Mentre siamo presi dalla polemica sul promo
del film di Luca Medici e sull’ennesima puntata dello sceneggiato satirico
Brexit, al largo dei bastioni di Orione accadono cosucce di cui evidentemente
non c’importa un fico secco, salvo dolercene quando ci arriva qualcosa di
minaccioso ad altezza dei nostri più bassi interessi particolari.
*
Gli Stati Uniti rappresentano da sempre e in ogni senso la più grave minaccia per la pace e la convivenza
pacifica tra le nazioni. Sono inoltre fomentatori di ogni forma di terrorismo,
così come dovremmo rammentare in occasione del cinquantesimo anniversario della
strage di Piazza Fontana, prodromo della strategia della paura e degli “anni
delle bombe”.
Ennesima prova del loro ruolo di
guerrafondai e impuniti criminali s’è avuta mercoledì scorso, quando la Camera
dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il
più elevato budget della storia del paese per
la spesa militare di 738 miliardi di dollari per il 2020 (aveva già toccato un
picco con Obama, poi nel 2018 a 649 miliardi e nel 2019 a 716 miliardi (*).
Inoltre, in tale contesto la Camera non ha esitato
ad adottare, con 377 voti favorevoli e 48 contrari, sanzioni contro le imprese interessate
alla realizzazione del gasdotto Nord Stream 2. Le aziende e i loro dirigenti,
non potendoli sequestrare e torturare, sono minacciati dal ritiro dei loro
visti e dal congelamento dei loro beni negli Stati Uniti. Più in generale gli
Usa vorrebbero colpire tutti gli investimenti internazionali russi nel settore
dell’energia, quindi anche la parte finale del TurkStream.
Il passaggio finale in Senato e la firma del
presidente Donald Trump sono considerati formalità. Ciò dimostra che la
politica estera degli Usa prescinde da chi siede alla Casa Bianca, in tal caso
dalla rozza personalità di Trump, il quale peraltro ha adottato una linea più morbida
su Nord Stream 2 rispetto a quanto chiesto dai falchi del Partito Democratico!
Paradossalmente, proprio ieri anche l’Europarlamento si è schierato con gli Usa, approvando – senza il sostegno dei partiti di governo italiani – una risoluzione che per la prima volta rimette in discussione lo status di Mosca come “partner strategico” della Ue e afferma la necessità di prolungare le sanzioni, con esplicito riferimento anche a NS2, che “preoccupa” perché “potrebbe rafforzare la dipendenza dalle forniture di gas russo e minacciare il mercato interno europeo”.
Ecco fin dove giunge il ricatto degli Usa
all'Europa, con la complicità dello stesso Europarlamento (!!), per favorire
l'acquisto di gas naturale liquefatto
americano, tra l’altro d’infima qualità e più costoso. Non lo dice un
quotidiano come la Pravda, ma il Sole 24ore, laddove rileva:
«l’improvviso intensificarsi della propaganda Usa. Il Financial
Times ha pubblicato un intervento dell’ambasciatore Usa presso la Ue, Gordon Sondland,
con un titolo che è tutto
un programma: «La
dipendenza dal gas russo comporta grandi rischi per l’Europa».
Sondland sostiene che «se l’Europa
permetterà a nuove arterie del gas russo di penetrare nel cuore del continente,
si ritroverà ad accogliere un cavallo di Troia», con cui Mosca potrà mettere in
pratica le sue minacce. La soluzione? Rafforzare
le forniture alternative, tra cui Sonders cita quelle dal Mediterraneo
Orientale, quelle dal Mar Caspio e – come
dubitarne? – il Gnl americano».
(*) Da notare che la Francia,
che taglia sulle pensioni, ha superato per spesa militare nel 2018 la Russia
(fonte: Stockholm International Peace Research Institute).
(**) Nord Stream 2 collega la Russia
direttamente con la Germania attraverso il Mar Baltico. Da lì, il gas è
distribuito via terra ad altri paesi europei. Il gasdotto corre parallelo al
Nord Stream 1, attivo dal 2011, raddoppiando la sua capacità da 55 a 110
miliardi di metri cubi. La Germania utilizza quasi 90 miliardi di metri cubi di
gas l'anno.
Nord Stream 2 è in gran parte completo. Sono
già stati posati oltre 1.000 di 1.230 chilometri di condutture. La metà del
costo di 10 miliardi di euro è coperta dalla Gazprom, mentre l'altra metà è
divisa tra le cinque società europee, le tedesche Uniper e Wintershall, la
francese Engie, l’austriaca Omv e l’anglo-olandese Royal Dutch Shell, che in
base agli impegni con i russi hanno già in gran parte pagato il 50% dell’opera,
che ufficialmente costa 9,4 miliardi di euro.
Ad opporsi al gasdotto c’è ovviamente anche
l’Ucraina, che fino ad ora è stata il principale paese di transito per il gas
russo, permettendole di incassare elevate gabelle di transito e utilizzando il
controllo dei gasdotti per pressioni politiche su input americano. Anche la
Polonia e gli Stati baltici si oppongono al Nord Stream 2. La Polonia fascista
e clericale purtroppo non ha ancora ricevuto finora dalla storia la lezione che
essa indubbiamente merita.
Beh, sarà una magra consolazione però 48 voti contrari alla camera Usa ci sono stati. Vi è dunque un'opposizione, anche se abbastanza piccola.
RispondiEliminaper la serie: io so' io e voi non siete un c...
RispondiEliminaDall'Adkronoss: Trump ha approvato anche le sanzioni contro le compagnie impegnate nel progetto del gasdotto Nord Stream 2, l'oleodotto per trasportare il gas russo attraverso il Baltico in Germania dal valore di circa undici miliardi di dollari. Le sanzioni, a cui si era opposta l'Unione europea, sono inserite nella legge di spesa per la Difesa firmata da Trump nel corso di una cerimonia presso la Joint Base Andrews, vicino a Washington. Le sanzioni erano state approvate sia dalla Camera dei rappresentanti, sia del Senato, convinti che il progetto potesse dare alla Russia un potere eccessivo e potesse aumentare l'influenza del presidente russo Vladimir Putin sull'Europa.
RispondiEliminaIl governo tedesco ha "preso atto con rammarico" della decisione degli Stati Uniti di imporre sanzioni su aziende e individui coinvolti nella costruzione del gasdotto. "Il governo federale respinge questo tipo di sanzioni extraterritoriali", ha affermato la vice portavoce Ulrike Demmer. Le sanzioni di Washington, ha aggiunto, "colpiscono aziende europee e tedesche e costituiscono un'interferenza nei nostri affari interni".
Intanto, la Commissione europea sta valutando gli effetti potenziali delle sanzioni Usa. "In linea di principio la Ue si oppone all'imposizione di sanzioni contro aziende Ue che conducono attività legittime", ha detto un portavoce della Commissione.
"L'obiettivo della Commissione è sempre stato garantire che Nord Stream 2 operi in maniera trasparente e non discriminatoria con un livello appropriato di controllo regolatorio, in linea con i principi chiave delle leggi europee ed internazionali sull'energia ", ha aggiunto il portavoce.
Questo il link: https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2019/12/21/usa-trump-istituisce-forze-spaziali_WAQkpLgTnO6XQGTx3aYidN.html?refresh_ce
P.S: quindi almeno la Germania si rammarica e respinge queste sanzioni Usa all'Ue.