
“J’ai eu tort, très tort, ma chère amie. Mais si je ne vous ai pas ecrit, je ne vous ai pas oublièe.”
Ella gli tese la mano e dileguò, così come dileguano in Omero le figure sognate, in un’aura lieve.
Il mattino dopo, seduto alla sua scrivania della Cancelleria, prese un foglietto dal blocco e scrisse rapido: “Ufficio cifra. Avvertire il corriere di questa sera per Parigi che ho da consegnare una lettera”.
Dopo pranzo, il cancelliere apprendeva da un quotidiano parigino appena giunto che la contessa D. era morta il giorno prima. Informava il giornale che la contessa “lasciava un vuoto sensibile nel gran mondo parigino, dove Ella era stata circondata da molta simpatia e dalla considerazione di tutti”.
Il cancelliere non si era mai occupato di spiritismo, non avrebbe mai creduto nell’occultismo e in certe teorie e pratiche bislacche. Tuttavia aveva letto Schopenauer, il quale aveva scritto a riguardo dei sogni sia nella sua opera principale, Il mondo come volontà e rappresentazione, sia nel Parerga e Paralipomena.
Se vi viene da chiedervi che cosa ha scritto Schopenauer a proposito dei sogni, per saperlo potete telefonare all’Ama di Roma. Vi manderanno una copia dei suoi scritti.
Forse, durante la quarantena, i cassonetti sono stati il posto migliore per fare bookcrossing.
RispondiEliminalo praticavo già mezzo secolo fa nei treni e stazioni, quando non era una moda. non solo libri, anche ombrelli, guanti, sciarpe, penne, occhiali da sole, accendini. anni dopo il caso volle che su una bancarella a Bologna trovassi tra i libri usati uno con la mia firma.
Eliminauhmm oggigiorno forse non avresti fatto a scambio di sciarpa
EliminaMa chi Diavolo è questo Mantellini, che per sbaglio poco fa visitando il blog di Malvino ci ritrovo ancora un riferimento al personaggio in veste di recensito? Saluti
RispondiEliminaPienamente d'accordo sull'immondizia editoriale.
RispondiEliminaHo paura che Mantellini ricordi un po' troppo quello che scriveva Umberto Eco a proposito di Mike Bongiorno: "...si diventa colti leggendo molti libri e ritenendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. Di essa ha un criterio meramente quantitativo."
In quel cumulo di libri sul pavimento ci vedrei con piacere molte pagine, edite negli ultimi anni:
Don Backy - "Io che miro il tondo" - Edizioni Clichy 2017
Al Bano e Romina Power - Autoritratto dalla A alla R - Rizzoli 1991
Licio Gelli - "La mia verità" - A.CAR 2016
Roberto Formigoni - "Il buon governo" - ARES 20212
Sandro Bondi - "Il sole in tasca. L'utopia concreta di Adriano Olivetti e Silvio Berlusconi" - Mondadori 2009
Matteo Renzi - "Stilnovo. La rivoluzione della bellezza tra Dante e Twitter" - Rizzoli 2012
Claudio Sabelli Fioretti, Giorgio Lauro, Alice Gioia, Diego Giuliani - "Una ricetta per l'Italia. I politici italiani svelano le loro ricette preferite" - Aliberti 2010
e, per finire in bellezza...
Adolf Hitler - "Mein kampf" - Panda Edizioni 2016