sabato 30 maggio 2020

Nonostante l’helicopter money, anzi per quello



Vorrei scribacchiare qualcosa sugli “incidenti” razziali occorsi in questi giorni in America. Minneapolis è molto più lontana di Hong Kong, e anche di Marte, pianeta com’è noto abitato dai marziani, i quali ci scrutano con potenti occhi artificiali. Perché non colgono questo favorevole momento per invaderci? Credo ci stiano pensando, e però a trattenerli da una simile impresa è la valutazione che la conquista del nostro pianeta malato sarebbe per loro più un problema che un vantaggio.

Tutti giungono a vedere le motivazioni apparenti di questa rivolta americana, ma quanti sono disposti a vedervi le motivazioni reali? Ciò indurrebbe a un approccio molto diverso e pericoloso per gli assetti del sistema vigente. Basterebbe togliere la parola “neri” e sostituirla con altre, a scelta, e allora l’esercizio teorico della critica della società presente, mediaticamente parlando, prenderebbe la forma della critica delle situazioni sociali reali, diventando un’effettiva critica del sistema, ossia prendendo atto che i cosiddetti diritti civili sono mantenuti entro una legalità che tollera le mille violenze quotidiane che ovunque una società di classe giudica necessarie per mantenere l’ordine costituito.

Non è più di moda e soprattutto remunerativo, lo so, perché si tratterebbe di andare alle radici della contraddizione economica e sociale, che nessuna legge giuridica potrà far venir meno opponendosi alle leggi più fondamentali sulle quali si basa una società di classe. Non ha importanza se si tratti di Minneapolis o di Hong Kong, così come di qualunque altro posto di questo nostro pianeta, di qualunque altra situazione storica. E non serve che ogni mattina il padrone telefoni al direttore del suo giornale perché questi sappia che cos’è meglio dire e pubblicare e in quali forme e rilievo.

Oggi siamo arrivati al punto, sotto l’aspetto dello sviluppo storico, cioè tecnologico, mercantile e sociale, in cui sempre più i popoli prendono alla lettera la propaganda del capitalismo contemporaneo, quella che accompagna il messaggio delle merci e che fa apparire sempre più come arbitrari e non necessari gli attuali rapporti sociali di produzione. Basta farci caso.

Le persone non vogliono più rimanere prigioniere delle forme arbitrarie con cui è rivestita l’immagine del loro bisogno. La migliore immagine della menzogna dell’abbondanza per tutti è divenuta verità ancor più evidente durante questa pandemia, e lo sarà anche e soprattutto dopo, nonostante l’helicopter money e paradossalmente in forza di esempi come quello. La produzione delle merci, non appena cessa di apparire per ciò che essa in realtà non è, diventa contestabile in tutte le particolari forme che essa assume. Il lavoro stesso, il nobile sudore, non è più rispettato come un tempo quale mirabile feticcio. L’ultima ratio dei rapporti sociali tradizionali sta andando, progressivamente e per vari motivi, in frantumi.

5 commenti:

  1. Purtroppo, da quando i fascisti hanno conquistato Marte, i comunisti non si trovano più neanche sul pianeta Rosso (e "maledetto" sempre sia il gerarca Barbagli).

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    1. Bisogna chiedere a Barbagli se vuole anche i suoi camerati rimasti qui, ma temo di no perché il pianeta è piccolo

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  2. Un saggio disse qualcosa a propostito di una grande confusione sotto il cielo, di una situazione favorevole. Peccato che manchino partiti in grado di cogliere l'opportunità di trasformare la jacquerie in qualcosa di più grande.
    Pietro

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  3. Situazione favorevole ai più pronti ad afferrarla non per coloro che ne parlano da lustri e da decenni la aspettano come dovuta dalle leggi della storia o dell'evoluzione o della fede...

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    1. Vedo già la bandiera rossa sul Campidoglio e la casa bianca

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