La più sciocca domanda che ci si possa porre
al riguardo delle “sardine” è: “qual è la loro proposta politica?”. Chi cerca
nel fenomeno “ittico” altre determinazioni per farsene gioco oppure perché spera
di derivarne un qualche utile, resterà deluso. Un tempo il proletariato viveva
l’alienazione nella sofferenza delle bestie, oggi la piccola borghesia vive la propria
alienazione nella sofferta ansia del desiderio perennemente stimolato e mai
completamente appagato.
Tantomeno è utile chiedersi, anche solo per
finta, se questi giovani si sentano disposti a riconoscere un qualche reale e
critico interesse per un ritorno alla teoria della rivoluzione sociale. Si
evince chiaramente dalle loro parole che nemmeno si pongono una tale “ipotesi”,
poiché per formazione sono allergici a ogni teorizzazione su simili obiettivi. Hanno
scelto di girare a vuoto da una piazza all’altra, però possono vantare un
merito, uno solo ma che va segnalato.
Stando ai risultati elettorali, non solo
degli ultimi decenni, sappiamo che con la paura si possono raccogliere vasti
consensi, come nel 1948, nel 1972 e 1994, per esempio. Tuttavia, quei risultati
dimostrarono che si possono vincere le elezioni ma non si può spaventare un
paese intero. Ed è esattamente questo il merito delle “sardine”, aver
dimostrato che non tutti si fanno convincere dalla paura.
Ed è già qualcosa, posto che noi
scafatissimi vecchietti abbiamo sbagliato molto e non abbiamo saputo opporci in
concreto all’impatto della “forza delle cose”. Che altro possiamo pretendere da
questi giovani delle adunate ittiche, coltivati nelle serre del benessere e istruiti
nel grande bazar delle notizie al cioccolato? Che ci disegnino la forma di un
nuovo mondo, o più prosaicamente che ci levino le castagne dal fuoco preservando
sostanzialmente lo status quo, ossia i nostri commerci e “diritti acquisiti”?
le sardine han paura di perdere la democrazia. Quindi non solo credono vi sia una democrazia, imperfetta e da riformare, ma si son fatte pure convincere dalla paura di perderla. Che è paura di perdere la lattina che le contiene.
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