È comune l’uso di parole quali “cazzo”, “coglioni” e
simili, e non dico che tale uso sia come l’uvetta nel panettone, basta non diventi come nugolo di mosche su una merda, ossia turpiloquio insistito,
ossessivo, stereotipato, intercalare alla cazzo di cane (tanto per restare in
tema), come nell’uso che ne fa Francesco Krauspenhaar in questa sua intervista
(prima puntata).
Francesco è uno di quelli che si vantano di fare
letteratura e “non di scrivere semplicemente libri”. Tuttavia soggiunge di
essersi “rotto i coglioni della letteratura”, precisando subito che egli ama la
letteratura, ma gli dà nausea l’ambiente. Perciò l’espressione gli è servita solo
per il titolo dell’intervista, anche perché è difficile credere che, avendo
pubblicato una ventina di titoli, egli in qualche modo non sgoccioli dentro
quello stesso ambiente, pur nella maschera del bastian contrario.
Dice che “Le
contraddizioni fanno parte della vita di uno scrittore”. Si dà arie lo scrittore:
le contraddizioni fanno parte della vita di ognuno, fosse pure il Papa. Che
possa piacere il sapore del latte ma non l’odore della stalla è normale. E poi
dir male di sé è facile, ma solo gli altri possono veramente far male e non si
arriva mai alla stessa perfezione.
“Dimmene uno
che ti sta sul cazzo?” gli chiede
con garbo l’intervistatore. “Guarda, uno
che mi sta sul cazzo è Lagioia”, risponde. E perché? “Non mi piace come scrive, non mi piace la sua faccia, non mi piace
quello che è, non mi piace il potere che rappresenta”. Nicola Lagioia, quel
poveretto che farfuglia dalle 9 alle 9,30 su radiotre! È come prendersela con
l’ultima ruota dell’ultimissimo carro.
Lui, Francesco, non segue la porca prebenda: “non
lotto per il potere, ma per la libertà d’espressione dei reietti come me”. Abbiamo
un nuovo cavaliere errante, il nostro Limonov.
Un tipo che quando sente parlare di “coerenza” mette “mano alla pistola, cazzo!”. Come Goebbels
a riguardo della “cultura”. Francesco sostiene di non essere fascista, e che peraltro
il fascismo ha avuto fine nel 1945. Un topos delle buona destra.
“Come posso
essere coerente io che oggi ho le palle girate, domani sono inaspettatamente
euforico e il giorno seguente vorrei distruggere l’umano consesso?”. C’è ancora qualche motivo di odio che gli manca, ma
è sicuro che esiste e non mancherà di raccontarcelo alla prossima puntata.
Cazzo!
Nessun commento:
Posta un commento