La libera stampa, e più in generale la
libera informazione, rappresentano realmente uno dei pilastri della democrazia?
Sarà, ma vedo solo un grande monopolio sull’opinione pubblica, e non colgo
nessuna voce critica nella stampa che ponga in deciso dubbio che la nostra sia
un’autentica democrazia. Penso per esempio al peso che hanno i potentati
economici nel sistema, informazione compresa, of course.
Dove avranno trascorso il Natale i responsabili dei
fallimenti bancari di questi anni e quelli di questi ultimi giorni? E dove i
responsabili della strage della ThyssenKrupp? In quale considerazione l’amica
Germania ha preso le richieste italiane di estradizione? Penso quindi alla
magistratura, il potere che fa tutte le parti in commedia in questo paese, vero
governo ombra e opposizione compresa.
Clara Mazzanti, di cui dirò, afferma che la
frase che più la fa inorridire e che ogni giorno sentiamo e leggiamo su tutti i
media è: “Ho fiducia nella giustizia”. E lei sa bene di che cosa parla. Forse
non sa bene di che cosa parla il presidente della Camera, Roberto Fico, il
quale ha rilanciato il proposito di desecretare tutti gli atti relativi alla
strage di Piazza Fontana; lo stesso provvedimento già annunciato da Matteo
Renzi nel 2014. Dopo cinquant’anni dobbiamo sentire ancora di queste cose. Ciò
che di veramente segreto c’è in quella strage, così come nelle altre, non lo
sapremo mai.
E dunque mi chiedo chi
può pensare seriamente che in questo paese (come in altri, d’accordo) la
democrazia (il potere del popolo) sia qualcosa di effettivo, di reale? Ma ovvio, quelli della libera stampa!
*
In buona sostanza editori e grandi firme del
giornalismo vogliono farci credere che i giornali svolgono un’essenziale
funzione a beneficio della democrazia e dei loro lettori, i quali però con ogni
evidenza sono considerati qualcosa d’incidentale. Infatti, editori e grandi
firme mostrano una preoccupazione passionale per la democrazia purché si
traduca in finanziamenti pubblici, e considerano ogni limitazione in tal senso un
attentato alla libertà di stampa.
Quella stessa libera stampa che ha sostenuto
lotte dure per guadagnare al popolo la democrazia, come nel caso Valpreda o nel
caso Tortora. Lo stesso Tortora che per La
Nazione e il Resto del Carlino fu
autore prolifico sul caso Valpreda, descrivendolo come un “mostro vomitato da
chissà quale lontana galassia”: sicuramente anarchico, sicuramente ballerino,
probabilmente omosessuale. Tortora era il giornalista che più da vicino e già
prima di Piazza Fontana seguiva le vicende di Clara Mazzanti, arrestata nel
novembre del 1969, interrogata da Calabresi, rinchiusa per diciotto mesi nel
carcere milanese di San Vittore con il suo compagno, accusati come possibili esecutori di uno degli attentati dinamitardi avvenuti nel 1969, poi processati per
strage assieme ad altri anarchici (*).
Era già tutto precostituito, si trattava di
dare una mano a ripulire l'Italia dalla feccia anarchica e rossa, di rimettere in riga gli operai. Poteva il libero
giornalista tirarsi indietro? Dal Resto
del Carlino del 17 dicembre 1969, articolo dal titolo Un solitario dall’aspetto beat: “dalle descrizioni della portinaia
emerge il tipo dell’indiziato numero uno”; e ancora: “messo alle strette dagli
inquirenti, si rotola per terra nella cella, schiumando bava e sangue”. Tortora
è stato dapprima carnefice, animato da un furore sincero, e poi stritolato lui stesso
della libera stampa che utilizzava gli stessi meccanismi che lui aveva
sperimentato per macinare Valpreda.
Editorialisti grandi firme, ne ho già parlato.
(*) A proposito di Clara Mazzanti e di
libera stampa, attendo con trepidazione di leggere sulla Domenica
del Sole 24ore la recensione del suo libro uscito da poco: Venga con noi, dagli attentati del 1969 a Piazza Fontana, Edizioni
Colibrì, pochi euro.
Sembra di essere tornati indietro: la democrazia = potere del popolo? Ma chi è il "popolo"? Quante classi ci stanno in un popolo? Come ad esempio quello italico? Il popolo di Salvini? Quello di Berlusconi? di Di Maio? E perché non quello di... Ah memoria! memoria! che mi abbandoni sul più bello! Insomma ... il fiorentino che ha creato da poco un partitino al 5 per cento.
RispondiEliminainfatti ho scritto proprio questo:
EliminaE dunque mi chiedo chi può pensare seriamente che in questo paese (come in altri, d’accordo) la democrazia (il potere del popolo) sia qualcosa di effettivo, di reale? Ma ovvio, quelli della libera stampa!
Nella mia smemoratezza avevo dimenticato che Renzi e Salvini hanno lo stesso nome, Matteo. Ma hanno anche la medesima ambizione, quella del potere personale. Altro che potere del popolo!
EliminaVulgus (Mundus) vult decipi, ergo decipiatur.
RispondiEliminaSpero avrà avuto occasione di leggere la recensione del mio libro sulla Domenica del "Sole 24 ore" dell'epoca e mi piacerebbe sapere la sua opinione. Io non l'ho letta. Grazie della citazione
EliminaGentile Signora Clara, il mio riferimento alla recensione del Suo libro sul Sole era ironico, nel senso che guardano bene dal recensire tali libri. Con i più cordiali saluti.
EliminaNon avevo mai letto la risposta. Era ovvio. E, come le dicevo, "Io non l'ho letta". Grazie dell'attenzione
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