giovedì 26 dicembre 2019

Venga con noi



La libera stampa, e più in generale la libera informazione, rappresentano realmente uno dei pilastri della democrazia? Sarà, ma vedo solo un grande monopolio sull’opinione pubblica, e non colgo nessuna voce critica nella stampa che ponga in deciso dubbio che la nostra sia un’autentica democrazia. Penso per esempio al peso che hanno i potentati economici nel sistema, informazione compresa, of course

Dove avranno trascorso il Natale i responsabili dei fallimenti bancari di questi anni e quelli di questi ultimi giorni? E dove i responsabili della strage della ThyssenKrupp? In quale considerazione l’amica Germania ha preso le richieste italiane di estradizione? Penso quindi alla magistratura, il potere che fa tutte le parti in commedia in questo paese, vero governo ombra e opposizione compresa.

Clara Mazzanti, di cui dirò, afferma che la frase che più la fa inorridire e che ogni giorno sentiamo e leggiamo su tutti i media è: “Ho fiducia nella giustizia”. E lei sa bene di che cosa parla. Forse non sa bene di che cosa parla il presidente della Camera, Roberto Fico, il quale ha rilanciato il proposito di desecretare tutti gli atti relativi alla strage di Piazza Fontana; lo stesso provvedimento già annunciato da Matteo Renzi nel 2014. Dopo cinquant’anni dobbiamo sentire ancora di queste cose. Ciò che di veramente segreto c’è in quella strage, così come nelle altre, non lo sapremo mai.

E dunque mi chiedo chi può pensare seriamente che in questo paese (come in altri, d’accordo) la democrazia (il potere del popolo) sia qualcosa di effettivo, di reale? Ma ovvio, quelli della libera stampa!

*

In buona sostanza editori e grandi firme del giornalismo vogliono farci credere che i giornali svolgono un’essenziale funzione a beneficio della democrazia e dei loro lettori, i quali però con ogni evidenza sono considerati qualcosa d’incidentale. Infatti, editori e grandi firme mostrano una preoccupazione passionale per la democrazia purché si traduca in finanziamenti pubblici, e considerano ogni limitazione in tal senso un attentato alla libertà di stampa.

Quella stessa libera stampa che ha sostenuto lotte dure per guadagnare al popolo la democrazia, come nel caso Valpreda o nel caso Tortora. Lo stesso Tortora che per La Nazione e il Resto del Carlino fu autore prolifico sul caso Valpreda, descrivendolo come un “mostro vomitato da chissà quale lontana galassia”: sicuramente anarchico, sicuramente ballerino, probabilmente omosessuale. Tortora era il giornalista che più da vicino e già prima di Piazza Fontana seguiva le vicende di Clara Mazzanti, arrestata nel novembre del 1969, interrogata da Calabresi, rinchiusa per diciotto mesi nel carcere milanese di San Vittore con il suo compagno, accusati come possibili esecutori di uno degli attentati dinamitardi avvenuti nel 1969, poi processati per strage assieme ad altri anarchici  (*).

Era già tutto precostituito, si trattava di dare una mano a ripulire l'Italia dalla feccia anarchica e rossa, di rimettere in riga gli operai. Poteva il libero giornalista tirarsi indietro? Dal Resto del Carlino del 17 dicembre 1969, articolo dal titolo Un solitario dall’aspetto beat: “dalle descrizioni della portinaia emerge il tipo dell’indiziato numero uno”; e ancora: “messo alle strette dagli inquirenti, si rotola per terra nella cella, schiumando bava e sangue”. Tortora è stato dapprima carnefice, animato da un furore sincero, e poi stritolato lui stesso della libera stampa che utilizzava gli stessi meccanismi che lui aveva sperimentato per macinare Valpreda.

Editorialisti grandi firme, ne ho già parlato.

(*) A proposito di Clara Mazzanti e di libera stampa, attendo con trepidazione di leggere sulla Domenica del Sole 24ore la recensione del suo libro uscito da poco: Venga con noi, dagli attentati del 1969 a Piazza Fontana, Edizioni Colibrì, pochi euro.

7 commenti:

  1. Sembra di essere tornati indietro: la democrazia = potere del popolo? Ma chi è il "popolo"? Quante classi ci stanno in un popolo? Come ad esempio quello italico? Il popolo di Salvini? Quello di Berlusconi? di Di Maio? E perché non quello di... Ah memoria! memoria! che mi abbandoni sul più bello! Insomma ... il fiorentino che ha creato da poco un partitino al 5 per cento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. infatti ho scritto proprio questo:
      E dunque mi chiedo chi può pensare seriamente che in questo paese (come in altri, d’accordo) la democrazia (il potere del popolo) sia qualcosa di effettivo, di reale? Ma ovvio, quelli della libera stampa!

      Elimina
    2. Nella mia smemoratezza avevo dimenticato che Renzi e Salvini hanno lo stesso nome, Matteo. Ma hanno anche la medesima ambizione, quella del potere personale. Altro che potere del popolo!

      Elimina
  2. Vulgus (Mundus) vult decipi, ergo decipiatur.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero avrà avuto occasione di leggere la recensione del mio libro sulla Domenica del "Sole 24 ore" dell'epoca e mi piacerebbe sapere la sua opinione. Io non l'ho letta. Grazie della citazione

      Elimina
    2. Gentile Signora Clara, il mio riferimento alla recensione del Suo libro sul Sole era ironico, nel senso che guardano bene dal recensire tali libri. Con i più cordiali saluti.

      Elimina
    3. Non avevo mai letto la risposta. Era ovvio. E, come le dicevo, "Io non l'ho letta". Grazie dell'attenzione

      Elimina