Quale ruolo svolge il caso negli eventi storici? Un ruolo
straordinario se consideriamo la storia solo dal lato del singolo événement. È vero che l’infinita messe
d’imprevedibili eventi casuali è il modo nel quale il reale si attua, tuttavia è
solo osservando il complesso degli eventi nel lungo periodo che si può comprendere
la differenza tra i processi di tendenza e l’azione casuale degli elementi
fortuiti, così come ebbe a definirli Engels in una lettera a Heinz Starkenburg,
nella quale chiariva che tracciando l’asse mediana della curva vedremo che
quanto più lungo è il periodo in esame, quanto più esteso è il terreno
studiato, tanto più questo asse corre parallelo all’asse dell’evoluzione
economica.
*
Quale ruolo ha avuto la
cosiddetta dichiarazione Balfour nella vicenda storica che ha portato
all’instaurazione dello Stato d’Israele? Tale “dichiarazione” consiste in una
breve lettera che il ministro degli Esteri inglese Arthur James Balfour indirizzò a un privato
cittadino, Lionel Rothschild. Questi non ricopriva un ruolo ufficiale nel
movimento sionista, ma era strettamente associato e amico intimo di Chaim
Weizmann quando era presidente della Federazione sionista britannica, inoltre
era cugino del barone Edmond James de Rothschild, che sponsorizzava l’insediamento
ebraico in Palestina. Lionel divenne noto per le sue stravaganze: andava per le
strade di Londra in una carrozza trainata da quattro zebre (come la famiglia di mercanti indiana dei Mullick, che nella Calcutta della fine del Settecento, soleva girare per la città con una carrozza trainata da due zebre). Nella lettera il
governo britannico esprimeva simpatia per le aspirazioni dell'ebraismo sionista
dichiarandosi con favore per la costituzione, in Palestina, di un “focolare
nazionale” per il popolo ebraico.
Un documento del genere era stato
oggetto di desiderio da decenni, sin da quando Herzl aveva cercato di
convincere i principali sovrani europei nella speranza di ottenere un placet
per l'insediamento ebraico in Israele. Il movimento sionista ha saputo
abilmente trasformare la lettera di Balfour in uno dei fondamenti del suo
diritto a occupare stabilmente la Palestina, cacciando dalla loro terra gli
abitanti autoctoni, spesso requisendo o distruggendo i loro beni immobili,
istaurando uno Stato sovrano d’ispirazione sionista (1).
Si tratta di un territorio che il
“popolo ebraico”, segnatamente i sefarditi e gli askenaziti, non possono storicamente vantare di aver
abitato in nessuna epoca, poiché la storia del “popolo ebraico” è in gran parte un’invenzione, e la faccenda della “diaspora” un’ipotesi aleatoria (vedi Il mito degli antenati ebraici). Tuttavia la
dichiarazione Balfour ha un’origine assai curiosa e merita di essere accennata.
*
Chi e che cosa spinse il
ministro degli Esteri inglese Balfour a indirizzare a Lionel Rothschild quella
lettera che i sionisti hanno brandito come fondamento giuridico del loro
diritto a occupare in massa la Palestina? La protostoria di tale vicenda non è
azzardato definirla come “esplosiva”.
Partiamo da una voce di Wikipedia dedicata a
Chaim Weizmann, che sarà poi il primo presidente dello Stato d’Israele:
«Dal 1900 al 1903 è stato professore di chimica,
prima all'Università di Ginevra e poi, dal 1904 al 1916, a quella di
Manchester. [Cittadino russo] Naturalizzato britannico, assunse la carica di
direttore dei laboratori dell’Ammiragliato Britannico [1916-‘19] durante la
prima guerra mondiale, contribuendo agli studi sugli esplosivi e inventando la
cordite. Scoprì un metodo per l'estrazione di petrolio sintetico da
sostanze organiche presenti in natura».
Chiariamolo subito, Chaim Weizmann non “inventò” la cordite. Quanto
all’asserita estrazione di “petrolio sintetico” (?!), dirò in seguito.
Che cos’è la cordite?
È un esplosivo infume a basso potere
dirompente a base di nitroglicerina (58%, in peso), nitrocellulosa (37%) e oli
minerali (5% di vaselina), usato essenzialmente per le cariche di lancio nelle
armi da fuoco, da quelle portatili, a quelle di campagna, alle artiglierie
navali.
Venne sviluppato e prodotto nel Regno Unito
dal 1889 per sostituire la polvere nera come propellente militare. La cordite è
classificata come esplosivo detonante e non deflagrante come dell’originaria
polvere nera, cosa invece sostenuta in modo errato da Wikipedia.
Per la fabbricazione della cordite viene
impiegato l’acetone come solvente, in tal modo la miscela viene estrusa sotto
forma di cilindri a forma di spaghetti, chiamata figuratamente “cordite”. Fu
sintetizzata dai chimici inglesi James Dewar e Frederick Abel, modificando
opportunamente un esplosivo simile, chiamato balistite (costituito da due sostanze
esplodenti, nitrocellulosa e nitroglicerina).
Tanto simile che lo svedese Alfred Nobel, che
l’aveva brevettato, intentò una causa legale contro i due chimici inglesi, per
sottrazione di brevetto. Nobel, tuttavia, nei tribunali inglesi perse la causa.
Tra l’altro, la nitroglicerina e la nitrocellulosa (2) avevano avuto altri scopritori.
Ascanio Sobrero, chimico e medico
piemontese, ripeté l'esperimento della sintesi di nitrocellulosa (che era stato
effettuato, senza successo, da Schönbein): mise due gocce, questa volta di
glicerina, in una provetta e la riscaldò, ma la piccola esplosione che ne
scaturì durante l'esperimento danneggiò il laboratorio, così decise di
interrompere gli esperimenti. Successivamente Sobrero riprese gli studi degli
acidi e nel 1847 riuscì nella sintesi, ottenendo un nitrato esplosivo ancor più
stabile, la nitroglicerina, utilizzato poi da Alfred Nobel nel 1867.
Che ruolo ebbe quest’ultimo?
Iniziò nel 1859 lo studio sulla
nitroglicerina scoperta da Sobrero, e rendendosi conto che l’esplosione poteva
essere innescata con polvere da sparo, ne iniziò la commercializzazione sotto
il nome di “olio esplodente”. Un'esplosione distrusse la prima fabbrica
svedese, uccidendo il fratello di Alfred. Il commercio di “olio esplodente”
continuò fino al 1867, anno in cui Nobel adottò il fulminato di mercurio come “innescante” e stabilizzò la nitroglicerina facendola assorbire da farina fossile
(una diatomite). Con ciò ottenne una pasta morbida più stabile della
nitroglicerina, da plasmare in canne di dimensioni e forma
idonea per l'inserimento nei fori di perforazione, che chiamò dinamite, utile
nelle cave, demolizioni e per usi bellici. Il tecnico-imprenditore svedese
brevettò nel 1875 la cosiddetta "gelatina esplosiva", a base di
cotone collodio e nitroglicerina, con un potere esplosivo maggiore della
dinamite.
E Chaim Weizman dal quale siamo partiti? Meglio
la Treccani: “condusse importanti ricerche sulla fermentazione acetonbutilica,
che sfruttò (1914) per la produzione dell'acetone, di grande interesse per l’industria
bellica dell'epoca”. Non la sfruttò nel 1914 per la produzione dell'acetone,
bensì in seguito, e però il resto è esatto.
*
Nella versione italiana delle Memorie di guerra di Lloyd George non si
fa menzione al ruolo svolto da Weizmann relativamente al problema del
munizionamento, tuttavia l’ex ministro scrive a tale riguardo: “Tra gli
sviluppi interessanti che riguardano il lato chimico della guerra, devo
menzionare la storia dell’acetone. […] Questa sostanza chimica era elemento
essenziale nel processo di produzione di cordite, comunemente prodotta dalla
distillazione del legname, e necessaria per fabbricare munizioni grandi e
piccole” (3).
L'acetone veniva prodotto principalmente da
minerali di raffinazione come l'acetato di calcio, che proveniva dalla Germania
e dall'Europa centrale. Essendo in guerra con gli Imperi centrali,
l’Inghilterra otteneva il calcio acetato dalla distillazione del legno, e dalla
decomposizione del calcio acetato produceva acetone. È necessaria una quantità
molto elevata di legname per produrre infine una tonnellata di acetone (4).
Prosegue Lloyd George: “Il problema del
nostro munizionamento s’impose subito allo scoppio delle ostilità. Dopo apparve
chiaro che se noi non lo avessimo saputo risolvere e risolvere con prontezza, saremmo
stati destinati a rappresentare una parte insignificante nella guerra” (p. 93).
Purtroppo nella versione italiana delle Memorie non si va oltre, ossia mancano proprio i capitoli relativi
alla vicenda degli approvvigionamenti di armi e munizioni. Pertanto si deve
fare ricorso alla versione americana dell’opera di Lloyd George stampata nel 1933 a Boston.
La Gran Bretagna dipendeva per gran parte
dalle importazioni di acetone dall'America. Comunque le forniture americane di acetato
per la produzione di acetone non bastavano per fabbricare le quantità di
cordite necessarie alla guerra. Inoltre, già nella primavera del 1915 la
situazione del mercato dell’acetato in America era diventata estremamente
delicata, poiché i prezzi venivano forzati e gli appaltatori vendevano la loro
produzione due volte, inadempiendo in tal modo i contratti e rendendo impossibile
per il governo britannico recuperare i danni.
Scrive Lloyd George: “The matter was urgent,
for without the acetone there would be no cordite for our cartridges, for either
rifles or big guns [cannoni]”.
Fu Charles Prestwich Scott, direttore del Guardian e amico di Lloyd George a
segnalare allo stesso ministro il chimico che faceva al caso, vale a dire il
prof. Chaim Weizmann, dicendogli che “l'unica cosa che gli interessava davvero era
il sionismo, e che era convinto che solo la vittoria degli Alleati era una
speranza per il suo popolo” (5).
Lloyd George invitò il professor Weizmann a
Londra. Allora era abbastanza sconosciuto al grande pubblico, ma non appena il
ministro lo incontra si rende conto che si tratta di una personalità davvero
notevole. Gli illustra il suo “dilemma chimico” e gli chiede aiuto. Il
professore rispose che non sapeva ancora se poteva dare aiuto, ma ci avrebbe
provato. Poteva produrre acetone da un processo di fermentazione su scala di
laboratorio, ma ci sarebbe voluto del tempo prima che potesse garantire una
produzione su scala industriale.
Dopo qualche settimana Weizmann tornò da
Lloyd George e gli disse che il problema era risolto: dalla microflora esistente
su mais e altri cereali era riuscito a isolare un organismo capace di
trasformare l’amido dei cereali, in particolare quello del mais, in acetone (6).
Lloyd George scrive che dopo il successo
della produzione di acetone con il metodo di Weizmann, gli disse: “Hai reso un
grande servizio allo Stato e vorrei chiedere al Primo Ministro di segnalarti a
Sua Maestà per un’onorificenza”. Weizmann rispose che non voleva nulla per se stesso, ma chiese al
ministro che facesse qualcosa per il suo popolo, spiegando che le sue aspirazioni
andavano sul rimpatrio degli ebrei alla “terra sacra che avevano reso famosa”.
Questa richiesta fu all’origine – scrive Lloyd George – della nota
dichiarazione sulla “National Home for Jews in Palestine”.
Non appena divenne premier, Lloyd George
parlò della questione con il ministro degli Esteri, Arthur James Balfour. Come
scienziato, dice Lloyd George, Balfour era immensamente interessato al successo
del dr. Weizmann, ed entrambi i politici inglesi erano ansiosi di raccogliere per
tale progetto il sostegno ebraico nei paesi neutrali. Questo è stato l'inizio
di processo, scrive, il cui esito, dopo un lungo esame, fu la famosa
dichiarazione Balfour, che “divenne la carta del movimento sionista”. Lloyd
George sottolinea con enfasi soddisfatta: “So that Dr. Weizmann with his
discovery not only helped us to win the war, but made a permanent mark upon the map of the world”.
Dice ancora Lloyd George che in seguito a
ciò Weizmann raccolse fondi per quindici o sedici milioni di sterline per
la ricostruzione di Sion (“rebuilding of Zion”), pp. 50-51. Nel 1939, Weizmann
viaggiò dalla Palestina all’Inghilterra per convincere il governo a non
pubblicare il Libro bianco proposto che limitava la Dichiarazione Balfour alla
Palestina a ovest della Giordania, creando una Palestina indipendente governata
da arabi ed ebrei palestinesi in proporzione al loro numero nella popolazione.
Il Libro bianco fu respinto dal parlamento inglese il 23 maggio 1939 con 268
voti a 179.
Ovviamente Lloyd George e Balfour erano ben
al corrente che nel 1916, la Gran Bretagna e la Francia avevano sottoscritto un
accordo per la spartizione della “carcassa del turco”, cioè dell’Impero
ottomano (l'accordo Sykes-Picot, dal nome dei due diplomatici che lo
firmarono). Com’è noto l'accordo fu firmato dai due paesi solo per cercare di
rafforzare la loro influenza nella regione, nella speranza di ottenere un
controllo reale. A tal fine, gli inglesi cercarono di acquistare il favore dei
due campi, arabi e sionisti – ed entrambi chiesero il riconoscimento del loro
diritto alla terra. Con la non trascurabile differenza che quella terra era
abitata dagli arabi.
(1) Per quello che vale la mia opinione, ritengo che oggi la popolazione ebraica abbia diritto di abitare e
vivere in pace in Palestina, al pari di quella araba palestinese. Reputo però
come un insulto l’instaurazione di uno Stato sionista, e un proposito errato quello di
costituire uno Stato palestinese. L’ideologia sionista e il nazionalismo arabo
hanno prodotto solo danni gravissimi e ormai irreparabili.
(2) Nel 1838 un chimico
francese, Théophile-Jules Pelouze, scoprì che la carta o il cartone potevano
essere resi violentemente infiammabili immergendoli in acido nitrico
concentrato. Pelouze ha chiamato il suo nuovo materiale “pirossina”. Christian
Friedrich Schönbein, un chimico svizzero, è stato in grado di aumentare il
grado di nitrazione della cellulosa, e quindi l'infiammabilità del prodotto,
immergendo il cotone in una miscela di acidi nitrico e solforico. Nel 1846
annunciò la scoperta di questa rivoluzionaria sostanza esplosiva, che divenne
nota come guncotton [nitrocellulosa,
altrimenti detto fulmicotone], e acquisì brevetti in Gran Bretagna e negli
Stati Uniti.
La nitrocellulosa non entrò in uso come componente
della polvere da sparo fino al 1860. La storia del suo primo impiego è stata
punteggiata da molte disastrose esplosioni, causate in parte dall'incapacità di
comprendere che la nitrocellulosa è un materiale instabile ed è soggetta alla
decomposizione catalitica causata dai suoi stessi prodotti di decomposizione.
Nel 1868, il chimico inglese Sir Frederick Augustus Abel mostrò che i metodi allora
prevalenti per lavare la nitrocellulosa dopo la nitrazione erano inadeguati e
che l'acido residuo causava instabilità. Nel 1880 l'ingegnere francese Paul
Vieille aggiungeva stabilizzatori speciali alla nitrocellulosa per
neutralizzare i prodotti di decomposizione cataliticamente attivi; il primo
propellente stabile e affidabile, polvere senza fumo, derivò dal suo lavoro e
divenne la principale forma di polvere da sparo. Anni prima era stata sperimentato l'impiego dell'acido picrico come carica di lancio, noto anche come melinite. Molto potente presentava però degli inconvenienti.
(3) “Among the interesting developments to
which the chemical side of warfare gave rise I must mention the story of acetone.
[…] This chemical, which was an essential element in the process of
manufacturing cordite, for cartridges great and small, was commonly produced by
destructive distillation of wood”.
(4) La quantità di acetone necessaria come
solvente era elevata: una tonnellata di cordite richiedeva più di 2 quintali di
acetone, che con recupero di solvente scendevano a circa 1,3 quintali.
(5) “[…] that the one thing he really cared about
was Zionism, and that he was convinced that in the victory of the Allies alone
was there any hope for his people”.
Anche Winston Churchill, come Primo Lord
dell'Ammiragliato, affrontò la crescente carenza di acetone usato per produrre
la cordite, e per tale motivo entrò anch’egli in contatto con Weizmann. Dopo le
dimissioni seguite alla disastrosa campagna di Gallipoli, Churchill fu nominato
alla fine della guerra ministro delle Munizioni e David Lloyd George, che era ministro
delle Munizioni, nel 1916 fu nominato premier. Churchill fu molto amico di Weizmann,
il quale aveva reclutato per la causa sionista l’ebreo Herbert Samuel, ministro
degli Interni nel 1916 e molti anni dopo leader del Partito Liberale. Due mesi
dopo la dichiarazione di guerra della Gran Bretagna all'Impero ottomano, Samuel
fece circolare un memorandum intitolato Il
futuro della Palestina, il quale suggeriva che la Palestina diventasse una
casa per il popolo ebraico sotto il dominio britannico.
Samuel dal 1920, due anni prima ancora che
la Società delle Nazioni conferisse il mandato alla Gran Bretagna (1925), fu
il primo alto commissario britannico della Palestina.
(6) Weizmann aveva iniziato ad approfondire
il processo di fermentazione dei batteri in condizioni di basso ossigeno nel
tentativo di trovare un microbo che producesse l’alcol isoamilico, per
impiegarlo nello sviluppo della gomma sintetica. Sarebbe stata una miniera
d'oro eccezionale. Nell’effettuare queste ricerche scoprì che alcuni batteri
isolati dal mais producono quantità molto elevate di butanolo e acetone.
Weizemann usò il batterio Clostridium acetobutylicum (il
cosiddetto organismo Weizmann) per produrre acetone. In seguito trasferì i
diritti alla produzione di acetone alla Commercial Solvents Corporation in
cambio di royalties. Attualmente la sintesi avviene attraverso l’idroperossido
di cumene, che a sua volta è trattato con acido solforico per dare fenolo e
acetone. L’idroperossido di cumene non va confuso con il perossido di acetone,
esplodente ma molto instabile (più della nitroglicerina).
Leggo da Wikipedia che il perossido di acetone sarebbe
stato utilizzato come esplosivo negli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi,
negli attentati di Bruxelles del 22 marzo 2016 e nell'attentato di Manchester
del 22 maggio 2017. Si ritiene sia stato utilizzato anche negli attentati di
Londra del 2005. Personalmente ritengo che se fu usato perossido di acetone per
fabbricare gli ordigni, essi furono messi in opera da non comuni specialisti!
tu me dai 'na cosa a me, io te do' 'na cosa a te.
RispondiEliminaBellissimo post, grazie infinite. Penso solo che ci sia un refuso e che "So that Dr. Lloyd George with his discovery..." vada letto come Dr.Weizmann. Per il resto grazie ancora
RispondiEliminaEnrico
grazie, Enrico
Eliminaevidentemente un refuso, ho pasticciato un po' con i nomi. grazie
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